La nuova Spring davanti ad un dealer Dacia con la nuova identità grafica

Dacia, immagine di una rivoluzione: una forte identità per gli showroom

di Valeria Arnaldi
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ROMA - Semplice ma elegante: una spessa linea color kaki evidenzia i contorni della struttura del concessionario a creare un’immagine essenziale ma di impatto. Solida - le forme del logo rimandano ai mondi di meccanica e garage - e, soprattutto, riconoscibile, non soltanto allo sguardo, ma anche per filosofia. Dacia ripensa il “look” della propria rete vendita in Italia, con una nuova identità visuale esterna, e lo fa, partendo da Roma: la sede capitolina di Renault Retail Group è, infatti, la prima concessionaria pilota a svelare il nuovo concept visuale, modificando il suo aspetto esterno. Una trasformazione estetica efficace - ai Top/Com Grands Prix Corporate Business, il cambio di brand identity è stato premiato per due volte - che si fa immediata “immagine” della rivoluzione in atto.

Nel 2021, infatti, Dacia si è posizionata tra le Top 5 sul mercato auto delle vendite ai privati, nel nostro Paese, con portafoglio clienti più che quadruplicato rispetto al 2020, in netta controtendenza, dunque, rispetto al dato del settore, che registra un calo del 25,6%. E sempre nell’ambito delle vendite ai privati - il comparto sensibilmente più importante per Dacia in Italia - nel primo trimestre di quest’anno è andata ben oltre, affermandosi come la Marca straniera più venduta. Non solo. Sandero e Duster, sono rispettivamente la prima e la terza vettura straniera nel mercato auto privati. E Spring, prima city car 100% elettrica della gamma, è al primo posto nel mercato privati delle auto elettriche. La Marca, peraltro, ha appena raggiunto il traguardo dei dieci milioni di auto prodotte.
«La nuova identità visuale esterna nasce dalla volontà di far sì che il cliente possa riconoscersi - dice Guido Tocci, Managing Director Dacia Italia - non ci sentiamo più un brand low cost, ma un brand Best Value, ciò significa che non inseguiamo il prezzo più basso del mercato, ma il prezzo corretto, ossia quello migliore in relazione alla qualità. Cambia anche il nostro modo di rappresentarci. Entro fine anno avremo realizzato interventi come questo romano, con il rinnovo dell’identità visuale esterna, nel quaranta per cento dei nostri showroom, pari a circa 170/180 realtà. Raggiungeremo il tetto del cento per cento nel 2023. Poi, entro la prima metà del 2024, opereremo pure sui rivenditori autorizzati. Intanto, stiamo valutando progetti per gli interni, sia degli showroom, sia dell’assistenza».

Tale evoluzione di “sguardo” si vede anche nel mercato. «Oggi siamo nella shopping list di clienti che prima non avevamo - commenta Tocci - la pandemia ha, di fatto, imposto un profondo cambio di mentalità, pure nella spesa, diffondendo la cultura del consumo intelligente. Anche chi non ha alcun problema di disponibilità, ora fa scelte più attente. Non si tratta di spendere meno ma di spendere meglio. Circa 15 anni fa, il 60% dei clienti Dacia veniva dall’usato. Adesso, la percentuale è dimezzata. Ciò significa che la base che viene dal nuovo si è decisamente ampliata». E si guarda ancora avanti.

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Mercoledì 4 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 06-05-2022 10:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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