La nuova Audi A1 Sportback

A1 Sportback, gioiello nativo digitale. Audi lancia la 2^ generazione: più grande e grintosa

di Giampiero Bottino
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TREVISO - Audi A1, atto secondo. Al cambio di generazione la city car di Ingolstadt nata nel 2010 si presenta con l’etichetta di “nativa digitale” che la dice lunga sul target di riferimento. La nuova arrivata punta esplicitamente sui millenials i quali – pur nel caso, oggi niente affatto scontato, che per l’automobile nutrano un interesse paragonabile a quello dei loro padri – vogliono restare connessi anche in movimento, mettendo i dispositivi tecnologici che lo permettono in cima alla lista delle loro priorità. A questa evoluzione della clientela la nuova A1 dà una risposta in pieno stile Audi, inserendo uno stuolo di tecnologie sofisticate, in gran parte ereditate dai segmenti superiori e spesso alla prima apparizione nel segmento di competenza, in un “package” moderno e aggressivo volto a sottolineare un temperamento al quale il marchio bavarese della galassia Volkswagen non intende rinunciare.
 

 

Le linee tese e scolpite evidenziano una grinta superiore a quella della precedente generazione, rispetto alla quale la nuova A1 ha guadagnato 6 cm in lunghezza (ora sono 403) che, abbinati al passo cresciuto di 95 mm, hanno consentito di migliorare l’abitabilità, soprattutto per i passeggeri posteriori, mentre gli sbalzi ridotti e le linee tese della carrozzeria contribuiscono ad aumentare la sensazione di sportività, sottolineata anche dalle esplicite citazioni estetiche di alcuni storici modelli ad alte prestazioni del brand come la Sport quattro del 1984, icona del rally di cui la nuova arrivata ripropone le tre sottili fessure posizionate sotto il bordo del cofano motore.
Realizzata sulla piattaforma modulare trasversale Mqb, rappresenta la base delle vetture compatte e medie del gruppo Volkswagen, la nuova A1 ha le carte in regola per dare continuità ai successo del modello d’accesso al mondo Audi che, soprattutto in Italia, ha realizzato il maggior tasso di conquista e contribuito in misura rilevante alla fidelizzazione di una clientela più giovane della media del brand: in tre casi su cinque, infatti, chi ha acquistato una A1 della precedente generazione l’ha poi sostituita con un altro modello della casa.

A proposito di temperamento, la prova su strada che abbiamo effettuato con la motorizzazione disponibile al lancio – il 3 cilindri 30 Tfsi 1.0 turbo a benzina da 116 cv abbinato sia al cambio manuale sia all’automatico S tronic doppia frizione a 7 rapporti il cui listino parte rispettivamente da 22.500 e 24.350 euro – ci ha consentito di apprezzare una piccola berlina (disponibile solo nella declinazione Sportback a 5 porte) agile e brillante nel traffico urbano, ma pronta e reattiva quando le si chiede qualcosa di più uscendo dai centri abitati. Il tutto nell’assoluta assenza di vibrazioni e con una rumorosità quasi inavvertibile.

Chi aspira a prestazioni più sostenute dovrà attendere l’annunciato ampliamento della gamma con i 4 cilindri 35 Tfsi 1.5 da 150 cv e il 40 Tfsi che di cavalli ne schiera ben 200 ed è l’unico abbinato di serie al cambio S tronic a 6 marce. All’estremità opposta della gamma andrà invece a collocarsi il 3 cilindri Tfsi 1.0 da 95 cv. Per completare l’identikit dinamico della vettura non si può dimenticare l’Audi drive select, disponibile a richiesta, che permette di modificare il comportamento stradale con le modalità auto, dynamic, efficiency e individual che agiscono sulle risposte dell’acceleratore e del volante, oltre che sugli eventuali equipaggiamenti opzionali come il cruise control adattativo, il regolatore di velocità e gli ammortizzatori regolabili.

Chi fosse interessato a verificare quanto la nuova A1 meriti l’inserimento nella schiera dei nativi digitali avrebbe solo l’imbarazzo della scelta. C’è il sistema di infomobilità che condivide con l’ammiraglia A8 la capacità di riconoscere la scrittura naturale per accelerare l’inserimento dei dati, mentre il display – che quando è spento si mimetizza nel look black panel della plancia – è da 8,8 pollici nella versione standard e da 10,1” nella top di gamma con sistema di navigazione Mmi plus che con l’ausilio delle tecnologia Audi connect consente l’accesso a funzioni proprie delle auto di categoria superiore come la navigazione ibrida che, appoggiandosi alle risorse del cloud, ottimizza il percorso in tempo reale in base alle condizioni del traffico.
Grazie all’Audi smartphone interface il pacchetto Connectivity integrare nell’auto gli smartphone Android e Apple, oltre a offrire due prese Usb, una tipo A e una tipo C ad alta velocità di ricarica. Optional è anche l’Audi phone box che permette di collegare il telefono mobile all’antenna dell’auto, migliorando la ricezione, e di ricaricarlo wireless qualora sia compatibile con lo standard QI.

Altrettanto numerosi, e tutt’altro che frequenti nel segmento, sono i sistemi di assistenza alla guida capaci, tra l’altro, di mantenere la corretta distanza di sicurezza, frenare anche con scarsa visibilità quando il radar rileva un rischio d’impatto con veicoli, ciclisti e pedoni, mantenere l’auto all’interno della corsia di marcia e parcheggiare automaticamente – grazie a una rete di dodici sensori a ultrasuoni – sia in parallelo, sia a spina di pesce.
 

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Domenica 16 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 19-12-2018 03:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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