Automobilisti fedeli alla marca solo a parole: il 78% lo dichiara, ma solo 34% non abbandona brand

Automobilisti fedeli alla marca solo a parole: il 78% lo dichiara, ma solo 34% non abbandona brand

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MILANO - Gli automobilisti, in generale, sembrano essere molto contenti e fedeli alla marca dell’ auto posseduta. Lo dimostra quanto rilevato dagli esperti Findomestic - che hanno pubblicato il 12mo rapporto annuale sui trend della mobilità - e cioè una media globale del 78% su 15 Paesi suddivisi in 4 continenti. In Italia la fedeltà dichiarata è ancora più alta (80%) e percentuali simili si registrano in Germania (81%), Polonia (83%), Messico (82%) e Sudafrica (82%). Ma il livello più alto di affezione al brand dell’ auto si raggiunge in Cina, dove il 98% degli intervistati si proclama fedele, superando anche il Portogallo (90%).

All’opposto il Paese con più “infedeli” risulta il Giappone dove solo il 58% dichiara la sua affezione al proprio brand automobilistico. Ma la realtà delle cose - evidenzia il rapporto di Findomestic - è molto differente rispetto a quanto dichiarato, visto che in media solo il 34%, in occasione dell’ultimo acquisto di un’automobile,ha di fatto scelto un veicolo della marca precedente. In Italia questo valore scende ancora (26%), un dato simile a quello che caratterizza Polonia (25%) e di poco superiore a quello di Spagna (23%) e Portogallo (21%) che sono i mercati che contano il maggior numero di ‘infedelì. Anche i cinesi, a fronte di una fedeltà assoluta dichiarata (98%), si lasciano sedurre da altre marche: solo il 34% compra afferma di aver acquistato una vettura della stessa marca.Più coerenti i Giapponesi che nel 50% dei casi confermano la fiducia al proprio brand: appena l’8% in meno rispetto a quanti si dichiarano fedeli.

Tra le ragioni di questo comportamento - sottolinea Findomestic - vi è la presenza nei mercati di gamme sempre più ampie, di restyling sempre più frequenti e di innovazioni tecnologiche sempre diverse. Risulta dunque difficile restare fedeli in questo contesto per il 26% degli intervistati dei 15 Paesi oggetto di studio(24% in Italia)che ammettono chiaramente di subire il fascino degli altri marchi, mentre un altro 23%(33% in Italia) rivela di essere curioso di cambiare. Anche la convenienza economica costituisce uno stimolo a preferire un altro brand per il 23% degli intervistati dei 15 Paesi coinvolti nella ricerca e per la stessa percentuale di italiani.

Le nuove forme di utilizzo dell’ auto come noleggio, car sharing, car pooling,hanno un ruolo importante nel far conoscere nuovi modelli e marche e permettere un’ esperienza diretta che può influenzare la propria scelta di acquisto nel 52% dei casi. Un valore che cresce fino all’80% in Cina mentre la Germania con il 24% sembra essere più scettica. In Italiail 45% degli italiani dichiara che la mobilità condivisa potrebbe spingere oggi il consumatore ad acquistare una marca automobilistica a cui non aveva mai pensato prima.

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Giovedì 14 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 19:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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