Cayenne electric, Porsche alza l'asticella. Prestazioni esaltanti, ricarica ad induzione e accelera da 0 a 100 in meno di 3”

FE, i primi 4 dei test in 9 millesimi, tutti in meno di 9 decimi. A 300 kW cambia la classifica, Nato (Nissan) davanti a Dennis (Andretti)

FE, "vola" anche Rowland (Nissan), che chiude i test con il 2° crono assoluto. Barnard (Ds) stabilisce il terzo: il "podio" in appena 7 millesimi

FE, Nato (Nissan), un fulmine a Valencia. Suo il miglior crono nella quinta sessione. In meno di 6 decimi, le prime 17 monoposto
Cavalli al galoppo, mucche al pascolo e persino arnie colme di api. Sebbene il panorama bucolico, siamo a due passi dal centro di Lipsia. Nella città in cui visse il compositore Johann Sebastian Bach, ora la melodia che risuona è quella dei motori. Ci troviamo nel Porsche Experience Center dove, oltre al tradizionale circuito prova in asfalto, c’è anche un articolato tracciato off road per testare le doti delle vetture tedesche in condizioni estreme e nella natura più incontaminata. Quest’ultimo si è reso necessario da quando, ormai più di 20 anni fa, Porsche ha a listino anche Suv. Tutto ebbe inizio con la Cayenne che, vinto lo scetticismo iniziale, rivoluzionò il modo di concepire le vetture a ruote alte riuscendo ad attrarre sia appassionati che nuovi clienti al marchio Porsche.

La storia si ripete ora con la nuova Cayenne Electric che è pronta a riscrivere la storia dei Suv elettrici ad alte prestazioni. Sebbene il debutto avverrà solamente nei prossimi mesi, abbiamo avuto l’occasione di saggiare in anteprima come sarà la nuova vettura tedesca. Una Porsche per natura deve saper emozionare, quale miglior modo se non provandola in pista. Saliamo quindi a bordo della Cayenne, ancora camuffata, come passeggeri al fianco di un collaudatore che, senza esitazione, attiva subito il launch control e affonda il pedale del gas. L’accelerazione è fulminea, degna di un caccia militare, tanto che in meno di 3 secondi siamo catapultati a 100 km/h e in 8 raggiungiamo i 200. D'altronde i due motori elettrici, posti su entrambi gli assi, erogano oltre 1.000 Cv e 1.500 Nm di coppia. Con il cuore in gola arriviamo alla prima staccata, qui entra in gioco l’impianto frenante carboceramico che, nonostante le quasi 2,5 tonnellate, arresta in men che non si dica la Cayenne prima di affrontare una sequenza di curve. Tra lo stridio delle gomme il Suv sembra danzare sui cordoli come fosse una supercar.
Il merito è senza dubbio del telaio, basato sulla piattaforma PPE ulteriormente evoluta, e dell’assetto che, oltre alle sospensioni pneumatiche adattive, può essere impreziosito con il sistema Porsche Active Ride. Questo consente di mantenere la Cayenne stabile anche nelle fasi critiche, come nel nostro caso mentre si affrontano curve a tutta velocità sotto una pioggia battente. Tralasciando il contesto estremo della pista, la Cayenne Electric è in grado di recuperare fino a 600 kW in frenata, grazie al sistema derivato dalla monoposto di Formula E. Il guidatore può scegliere fra diversi livelli di rigenerazione, inclusa la decelerazione automatica che si adattata in base alle condizioni del traffico. Tale sistema consente di garantire un’autonomia superiore ai 600 km grazie alla batteria da 113 kWh lordi, con una più alta densità energetica e dotata di gestione termica predittiva, per ottimizzare le prestazioni sia in fase di scarica che di carica.
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A tal proposito la Cayenne Electric è in grado di supportare fino a 400 kW in corrente continua, caricando dal 10 all’80% in meno di 16 minuti, e recuperare oltre 300 km di autonomia in soli 10 minuti. Inoltre fa il debutto la ricarica a induzione Porsche Wireless Charging, che consente di fare il pieno di energia semplicemente parcheggiando l’auto sopra una piastra dedicata, proprio come avviene con gli smartphone.
Trattandosi di una vettura elettrica, la sicurezza viene messa al primo posto sia durante le operazioni di carica che durante la guida. Ed è per questo che viene testata anche in condizioni critiche come nel fuoristrada. Tra rocce, fango e guadi, la Cayenne non mostra cedimenti. Sfruttando le tre intensità del controllo di trazione riesce ad affrontare sia salite ripide che discese impervie con estrema disinvoltura. Inoltre il Suv può sfruttare il sistema di ruote sterzanti sull’asse posteriore per incrementare la sua maneggevolezza. Anche in condizioni estreme, a sorprendere è il comfort interno. Pur riconducendo lo stile alla 911, troviamo un abitacolo estremamente spazioso e lussuoso. Tutti i sedili sono regolabili elettricamente, mentre gli anteriori sono anche ventilati e massaggianti.
Ma a sorprendere è sicuramente la plancia interamente ricoperta da schermi. Al centro troviamo il Flow Display, un pannello curvo OLED che si integra nella console centrale, affiancato dal quadro digitale da 14,25” e da un ulteriore schermo lato passeggero da 14,9”. Completa il tutto l’head-up display con realtà aumentata, l’ecosistema digitale dotato anche di Intelligenza Artificiale e il Mood Modes che trasforma l’abitacolo in un’esperienza immersiva, modulando posizione dei sedili, illuminazione, climatizzazione, grafica dei display e persino playlist musicali. Se gli interni sono pressoché quelli definitivi, per osservare le forme esterne bisognerà attendere ancora un po’, poiché la Cayenne Electric sarà svelata entro fine anno per poi arrivare sul mercato nella prima metà del 2026.




