Zanardi, prove di risveglio non prima di dieci giorni

Zanardi, prove di risveglio non prima di dieci giorni

di Lucilla Vazza
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Per la quarta notte di fila le condizioni di Alex Zanardi rimangono gravi, ma stabili. I medici dell'ospedale Le Scotte di Siena restano cauti e mantengono la prognosi riservata. Dall'ultimo bollettino diffuso ieri pomeriggio arriva infatti la conferma che «Il quadro neurologico resta invariato nella sua gravità», e che «il paziente rimane sedato, intubato e ventilato meccanicamente». È ancora presto per iniziare a ipotizzare una riduzione della sedo-analgesia e dunque il risveglio dal coma farmacologico, che consentirà di capire l'entità del danno neurologico e visivo. Lo ha detto chiaramente il direttore sanitario Roberto Gusinu: «Il quadro era molto serio e in considerazione di questa serietà i clinici hanno fatto le loro valutazioni e quindi in proiezione si va verso la prossima settimana». E comunque non prima di dieci giorni.

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IL TRAUMA
Il campione si trova dunque «in condizioni di stabilità nei parametri cardio-respiratori», il fisico è forte, ma il trauma è stato devastante. L'impatto ha provocato un fracasso facciale, cioè una lesione bifrontale molto severa, che ha richiesto un intervento di tre ore per ricostruire la scatola cranica e stabilizzare le fratture e chiudere la dura madre, la membrana che avvolge il cervello come un sacchetto.
Statisticamente, secondo gli esperti, le lesioni anteriori sono quelle che hanno una prognosi più favorevole, perché non sviluppano «ipertensione endocranica maligna», ma ogni paziente e ogni trauma fanno storia a sé. La domanda è se, oltre alla sopravvivenza, Zanardi recupererà a livello neurologico e dunque cognitivo. Per rispondere ci vorrà tempo. Molto probabilmente nemmeno la prossima settimana sarà sufficiente perché i parametri della pressione endocranica e metabolici siano stabili e dunque si potrà avviare un allentamento della sedazione. 
 

L'IMPORTANZA DEL TEMPO
Alex deve resistere, perché più passa il tempo e più la prognosi diventa favorevole perché minori saranno le complicanze. Le certezze maturano ora dopo ora. E più passa il tempo e più si riassorbe l'edema cerebrale causato dall'impatto, e in assenza di complicanze diventa ragionevole ipotizzare che fra un paio di settimane si potranno capire i danni che ci sono stati. Se sono reversibili o irreversibili, perché nessuno lo ammette, ma la paura di uno scenario simile a quello di Michael Schumacher è forte, anche se finora si è detto che la situazione non sarebbe così grave. 

Intanto col passare dei giorni si potrebbe porre anche il problema di un'eventuale tracheotomia perché ora il paziente è intubato, ma dopo qualche settimana si potrebbe presentare questa necessità per aiutare ancora di più la respirazione ed evitare infezioni o complicanze.
Ora nessuno, nelle corsie delle Scotte, si azzarda a fare previsioni, «serve cautela, il cambiamento potrebbe essere repentino» aveva detto il responsabile dell'emergenza-urgenza dell'ospedale, Sabino Scolletta «Il percorso non sarà breve, avremo bisogno di tempo per valutare Zanardi nelle prossime settimane».

«Alex è forte, Alex è forte, ma la botta frontale è stata devastante» sussurra chi lavora nel reparto, che però preferisce non raccontare di più, non ora. Nessuno si sbilancia, le terapie devono fare il loro corso, ma tutti sperano che anche questa volta il campione dello sport si confermi campione di resilienza e di vita. Nella terapia intensiva del grande policlinico toscano c'è tranquillità, il paziente è stabile, questo sembra il dato più importante. Per il resto toccherà aspettare che passi la nottata, non una non due, forse molte, ma in reparto c'è ottimismo l'alba arriverà. Intanto, davanti all'ospedale ci sono nuovi striscioni con scritto Forza Alex, ma anche uno molto grande che dice Lotta da campione.
 

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Mercoledì 24 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 14:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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