Hyundai Insteroid

Hyundai, una show car da sballo: Insteroid, l’auto puro divertimento

di Nicola Desiderio
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Gaming, driting, tuning… in una parola Insteroid, la show car che Hyundai ha presentato partendo dalla Inster e realizzando un’auto che sembra uscita da un videogioco o da Fast and Furious per scatenare la fantasia e dare corpo a quanto di più selvaggio e colorato si possa trarre dalla più innocua delle piccole elettriche in circolazione. L’hanno presentata al Seoul Mobility Show, ma è opera del centro stile che Hyundai ha a Rüsselsheim, nei dintorni di Francoforte, sotto la direzione di un designer italiano, Nicola Danza. La Insteroid è esagerata in tutto, a cominciare dallo studio aerodinamico fatto di prese, sfoghi d’aria e convogliatori di vario genere fino all’enorme alettone posteriore che sembra quello di una Formula 1 con il pilone al centro e l’attuatore per il DRS.

Nonostante questo, si riconoscono chiaramente gli elementi grafici tipici della Inster come le fasce luminose a pixel – tema che si ritrova stampato anche sul battistrada degli enormi pneumatici Pirelli montati su cerchi da 21” – e i fari rotondi che dietro in realtà sono due altoparlanti incaricati di fare da impianto di scarico per il sound artificiale del sistema di propulsione. A questo proposito, la casa coreana non fornisce neppure un numero, ma basta guardare al concept RN24, presentato qualche mese prima, per capire che la Insteroid è l’altra faccia di una stessa moneta o la seconda puntata della stessa storia. Anche la RN24 era un concept e partiva dalla Inster, ma lo faceva spudoratamente ostentando con la propria nudità la tecnica di un’auto da corsa che sfrutta componenti presi da altre Hyundai, come la batteria da 84 kWh della Ioniq 5 N e la potenza complessiva di 478 kW (650 cv), il telaio della i20 WRC e le sospensioni completamente regolabili con un passo accorciato da 3 a 2,66 metri e un peso ridotto a 1.880 kg per prestazioni da urlo e una maneggevolezza che è difficile immaginare.

E forse è proprio la parola “immaginazione” quella che ha guidato lo sviluppo della Insteroid il cui messaggio non vuole stavolta passare dai numeri, ma esclusivamente attraverso le emozioni e altri elementi che riguardano il rapporto tra l’uomo e un’automobile che è pronta a farsi inventare ogni volta che il suo pilota si cala all’interno del suo abitacolo, trovandosi immerso all’interno di un’auto da competizione con tanto di volante sportivo e leva per il freno a mano invertita per innescare la sbandata controllata.

E a questo proposito, il numero 23 stampato sul fianco non è quello di gara, ma quello delle persone che hanno lavorato al progetto. Poco di fianco c’è stampigliato un mostriciattolo che si chiama “The Boost” e ritroviamo in 23 punti diversi della vettura tra cui la strumentazione: è l’avatar che accompagna il guidatore assumendone alcuni tratti e diventandone dunque l’alter ego. Un po’ come dottor Jeckyll e mister Hide, come un’auto che vive tra videogioco, campi da gara e realtà o forse semplicemente come una normale persona che, guidando tutti i giorni una Inster, può immaginare di essere al volante di una Hyundai da corsa.

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venerdì 25 aprile 2025 - Ultimo aggiornamento: 09:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA