Mini partner del progetto Biosphera Equilibrium

Mini partner del progetto Biosphera Equilibrium

di Cesare Cappa
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TRENTO - Viaggiare in modo “green” è solo la punta dell'iceberg di un metodo finalizzato alla salvaguardia dell'ambiente. MINI risponde alle esigenze di mobilità con l'ibrida Plug-in su base Countryman. La versione Cooper S E ALL4 mostra e dimostra quanto un Suv abbia tutto il potenziale per rispettare l'ambiente senza trascurare il piacere di guida, caratteristica tipica delle vetture del marchio britannico. Una tecnologia che presenta un motore tre cilindri benzina sovralimentato destinato alla trazione per l'asse anteriore, più un'unità elettrica e un pacco batterie riservato invece a quello posteriore. Un mix che porta la potenza complessiva sino a quota 224 cavalli, ma che assicura al tempo stesso una percorrenza in elettrico di circa 40 chilometri.
 

 

E se MINI porta una prova certa del suo impegno ambientalista, gli altri cosa fanno? Sono diverse le categorie che si adoperano per realizzare qualcosa di veramente funzionale nel rispetto di una filosofia di vita rivolta alla tutela dell'ambiente. Ecco perché la filiale italiana del brand britannico conferma il sodalizio con il progetto di Biosphera Equilibrium. Un azienda che realizza soluzioni particolari quando si tratta di metodi di costruzione e restauro. Non ultimo il progetto di Biosphera Equilibrium. Ovvero un modulo abitativo autosufficiente, in grado di produrre una quantità di energia maggiore rispetto al suo fabbisogno. Energia che potrebbe (eventualmente) essere impiegata per ricaricare le batterie della MINI Countryman Cooper S E ALL4. Si tratta ovviamente di un concept. Ma le soluzioni in uso a Biosphera Equilibrium sono già disponibili.

In tema di rapporto con l'ambiente e la sua tutela, anche la location dove la MINI ibrida ci ha portato per visitare il particolare modulo abitativo. Si tratta delle miniere di Tassullo (provincia di Trento) un giacimento in cui viene estratta la dolomia. Materiale usato principalmente nelle costruzioni.

In queste cave sono in atto pure progetti differenti rispetto a quello dell'estrazione pura. Infatti, nei vuoti che si creano dovuti al processo di recupero della dolomia, sono stati realizzati alcuni magazzini – usati ad esempio dal consorzio Melinda – per conservare le merci. La particolarità della miniera e le specifiche della roccia, consentono di avere un ambiente a bassa temperatura costante. Ciò permette un risparmio energetico notevole, rispetto ad un magazzino tradizionale.

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Mercoledì 27 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 12:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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