La nuova Bmw X2

Bmw X2, la sportività a ruote alte. Un pieno di tecnologia e forti emozioni al volante

di Giampiero Bottino
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MILANO - È la «X» che non c’era. Ora che la X2 è diventata realtà, a completare il Sudoku dei Suv-crossover Bmw mancano solo le caselle con i numeri più alti. Se la X7 è ormai sulla pista di decollo e se i rumors parlano di una X8 il cui destino potrebbe essere deciso quest’anno, solo la X9 sembra per ora relegata nel regno della fantasia. Anche se non si può mai dire mai, vista la costanza con cui i costruttori premium tedeschi inventano nuove nicchie su cui piantare la propria bandiera prima che lo facciano i competitor. Nel sempre più affollato panorama delle vetture a ruote alte la nuova arrivata si inserisce nelle fetta – i crossover di taglia urbana – più promettente, soprattutto a livello europeo.

Un posizionamento che le assegna un ruolo significativo nell’ambito della famiglia X che nel 2017 ha pesato per oltre un terzo sulle vendite del marchio (il 34% a livello mondiale, il 36% in Italia) e che dal 1999 – anno di nascita della capostipite X5 – ha conquistato oltre 5,4 milioni di clienti. Sviluppata sulla stessa piattaforma della X1 (il modello Bmw più venduto nel mondo e nel nostro Paese), ne rappresenta l’anima brillante e dinamica. Una connotazione evidenziata sia dal nome – nella numerologia di Monaco le cifre pari identificano le versioni sportive e le carrozzerie alternative rispetto alle classiche berline e station wagon contraddistinte dal numero dispari immediatamente inferiore – sia dal look le cui linee introducono concetti nuovi per il marchio. Sempre per restare al linguaggio Bmw, se la X1 è un Sav (Sport activity vehicle), la X2 ne rappresenta la variante Sac (Sport activity coupé) e nasce con l’ambizione di ridefinire le regole del segmento.

A evidenziare le differenze concorrono soprattutto le proporzioni, che a fronte di un passo immutato rispetto alla X1 propongono sbalzi ridotti grazie alla lunghezza diminuita di 79 mm (a 4,36 metri), mentre l’altezza è di 1.526 mm, 7 in meno della «capostipite». Anche le scelte stilistiche hanno comunque il loro peso nell’evidenziare il temperamento della new entry, che nella parte posteriore affida l’affermazione della propria sportività ai doppi terminali di scarico, allo spoiler e al nuovo disegno dei gruppi ottici dalla caratteristica forma a L, mentre la personalità nel frontale viene enfatizzata dalla griglia «rivoluzionaria», aggressivamente protesa in avanti e che, per la prima volta in una Bmw moderna, esibisce il doppio rene che si allarga verso il basso, anziché seguire il tradizionale andamento opposto.

Confessiamo che il look della X2 ci ha colpito favorevolmente anche per la capacità dei designer si conciliare armoniosamente la silhouette da coupé con i tratti decisi e muscolosi di un Suv (o Sav), dimostrando anche visivamente che l’evoluzione verso una maggiore sportività non ha penalizzato l’attitudine off-road della vettura, e che l’unico sacrificio imposto dalle nuove proporzioni riguarda la capacità del bagagliaio, ridotta di 35 litri (ora sono 470) rispetto alla X1.

La duplice anima della vettura trova espressione nel trattamento che divide idealmente in due la carrozzeria, la cui parte superiore si ispira agli stilemi tipici delle coupé Bmw che trovano espressione nel design slanciato dei finestrini, enfatizzato dal cosiddetto «gomito di Hofmeister» che diventa parte integrante del montante posteriore, alla cui base è incastonato il logo del marchio, citazione di alcuni mitici modelli del passato come le 2000 CS del 1965 e la 3.0 Csl del 1968. Nella parte inferiore del corpo vettura il cofano corto, il rivestimento «Frozen grey» che avvolge l’intero perimetro dell’auto e l’adeguata altezza da terra parlano il linguaggio della famiglia X.

Quando si parla di sportività, però, non bastano i contenuti estetici se non sono sostenuti da adeguate doti dinamiche e da propulsori all’altezza. È un terreno sul quale l’elica biancoblù non è abituata a deludere, e la X2 non fa eccezione, sfoggiando il meglio della tecnologia del gruppo. L’unico motore a benzina è il 3 cilindri 1.5 da 140 cv della sDrive18i a trazione anteriore, disponibile con cambio manuale a sei marce o doppia frizione Steptronic a 7 rapporti. Due i cambi disponibili – lo stesso manuale e l’automatico Steptronic a 8 marce – anche per il modello d’ingresso all’offerta diesel, la sDrive18d a due ruote motrici con il 2.0 da 140 cv che è il più «verde» del lotto, visto che le emissioni di CO2 partono, a seconda degli pneumatici adottati, dai 118 g/km della versione con il cambio Steptronic. La 18d – ma con il solo cambio manuale – è anche alla base della gamma xDrive a trazione integrale che comprende le versioni di vertice, e cioè le xDrive 20d e 25d che condividono sia il cambio Steptronic a 8 marce, sia il turbodiesel 2.0 peraltro declinato nei livelli di potenza di 190 e 231 cv.
 

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Giovedì 24 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 25-05-2018 18:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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