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PORTO - Cultori del classicismo automobilistico, è arrivato il vostro momento: ecco la nuova Audi A6, l’ottava generazione di un’auto nata del 1968 con il nome di Audi 100, ribattezzata nel 1995 e che oggi rilancia i valori estetici e funzionali della tradizione dell’automobile in un’epoca di Suv, crossover e chi la fa più alta da terra. La nuova Audi A6 rinnova la sfida alla BMW Serie 5 e alla Mercedes Classe E portando i gallone di viceammiraglia, alle spalle della A8 da cui prende praticamente in toto il bagaglio tecnico e tecnologico in dimensioni solo di poco inferiori. Per fortuna, la berlina di Ingolstadt ha mantenuto la stessa lunghezza – 4.939 mm, solo 7 mm in più di prima – e nello stile si differenzia un po’ più che nel passato dalle altre sorelle, soprattutto per elementi grafici come le luci, le prese d’aria e la calandra. È più berlina e più sportiva allo stesso tempo: i volumi sono infatti più definiti e, allo stesso tempo, i parafanghi a bolla ricordano le Audi Quattro che dominarono i rally nei primi anni ’80 portando alla ribalta una soluzione che vinceva sui campi di gara e dava più sicurezza su strada. La nuova Audi A6 è, in questo senso, un’auto profondamente “integrale”, ma punta anche ad essere efficiente grazie ad un cx di 0,24 e ad una scocca che è una sapiente combinazione di acciaio e alluminio, per fronteggiare l’eterna sfida tra leggerezza e resistenza.
Il bagagliaio rimane identico all’attuale (530 litri), l’abitacolo invece è più lungo di 21 mm e la forma delle portiere permette un’accessibilità migliore. All’interno è chiaramente visibile la lezione di A8 e A7 e di come la tecnologia possa essere semplificata attraverso la tecnologia stessa, soprattutto se esaltata da gusto, eleganza e da una cura costruttiva da riferimento. Come su ogni Audi, la strumentazione è tutta digitale e al centro della plancia, leggermente rivolti verso il guidatore, ci sono due schermi: uno superiore da 10,1 pollici e uno inferiore da 8,6 che forniscono un feedback a metà strada tra l’aptico e il fisico. Si possono creare 7 profili diversi scegliendo oltre 400 parametri e c’è la possibilità di utilizzare 5 smartphone come chiave elettronica.
La connettività è quella di un’auto perennemente online, sia per calcolare la destinazione, sia per comunicare con il mondo e le altre vetture. A badare alla strada ci pensano invece 5 radar, altrettante telecamere, 12 sensori ad ultrasuoni ed uno scanner laser. E se loro sono gli occhi, il cervello è la centralina zFAS che guida poi tutti i sistemi di assistenza ed è già pronta, quando la legge lo consentirà, alla guida autonoma di livello 3, quella che ci permetterà di viaggiare in autostrada a mani conserte e occhi chiusi.
Novità anche sul fronte dei motori, tutti dotati di sistema microibrido. Il 4 cilindri diesel da 204 cv è a 12 volt, i V6 3 litri ce l’hanno a 48 Volt e questo gli consente di spegnersi da 22 km/h e di veleggiare in rilascio tra 160 e 55 km/h diminuendo così i consumi di 0,7 litri/100 km. I motori più frazionati sono quelli disponibili al lancio: il benzina ha 340 cv e il diesel ha 286 cv che, a differenza degli altri, ha la trazione integrale con differenziale centrale meccanico – completabile anche con quello posteriore attivo – e il cambio automatico a 8 rapporti con convertitore di coppia invece del sistema Ultra, che disaccoppia le ruote posteriori quando non servono, e il doppia frizione a 7 rapporti. Per il telaio si potranno avere 4 tipi di sospensioni, tra cui quelle con le molle pneumatiche, e persino le 4 ruote sterzanti.
La nuova A6 è però un’auto progettata in modo sano e attento e, anche con il minimo sindacale in tema di potenza e telaio, dimostra tutte le sue qualità stradali: spigliata e sorprendentemente agile tra le stradine che si snodano lungo la valle del fiume Douro e, allo stesso tempo, rigorosa e confortevole lungo gli ondulati tratti autostradali che corrono sui bordi atlantici del Portogallo. La nuova Audi A6 arriva in giugno con un listino di 62.100 euro e ben 6 allestimenti – base, Sport Design affiancati da altrettante opzioni Business per le flotte – che lascia presagire una soglia di 55-56 mila euro per la 2 litri diesel attesa invece per l’autunno e che riguarderà il 30% delle vendite. Arriveranno anche le versioni con il V6 TDI da 231 cv, quelle a trazione anteriore e un 4 cilindri a benzina. Chiuderanno il cerchio varianti a più alto contenuto prestazionale, ibride a maggior tasso di elettrificazione e l’immancabile Avant, tanto per mantenere le buone abitudini.
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