Il nuovo Citroen Berlingo

C'è il ludospace, Berlingo si fa in due e lancia generazione 3: ancora più funzionale e tecnologico

di Giampiero Bottino
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PARIGI Cambia pelle Berlingo, “padre” di tutte le multispazio. Il piccolo minivan Citroën rivendica infatti di avere creato – nel 1996 – l’inedita categoria di veicoli compatti di origine convertiti all’impiego automobilistico con particolare predilezione per il tempo libero, tanto da meritare in Francia la qualifica di “ludospace”. Primogenitura in realtà condivisa con il “gemello diverso” Peugeot Partner, figlio di un progetto comune tra i due brand la cui prima generazione, uscita di scena nel 2008, fu commercializzata solo in Italia come Ranch. Per difendere una posizione certificata da oltre 1,7 milioni di esemplari venduti, il Berlingo “per famiglie” celebra la terza generazione facendosi in due. Tante sono le differenti configurazioni di carrozzeria, entrambe disponibili a 5 o 7 posti: Berlingo M, lungo 4,4 metri, e XL che misura 35 cm in più.

Rivisitato nel look, ora coerente con il nuovo linguaggio stilistico del marchio, il Berlingo si distingue con solo per l’ampliamento delle risorse tecnologiche (l’elenco dei dispositivi di serie o in opzione comprende 19 sistemi di assistenza alla guida e 4 soluzioni di connettività), ma anche per l’attenzione posta nel miglioramento delle caratteristiche di versatilità e funzionalità, oltre che del comfort, campo nel quale Citroën vuole diventare un punto di riferimento per l’intero settore.

I segni del cambiamento sono evidenti già a livello progettuale: il nuovo multispazio del “Double chevron”, prodotto nella fabbrica spagnola di Vigo, nasce su un inedito pianale modulare nel quale l’anteriore si basa sulla moderna piattaforma Emp2, mentre per il posteriore è stata confermata la Rg5 del Berlingo attuale.
Una scelta orientata a rendere la guidabilità più automobilistica senza sacrificare la capacità di carico, fondamentale per auto di questo tipo. Obiettivo raggiunto. Su strada, tra il verde dei boschi e gli allevamenti di cavalli che fanno corona alla megalopoli parigina, Berlingo 3 ha esibito un comportamento dinamico convincente con entrambe le motorizzazioni provate, il PureTech 1.2 a benzina da 110 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce e soprattutto il nuovo turbodiesel 1.5 BlueHdi da 130 cv (ma disponibile anche con potenze di 75 e 100 cv) che, ben assecondato dal cambio automatico Eat8 a 8 rapporti, spinge un’auto brillante, gradevole da guidare e piacevolmente immune da ogni accenno di rollio.

Quanto allo spazio, la nuova piattaforma giova sia agli occupanti, sia ai bagagli che ora dispongono di 100 litri in più (Berlingo M parte da 775 litri, XL da 1.050). Ma basta premere un pulsante per abbattere gli schienali posteriori ampliando la capacità del vano che, grazie allo schienale del sedile anteriore anch’esso ripiegabile, può accogliere oggetti lunghi fino a 2,7 metri (3,05 per la versione XL). Le porte posteriori scorrevoli e il lunotto ad apertura separata rendono più accessibile l’interno, dove abbondano i vani portaoggetti: sono 28, per 183 litri complessivi, di cui 92 ricavati nella nuova declinazione dell’esclusivo tetto “intelligente” Modutop, che permette di sfruttare anche l’altezza della vettura, altrimenti inutilizzata, senza penalizzare la luminosità dell’abitacolo grazie al nuovo fondo semitrasparente. Disponibile negli allestimenti Live, Feel e Shine, il nuovo Berlingo ha un listino che parte da 20.350 euro, e ne servono altri 1.200 per passare dalla taglia M all’equivalente versione XL.

 

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Sabato 14 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 22-09-2019 12:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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