Il rendering del nuovo 48 Wallytender

Wally, sarà varato a giugno il primo Wallytender dell’era Ferretti

di Sergio Troise
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DUSSELDORF - Tra le tante novità annunciate al Boot di Dusseldorf, una delle più importanti è sicuramente l’accordo raggiunto tra Ferretti Group e Wally per l’integrazione del marchio fondato da Luca Bassani nella holding amministrata dall’avvocato Alberto Galassi: un’operazione che mira ad allargare ulteriormente la gamma del colosso del made in Italy controllato dai cinesi di Weichai.

Il piano prevede che si punti su imbarcazioni iconiche e innovative come il Wallytender, autentico punto di riferimento per una generazione di designer che negli ultimi anni hanno abbandonato le tradizionali forme classiche per privilegiare soluzioni ardite, in alcuni casi rivoluzionarie, con tanto di murate abbattibili e scomponibili, pozzetti spostati a prua, cabine con maxi finestrature, insospettabili garage e vani per lo stivaggio.

La presentazione della prima barca concepita dopo l’integrazione di Wally in Ferretti Group avverrà a settembre a Cannes, ma i collaudi avranno inizio tre mesi prima, a giugno, quando scenderà in acqua il Wallytender 48 di nuova generazione: prodotta nel cantiere Ferretti di Forlì, non sarà una barca concepita ex novo, ma l’evoluzione di quella prodotta finora, della quale conserverà i tratti distintivi che hanno reso Wally un punto di riferimento nella nautica internazionale.

«Il nuovo 48 Wallytender sarà la prova che la partnership con Ferretti Group non modificherà il Dna di Wally» ha dichiarato Luca Bassani durante la conferenza stampa di presentazione del progetto. «Il design immediatamente riconoscibile, le prestazioni di alto livello e la flessibilità di utilizzo – ha aggiunto il fondatore del marchio Wally - continueranno a caratterizzare la produzione, così come è stato sin dal 2001, l’anno del nostro ingresso nel mercato dello yachting a motore. Il Wallytender continuerà a rappresentare la volontà di vivere il mare all’aria aperta e il piacere della navigazione day-boating».

Ma come sarà, in dettaglio, la nuova barca? I rendering mostrati alla stampa e le anticipazioni concesse dai progettisti lasciano capire che il Wallytender del 2019 viene concepito come un vero e proprio runabout di 14 metri adatto a veloci navigazioni giornaliere. Ma non solo: sarà anche una barca di servizio per maxi yacht e ville private. Ciò detto, è stato spiegato che «rimarranno immutati gli stilemi che definiscono la volontà di unire design e funzionalità».

Sulla carta, l’evoluzione più evidente è rappresentata dai maggiori volumi interni, che dovrebbero assicurare più comfort e aumentare le possibilità di utilizzo. La sfida verte sull’aumento del bordo libero senza perdere quella essenzialità delle linee da sempre associata ai Wally, così da ottenere una vera cabina e un bagno con un vero vano doccia.

In coperta, il layout è stato concepito per assicurare il relax dell’armatore e dei suoi ospiti, i quali potranno accomodarsi su generose sedute e sui prendisole, e godere dell’area pranzo grazie al mobile cucina equipaggiato con due piastre di cottura, un lavandino e due frigoriferi (uno all’interno e uno all’esterno).

In navigazione, le sedute in pozzetto potranno essere posizionate fronte marcia, mentre all’ancora saranno utilizzate per il tavolo da pranzo. Il prendisole di poppa potrà essere sollevato interamente per accedere al vano motori, oppure sarà possibile aprirne solo la sezione superiore, sotto la quale verrà collocato uno spazio di stivaggio. Ulteriori gavoni sono previsti sotto il prendisole di prua e in un mobile posizionato dietro le sedute della timoneria, ideale per stivare water toys o l’equipaggiamento da sub.

In aggiunta all’hardtop, il ponte di prua e il pozzetto potranno essere riparati dal sole con i bimini sorretti da montanti in fibra di carbonio, anch’essi stivabili nel gavone dietro le sedute: una soluzione che Wally ha introdotto nel 2003 con il 118 Wallypower.

Un’altra pratica soluzione sviluppata partendo dall’innovativa murata apribile del 118 Wallypower, sarà rappresentata dalle sezioni abbattibili delle murate che aumentano le dimensioni della piattaforma di poppa all’ormeggio, servita da una passerella retraibile che diventa anche una scaletta bagno con cinque gradini.

Tra le tante chicche previste per ottimizzare la funzionalità, spicca anche uno speciale sistema Besenzoni dotato di braccio estendibile per semplificare le operazioni di ancoraggio: il progetto prevede che sia nascosto dietro un boccaporto flush-deck a prua e che si attivi dalla console di guida con la semplice pressione di un tasto. Ovviamente non mancherà il parabordo a tutto scafo, segno distintivo di Wally, che assicura una pratica soluzione all’ormeggio in alternativa agli ingombranti parabordi.

La propulsione standard prevede due motori Volvo IPS 650, per una potenza massima di 1020 hp, comandati da un joystick user-friendly. La velocità massima dichiarata sin da ora è di 38 nodi. Ma aldilà delle prestazioni sportive la barca si profila come soluzione ideale per le famiglie e sicura per i bambini, grazie al ponte sviluppato su un unico livello, alla coperta in teak e alle profonde murate, così da potersi sempre sentire “nella” barca piuttosto che “sulla” barca.

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Martedì 22 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 17:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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