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È passato l’emendamento «salva Ferrari» firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia. La plenaria ha confermato che la deroga per i piccoli produttori di auto (da 1000 a 10mila l’anno) e furgoni (da 1000 a 22mila) sarà prolungata dal 2030 fino al 2036. L’emendamento era stato presentato con il chiaro obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella motor valley dell’Emilia-Romagna, in particolare proprio quelle del Cavallino e della Lamborghini.
Cosa prevedeva l'emendamento "salva Ferrari" bocciato
Il Parlamento ha accolto alcuni emendamenti presentati da alcuni politici intenzionati a salvare il motore endotermico o specifici produttori di nicchia, come quelli della Motor Valley emiliana (Ferrari, Lamborghini e Maserati, solo per citarne alcuni). In particolare, sono passati l'emendamento 125 sulla possibilità di includere i biocarburanti tra le alternative per ridurre le emissioni, il 126 sulla riduzione del target elettrico al 2035 dal 100% al 90%, il 121 sulla deroga da concedere ai costruttori con volumi produttivi inferiori alle 10 mila unità e il 128 sul criterio del "life cycle assessment", ovvero la misurazione delle emissioni di un veicolo durante tutto il suo ciclo di vita, a cominciare dal processo di costruzione.
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