La nuova Mercedes Classe S ibrida plug-in

Mercedes, con la nuova Classe S la fantascienza scende in strada

di Giampiero Bottino
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STOCCARDA - Sarà perché è sulla scena da quasi mezzo secolo con la denominazione attuale e da circa 70 anni come erede di una dinastia che risale al modello 220, fatto sta che quando si parla della massima espressione di una grande berlina di rappresentanza, il pensiero corre istintivamente alla Mercedes Classe S.

Ora, sulla scia di oltre 4 milioni di unità vendute (di cui 500.000 attribuite al modello che si appresta a lasciarle il posto), la settima generazione è pronta al decollo. E non si tratta di un modo di dire, perché la prima sensazione che abbiamo provato sedendoci al posto di guida è stata quella di metterci ai comandi di un'astronave, tali e tante sono le funzioni – spesso alla prima apparizione automobilistica – di cui si può disporre utilizzando i comandi distribuiti nell'abitacolo o attivando il touch screen in stile tablet, davvero scenografico per le dimensioni (a seconda delle versioni può avere la diagonale di 11,9 o 12,8 pollici) e per l'eleganza con cui si protende verso l'alto, in armoniosa continuità con il tunnel centrale.

Disponibile anche in tecnologia Oled che esalta la qualità delle immagini, è solo uno – anche se forse il più sofsticato e versatile – dei cinque schermi che possono completare le dotazioni di bordo: il quadro strumenti digitale ad alta risoluzione e ampiamente configurabile da 12,3 pollici, i due touch screen da 11,6 pollici collocati sugli schienali dei sedili asportabili e un tablet asportabile, e quindi utilizzabile anche fuori dall'auto, inserito in una stazione di ricarica posizionata tra i passeggeri posteriori (nel bracciolo ribaltabile e nella consolle Business, in base all'allestimento) che possono utilizzarlo anche come telecomando per le funzioni di infotainment.

Nella presentazione internazionale organizzata attorno a Stoccarda prima che la seconda ondata del Covid richiudesse di fatto i confini abbiamo potuto mettere alla prova due delle cinque versioni – tutte con motori 3.0 a 6 cilindri – disponibili al lancio: la S 400 d con trazione integrale 4Matic e il turbodiesel da 330 cv e la S 500 4Matic EQ Boost con il benzina da 435 cv al quale se ne aggiungono, quando serve, i 22 messi a disposizione dal sistema mild-hybrid a 48 V. 

Pur nella differenza di prestazioni, evidente ma neppure tanto, hanno condiviso il comfort, assoluto come il silenzio che respirava nell'abitacolo, il comportamento stradale affidabile ed equilibrato, l'esuberanza di entrambi a propulsori che ci hanno portato più volte, sui tratti autostradali esenti da limiti, a sfiorare più volte la velocità massima – limitata a 250 km orari come vuole la prassi dei costruttori tedeschi – senza quasi che ce ne accorgessimo. Merito anche di sospensioni capaci di assorbire impeccabilmente le irregolarità e le asperità del fondo stradale e della possibilità di modificare assetti e regolazioni scegliendo tra le modalità di guida Eco, Comfort, Sport, Sport+ e Individual.

Al riparo da occhi indiscreti, nella quiete superblindata del centro prove Mercedes di Immendingen, abbiamo poi potuto aprire un finestra sul futuro dell'ammiraglia di Stoccarda provando sia la versione EQ Power, ibrida plug-in che promette 100 km di autonomia elettrica e che arriverà nel 2021, sia un autentico concentrato di sensori, radar e videocamere rappresentato da una Classe S sperimentale che – su una pista dove sono riprodotte le condizioni del traffico reale – ha offerto un convincente assaggio delle tecnologie di guida autonoma di livello 3 che nel secondo semestre del 2021 entreranno di serie nel nuovo pacchetto Drive Pilot, ma solo – almeno all'inizio – per gli esemplari destinati al mercato tedesco le cui autostrade sono in parte già pronte a supportare dispositivi capaci di operare in condizioni specifiche – in coda o in presenza di elevati volumi di traffico – fino alla velocità di 60 km orari.

Sempre nell'ambito dell'evento, prima di lasciare Stoccarda per imboccare il lungo e articolato percorso in direzione del Centro prove abbiamo assistito a un'altra dimostrazione delle potenzialità della nuova ammiraglia, che in un'area del parking aeroportuale attrezzata ad hoc è stata capace, una volta sceso il guidatore appena superata la barriera d'ingresso, di raggiungere da sola il piano inferiore, individuando e occupando uno stallo libero, salvo imboccare il percorso inverso quando il proprietario l'attende per ripartire. Un esempio di guida autonoma di livello 4 che presuppone l'adeguamento dei parcheggi alle tecnologie Avp (Automated valet parking) che, almeno nell'ottica italiana, sembrano appartenere al mondo della fantascienza.

A prescindere da queste «fughe in avanti», la nuova generazione della Classe S si presenta al pubblico italiano con la consueta, imponente eleganza, con tre livelli di allestimento (Business, Premium e Premium plus) e con una gamma che alle versioni disponibili per la prova affianca la S 350 d con il turbodiesel da 286 cv (trazione posteriore o integrale 4Matic) e la S 450 4Matic EQ Boost che di cavalli ne ha 367 (più i 22 che la componente elettrica può mettere temporaneamente a disposizione), con un listino che parte da 107.644 euro per la versione standard, lunga 5.179 mm (54 in più della precedente) e da 112.420 euro nel caso della passo lungo (5.289 mm, +34), la più venduta – 80% del totale – grazie soprattutto al mercato cinese, il più importante per il modello, nel quale una ammiraglia per essere considerata tale «deve» avere il passo lungo.

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Venerdì 15 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 17-01-2021 18:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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