Bryan Adams mentre fotografa Iggy Pop

“On the road”, il Calendario Pirelli 2022 firmato da Bryan Adams: 10 grandi protagonisti, da Rita Ora a Iggy Pop

di Giampiero Bottino
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Per la gioia degli occhi (e degli affezionati collezionisti), il Calendario Pirelli torna dopo aver saltato un anno a causa della pandemia. È un ritorno dal significato particolare poiché coincide con il 150° compleanno dell’azienda, onorato da un logo specifico svelato ieri a Milano assieme a “The Cal” edizione 2022. È la 48a della serie e, nel rispetto della tradizione, porta la firmata di un big della fotografia mondiale: Bryan Adams, poliedrico artista canadese famoso sia per l’attività di chitarrista e cantautore che ne ha fatto un’autentica star del panorama musicale internazionale, sia per gli scatti d’autore tra i quali meritano un posto in prima fila le immagini della Regina Elisabetta il giorno del Golden Jubilee, il cinquantenario dell’ascesa al trono celebrato nel 2002.

Adams ha condensato entrambe le sue passioni-professioni dedicando alla musica e ai suoi protagonisti i dodici mesi che stanno ormai per iniziare. Un tema già affrontato in passato con le immagini di autentiche icone del settore, da Bono a Joko Ono, da Jennifer Lopez a Patti Smith, me sempre in modo episodico e in differenti contesti. Per la prima volta, invece, la musica è la protagonista assoluta ed esclusiva di “The Cal”, e a rappresentarla davanti all’obiettivo provvedono dieci personaggi di indiscussa notorietà, protagonisti della scena musicale dagli anni 60 a oggi. Tra loro ci sono Jennifer Hudson, cantante e attrice americana nel cui palmarès figura anche un Oscar come migliore attrice non protagonista, l’intramontabile Cher anch’essa vincitrice – ma come protagonista – della prestigiosa statuetta, l’icona del punk Iggy Pop e Rita Ora, britannica ma di origine kosovara-albanese il cui schieramento di premi e trofei comprende tra l’altro anche gli ambitissimi Mtv Europe Award sia Music, sia Video. A loro si aggiungono Grimes, Normani, Kali Uchis che ha già un Grammy Award al suo attivo, St. Vincent pseudonimo di Anne Erin Clark e i rapper Saweetie e Bohan Phoenix.


Oltre allo stesso Adams che si è “riservato” il mese di dicembre, ma soltanto perché – tiene a precisare – non c’era il tempo di trovare un altro candidato. La doppia “anima” dell’autore si palesa nel titolo da lui scelto per il Calendario che ha l’aspetto di un foto-book di 160 pagine e oltre 70 scatti. La filosofia narrativa di “On the road” si propone di descrivere visivamente l’esperienza dei musicisti impegnati in tour spesso lunghi e prodighi di tempi morti, e il medesimo titolo è stato dato al brano che lo stesso Adam ha composto per l’occasione, in una sola giornata, e che sarà incluso nel suo prossimo album. «Questa è la mia vita, quella che faccio abitualmente da 45 anni» ricorda, aggiungendo che «la familiarità con la strada mi fa sentire ancor più vicino a Pirelli», con un’arguzia di cui ha dato altre prove negli interventi in streaming dalla stanza dell’albergo milanese dove lo ha confinato la positività al virus. 

Una sintonia che Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e Ceo di Pirelli, ha mostrato di condividere: «Conosco e apprezzo Bryan da anni, e la sua idea di unire i mondi della musica e della strada ci è sembrata perfetta soprattutto in un momento che ci vede tutti impegnati nel tentativo di recuperare la normalità». Le foto del calendario, a cominciare da quella di copertina costruita attorno a un’immagine di St. Vincent, sono ispirate dal desiderio di catturare, per trasmetterle a chi guarda, le condizioni psicologiche che si alternano in queste avventure itineranti e spesso estenuanti: l’intensità e il fascino del tour, ma anche la noia e la solitudine che talvolta si rivelano delle scomode compagne di viaggio anche se – precisa il musicista-fotografo – «si è sempre immersi nella fantasia».

Sono concetti non facili da gestire in soli tre giorni di riprese. Per questo Adams ha deciso di concentrarsi su alcuni aspetti salienti, riservando uno sguardo interessante e interessato a ciascuno degli artisti nel mirino. «Perché – puntualizza l’autore – noi musicisti non vediamo mai veramente la facciata dell’edificio, ma sempre e soltanto il retro. Passiamo dall’ingresso degli artisti alla portiera della macchina, dalle porte dell’hotel a quelle del treno e del bus». In pratica, secondo Adams ognuno dei personaggi coinvolti avrebbe meritato un book personale. Ma sarebbe stata un’impresa ciclopica, poiché è stato calcolato che la somma di tutti i loro spostamenti professionali disegnerebbe un viaggio “collettivo” lungo circa 250 anni. Il reportage fotografico è stato realizzato in tre differenti location, di cui due a Los Angeles: lo storico e centralissimo Palace Theatre attivo da 110 anni e il lussuoso Chateau Marmont che affaccia sul mitico Sunset Boulevard di Hollywood. Accanto alla Mecca del Cinema, anche l’Italia ha trovato il suo spazio grazie a un altro albergo, La Scalinatella di Capri dove è stato allestito il set fotografico per Saweetie. 

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Giovedì 2 Dicembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 09:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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