La nuova Skoda Fabia

Fabia, la piccola Skoda ora pensa in grande. La quarta generazione ha stile aggressivo e tanta tecnologia

di Giampiero Bottino
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A 22 anni appena compiuti (è entrata in scena nel 1999) la Fabia è sempre la “baby” di casa Skoda, ma solo in termini strettamente dimensionali. Per il resto, non si può che apprezzare questa vettura il cui palmarès – più che lusinghiero – di oltre 4,5 milioni di esemplari prodotti la colloca di diritto tra la principali protagoniste del segmento B, mettendola al secondo posto nella classifica delle vendite di marca, preceduta soltanto dalla Octavia.

Adesso, giunta alla quarta generazione, la Fabia dimostra fin dalla prima occhiata di avere raggiunto la piena maturità, sfoggiando una stile aggressivo che segna una svolta significativa rispetto al passato fatto di linee magari più rassicuranti, ma certamente meno incisive ed emozionali.

È la prima Skoda sviluppata sulla piattaforma modulare trasversale Mqb e sfrutta appieno i vantaggi garantiti – in termini dinamismo e di comfort – dal pianale più diffuso del gruppo Volkswagen che al suo apparire, una decina di anni fa, venne salutato come un’autentica rivoluzione e che oggi – nella versione A0 riservata alle vetture di taglia “small” – la nuova Fabia condivide con altri modelli di successo della galassia di Wolfsburg come la Polo e le Seat Ibiza e Arona.

La crescita dimensionale legata al cambio della piattaforma è significativa – la lunghezza è aumentata di 111 mm e si attesta ora a 4.107 mm, mentre le larghezza è aumentata di 48 mm a 1,78 metri – ma è soprattutto l’aumento del passo, che ha raggiunto i 2,56 metri guadagnando 94 mm rispetto al modello attuale, a determinare il miglioramento dell’abitabilità di cui beneficiano in misura più sensibile gli occupanti dei sedili posteriori e i bagagli. Questi ultimi, infatti, hanno a disposizione un vano di 380 litri – ne ha guadagnati ben 50 – che possono salire a 1.190 quando, viaggiando con un equipaggio ridotto, è possibile reclinare gli schienali posteriori. 

A testimoniare visivamente il salto di qualità della nuova gamma concorrono tra l’altro i gruppi ottici le cui funzioni principali sono affidate ai Led fin dalla versione d’accesso, mentre la tecnologia Full Led dotata di varie risorse aggiuntive di illuminazione “intelligente” è disponibile in opzione sia per i proiettori anteriori, sia per quelli posteriori il cui disegno si ispira alle geometrie dei cristalli. 

Un altro elemento che contribuisce a rafforzare l’immagine di una vettura che vanta dotazioni ed equipaggiamenti degne dei segmenti superiori è il virtual cockpit, il quadro strumenti digitale configurabile da 10,25 pollici che nel gruppo Volkswagen è un autentico must tecnologico, tenuto a battesimo addirittura da Audi, vale a dire la “punta” di maggior prestigio del formidabile squadrone tedesco che ha i suoi punti di riferimento tra Wolfsburg e Ingolstadt.

Non è da meno il sistema di infotainment, anch’esso ereditato dai “quartieri alti” dell’offerta Skoda, soprattutto se all’impianto di infotainment di serie Bolero con schermo da 8 pollici si preferisce l’opzione del sistema Amundsen il cui display ad alta risoluzione da 9,2 pollici svetta al centro della plancia consentendo di gestire in modo molto intuitivo, grazie anche ai comandi gestuali, una notevole quantità di funzioni.

Entrambe le soluzioni, comunque, prevedono il collegamento wireless con lo smartphone sfruttando la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay, mentre è disponibile a richiesta la ricarica induttiva dei telefoni compatibili.

Nel caso del sistema Amundsen, poi, la navigazione è supportata dai dati online che aggiornano in tempo reale sulla situazione viabilistica che si sta per affrontare, è disponibile un hot spot wi-fi e, a richiesta, si può avere il controllo vocale gestito dall’assistente virtuale Laura in grado di comprendere 15 lingue. La navigazione, inoltre, prevede la possibilità di memorizzare le mappe sul disco rigido da 64 GB, effettuandone gli aggiornamenti online.

Per la prima volta tra gli equipaggiamenti di una Fabia entrano poi alcuni dispositivi di guida semi autonoma e sicurezza come il Travel Assistant attivabile con la semplice pressione di un pulsante e capace di assistere il pilota nei movimenti laterali e longitudinali della vettura, combinando tra l’altro le funzioni dell’assistente al mantenimento della corsia e del Cruise control adattivo (Acc) che fino a 210 km orari adegua automaticamente la velocità ai flussi del traffico. Al benessere dei passeggeri concorre poi un’altra primizia per la “baby” di casa: il climatizzatore bi-zona che consente a chi occupa i sedili posteriori di gestire autonomamente la temperatura.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, la Fabia ribadisce nei fatti l’intenzione, già annunciata da Skoda, di rinunciare progressivamente all’alimentazione a gasolio, ma senza cedere alla sempre più diffusa sirena del mild-hybrid: della gamma fanno parte solo unità a 3 cilindri 1.0 a benzina: l’aspirato Mpi Evo da 65 o 80 cv e il turbo Tsi Evo declinato nelle potenze di 95 e 110 cv, l’unico chenon è abbinato al cambio manuale a 5 marce, ma offre l’alternativa tra il meccanico a 6 rapporti e l’automatico Dsg doppia frizione a 7. Non è invece prevista la commercializzazione in Italia del 4 cilindri Tsi Evo 1.5 da 150 cv con cambio Dsg.

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Martedì 23 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2021 14:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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