La rinnovata Alfa Romeo Stelvio

Alfa, in pole Giulia e Stelvio. Alla prima plug-in del marchio si affiancano le due inedite proposte del Biscione

di Giampiero Bottino
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MILANO - È davvero a tutto gas l’inizio del 2023 per Alfa Romeo, fitto di novità che il pubblico può scoprire proprio in questo week end negli showroom del marchio: alla Tonale con propulsione ibrida plug-in che introduce il Biscione nel mondo dell’elettrificazione “alla spina” si affianca infatti il restyling di Giulia e Stelvio con nuovi contenuti di stile, funzionalità e tecnologia che si aggiungono ai tradizionali punti di forza di due modelli che quanto a comportamento dinamico non temono confronti. Lo ammettono – informalmente e magari a denti stretti – gli stessi concorrenti e lo abbiamo verificato guidando entrambe le vetture su un variegato percorso iniziato e concluso ad Arese, nello scenografico e affascinante Museo Alfa Romeo dove una straordinaria collezione di auto ripercorre la leggenda – a tratti tormentata – di un brand il cui prestigio è rimasto immutato anche su mercati a lungo abbandonati come quello, fondamentale, degli Usa dove l’assenza è durata un ventennio.

C’è un filo diretto con il passato, con lo stile senza tempo da sempre incentrato sulle proporzioni e che nel caso di Giulia e Stelvio ripropone dettagli ispirati alla 8C Competizione, autentico laboratorio di design. Una filosofia focalizzata su una modernità rispettosa della tradizione, come afferma il responsabile del design Alessandro Maccolini sottolineando come il frontale della Giulia – una rivisitazione aggiornata del classico “trilobo” – si ispiri alla Giulietta Sprint del 1954, mentre la coda tronca della Stelvio ricorda la Giulia TZ firmata da Zagato nove anni dopo. Origine contemporanea, invece, per la più evidente modifica estetica del frontale: la fanaleria “3+3” con cui i gruppi ottici Full Led Matrix adattivi si adeguano al linguaggio stilistico introdotto da Tonale. I tre segmenti luminosi integrano le funzioni di luce diurna e gli indicatori di direzione dinamici, mentre due evolute tecnologie consentono da un lato di adattare gli anabbaglianti alla velocità e alla situazione del traffico, dall’altra di gestire il fascio luminoso per non abbagliare gli altri utenti della strada.
Altra novità introdotta sui due modelli che condividono la fabbrica di Cassino e la piattaforma Giorgio è rappresentata dal quadro strumenti digitale da 12,3 pollici che, mantenendo il classico disegno “a cannocchiale”, offre l’accesso alle informazioni sulla vettura e a svariate funzioni di guida autonoma. Le visualizzazioni posso essere configurate secondo i layout Evolved, Relax ed Heritage ispirato al disegno dei cruscotti degli Anni 60 e 70.

Comune a entrambe le vetture è anche la gamma motori, un inno alla tradizione, ma anche all’obiettiva difficoltà di migliorare prestazioni già al top. La propulsione è affidata soltanto a unità termiche “pure”, tutte abbinate al cambio automatico a 8 rapporti: il 2.0 turbo a benzina da 280 cv e il turbodiesel 2.2 declinato nelle potenze di 210 e 160 cv con quest’ultima, l’unica disponibile con la trazione posteriore, che si colloca alla base dell’offerta con il prezzo di 47.050 euro per Giulia e di 53.150 nel caso di Stelvio.
La trazione integrale Q4 è invece di serie su tutti le altre versioni, costituite dagli allestimenti Super, Sprint, TI e Veloce ai quali, proprio in occasione del restyling, se ne è aggiunto il Competition che si posiziona al vertice del listino con prezzi compresi tra 58.550 e 66.050 euro, mentre per l’equivalente Stelvio bisogna mettere in preventivo 7.100 euro in più. Per quanto riguarda gli altri allestimenti, invece, tra il Suv e l’analoga versione della berlina “ballano” 6.100 euro di differenza.

Con questa operazione di ringiovanimento si può dire che anche in casa del Biscione l’epoca del termico si stia avviando al capolinea: con ogni probabilità le sostitute dell’accoppiata attuale saranno sviluppate sulla piattaforma elettrica Stla di Stellantis, che nel 2025 potrebbe trovare proprio nell’erede della Giulia la sua prima applicazione nell’ambito di una strategia di marca che, come ha ricordato il responsabile del Marketing Francesco Calcara, entro il 2027 schiererà in Europa soltanto vetture 100% elettriche. Insomma, in casa Alfa la via della riscossa appare davvero imboccata, anche a giudicare da un portafoglio ordini che a fine 2022 risultava superiore di 10 volte al quello dei dodici mesi precedenti. Il degno coronamento di un anno davvero da incorniciare sia in Europa, dove le 29.780 consegne equivalgono a un +27,2% rispetto al 2021, sia in Italia dove il trend è risultato ancora migliore, seppur di poco: +27,37% a 14.400 immatricolazioni in un mercato che nel suo complesso ha perso quasi il 10%.

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Venerdì 17 Febbraio 2023 - Ultimo aggiornamento: 18-02-2023 17:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA