XC90, la sorella diversa. Volvo rinnova completamente lo sport utility termico che si affianca alla EX90
Il Volvo Studio Milano si allarga e punta verso il futuro. Nuovi spazi per il concept globale nato da idea italiana
Volvo contro risoluzione Ppe sulle auto, “no alla revisione dei target Ue”
Era il 2021 quando la Volvo annunciò urbi et orbi che entro il 2030 avrebbe prodotto e lanciato sul mercato esclusivamente auto elettriche. Una decisione che dava l’idea di quanto forte fosse la coscienza ecologica della casa svedese (di proprietà cinese), decisa ad anticipare di ben cinque anni il divieto imposto dall’Unione Europea di produrre e mettere sul mercato auto con motori a combustione. A distanza di tre anni la situazione è cambiata: l’eliminazione dal listino di ogni modello con motore a combustione interna, compresi gli ibridi, è stata cancellata. La casa automobilistica svedese ha deciso di rivedere i propri obiettivi per tener conto di una domanda che non soddisfa le aspettative iniziali. E il nuovo obiettivo, adesso, è realizzare nei prossimi cinque anni un mix di vendite composto al 90% da modelli completamente elettrici e ibridi plug-in, ma con la possibilità di un 10% di ibridi leggeri.
Il cambio di strategia annunciato sin dal settembre scorso dal Ceo dell’azienda Jim Rowan è indicativo dell’incertezza che domina i mercati e della conseguente necessità di aggiornare i piani di un po’ tutte le aziende. Rivedere, rivalutare e aggiornare non significa comunque cancellare. Come lo stesso Rowan ha dichiarato a suo tempo “la transizione verso l’elettrificazione non sarà lineare, in quanto i clienti e i mercati si muovono a velocità diverse, ma ciò non vuol dire che Volvo non andrà avanti sull’elettrificazione”. Insomma, cambiano i ritmi e le percentuali, ma si va avanti. E lo si fa con prodotti di assoluta avanguardia, destinati comunque a segnare svolte significative nell’innovazione.
Esempio più recente, e più concreto, è il lancio della nuova Volvo EX90, grande SUV familiare a 7 posti lanciato sul mercato esclusivamente con motorizzazione full electric. Realizzata su una nuova specifica piattaforma, la SPA 2 (Scalable Product Architecture di seconda generazione) e costruita nell’impianto americano di Ridgeville, attivo nello stato del South Carolina, è un’auto lunga 5.037 mm (10 cm più della XC 90 a benzina), larga 1,96, alta 1,75 e con un passo di 2,98 metri. Lo stile richiama un po’ quello della XC90, ma l’auto si distingue per il design lineare, senza fronzoli e frivolezze, ad eccezione del disegno dei fari e delle luci posteriori. Nonostante l’aspetto tutto sommato snello e la buona aerodinamica (il Cx è 0,29), il nuovo SUV elettrico paga comunque un prezzo significativo alle dimensioni e al carico di batterie, con un peso che può variare tra un minimo di 2.637 e un massimo di 2.779 kg.
Ovviamente è un’auto molto comoda, spaziosa e confortevole, disponibile sia con la sola trazione posteriore sia integrale, e in grado di distinguersi per la qualità complessiva della costruzione, le dotazioni e la proverbiale sicurezza attiva e passiva. L’abitacolo organizzato per 7 posti si distingue per l’utilizzo di materiali riciclati o di origine naturale come la lana, il poliestere e la polyamide, mentre anche il 15% dell’acciaio e il 25% dell’alluminio sono di secondo utilizzo. L’abitabilità è uno dei maggiori pregi, con la seconda fila favorita dal pavimento piatto e dalla possibilità di far inclinare e scorrere il divano in tre parti. Ciò detto, le poltroncine di terza fila, per quanto comode nella seduta e sufficientemente accessibili, sono condizionate dal poco spazio per i piedi.
Decisamente utile invece la funzione di abbattimento elettrica che permette anche di rimettere in posizione i due sedili e modulare facilmente il bagagliaio: in 7 ci sono 365 litri per i bagagli, si sale a 655 se non si viaggia in più di 5 e si arriva a 1.915 litri con entrambe le file abbattute. Nel frunk ci sono almeno 34 litri. Va inoltre detto che tutto l’abitacolo, compreso il bagagliaio, è controllato da ben 7 sensori radar capaci di rivelare movimenti inferiori al millimetro così che dimenticare un bambino o un animale a bordo, è praticamente impossibile. Ma se anche questo non fosse sufficiente, la EX90 attiva automaticamente la climatizzazione. A sorvegliare infine lo stato psicofisico del guidatore ci pensano due telecamere a raggi infrarossi e 60 FPS che leggono i movimenti e la posizione delle palpebre nonché la dilatazione delle pupille.
La plancia è un salto verso l’era del digitale, con un taglio netto ai tasti fisici. L’unico presente è infatti la manopola con il pulsante al centro, dedicati al sistema audio. Il resto passa attraverso il piccolo schermo di fronte al guidatore, l’head-up display e soprattutto lo schermo centrale verticale da 14,5” del sistema infotelematico: basato su Android Automotive 12, gira su un potentissimo processore Snapdragon di Qualcomm (una delle aziende leader a livello mondiale nel settore dei semiconduttori, le cui tecnologie e servizi costituiscono gran parte delle fondamenta del moderno settore delle telecomunicazioni wireless) che governa l’intero interfaccia uomo-macchina. Sfruttando un’app specifica, è inoltre possibile interagire con l’auto da remoto per controllare tramite smartphone diverse funzioni, compresi lo stato di carica delle batterie e gli aggiornamenti over-the air, che sono fondamentali per consentire alla vettura, un domani, di offrire una guida assistita di livello 3, per la quale la EX90 è già predisposta, complici i tanti sensori presenti a bordo, compreso il lidar, ovvero il sensore più sofisticato che si possa montare su un’auto (di cui leggete in altro articolo).
La Volvo EX90 è disponibile in tre allestimenti, Core, Plus e Ultra, per un totale di 7 versioni con prezzi che partono da 85.250 euro passando per gli 89.700 necessari per avere la trazione integrale e finire ai 102.200 euro della variante più potente ed accessoriata.