Il varo dello Spectre

Spectre consegnato a John Staluppi, l’armatore che ama 007. E’ un Benetti di 69m unico per lusso e prestazioni

di Sergio Troise
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LIVORNO - Bello, grande, lussuoso, tecnologico, prestazionale. Soprattutto “spettacolare ed eccitante come le imprese di James Bond”: ecco “Spectre”, il nuovo yacht di John Staluppi, l’armatore americano più famoso, esigente ed eccentrico del mondo, da qualche tempo cliente abituale di Benetti e, da sempre, appassionato cultore delle imprese dell’agente segreto creato da Ian Fleming.

La cerimonia del varo, avvenuta il 19 novembre a Livorno, si è rivelata un autentico evento, degno sequel di quelli dedicati a “Quantum of Solace” e “Diamond Are Forever”, altri yacht di 52 e 61 metri pure costruiti dal cantiere che fa capo alla famiglia Vitelli per mister Staluppi, magnate newyorkese di chiare origini italiane che ha fatto fortuna in America come importatore del marchio Honda, e poi dedicatosi anche ad attività di compravendita e di charter nel mondo della nautica.

La costruzione di Spectre ha richiesto 750.000 ore di lavoro; il design degli esterni porta la firma di Giorgio M. Cassetta; architettura navale e progettazione dello scafo sono opera dell’olandese Mulder Design. Lo scafo è in acciaio, la sovrastruttura in alluminio. Nonostante la nota passione dell’armatore per la velocità (in gioventù è stato pilota di dragster, in età matura ha partecipato a molte corse di motonautica) è una imbarcazione dislocante, che privilegia il comfort rispetto alle prestazioni velocistiche. Ciò detto “Spectre” può raggiungere comunque la velocità di 21,2 nodi, che per una imbarcazione dislocante di quasi 70 metri è un bell’andare. La velocità di crociera è invece di 12 nodi, e a questa andatura l’autonomia raggiunge le 6.500 miglia.

«Il progetto – spiega il cantiere – è nato proprio con l’obiettivo di trovare il migliore equilibrio tra sportività, prestazioni e comfort». E per privilegiare quest’ultimo aspetto non si è lesinato nella ricerca del meglio: “Spectre” dispone dunque della tecnologia Total Ride Control di Naiad Dynamics, installata per la prima volta su uno yacht di questa tipologia: sviluppata originariamente per navi e imbarcazioni commerciali, grazie alla collaborazione con Mulder Design questa tecnologia è stata poi configurata per poter essere installata anche a bordo di uno yacht come “Spectre”. Il sistema assicura un notevole incremento della stabilità di navigazione e il miglioramento del comfort di bordo grazie a due pinne stabilizzatrici, due profili portanti prodieri in configurazione canard per il controllo del beccheggio, e a tre interceptor, lame indipendenti di poppa che controllano l’assetto longitudinale.

Lo stile esterno è quello di una imbarcazione d’impostazione classica, dalla prua lunga e inclinata, con volumi di sovrastruttura estesi e filanti che scivolano verso poppa dolcemente. Tra i “valori aggiunti” che saltano all’occhio a prima vista spiccano la piattaforma “touch and go” per l’elicottero e la piscina, autentiche chicche che vanno a impreziosire una struttura di gran pregio, in cui ha assunto importanza anche la corrispondenza tra le caratterizzazioni estetiche delle linee esterne e quelle degli interni: in proposito vale la pena notare come i mobili fissi outdoor siano stati pensati, disegnati e realizzati totalmente su misura con la volontà di richiamare il décor interno, attraverso contrasti tra teak lucido, linee nere e acciaio.

A proposito degli interni, sono stati realizzati dagli specialisti di Benetti seguendo le precise indicazioni di John Staluppi e di sua moglie Jeanette, armatori espertissimi e molto esigenti. Amanti dichiarati del Made in Italy, i coniugi americani hanno preteso tessuti firmati Armani per i rivestimenti interni. Ciò detto, l’atmosfera a bordo richiama quella Liberty dei più tradizionali hotel e boutique francesi di fine ‘800. Sul Main Deck – tanto per dire - la pavimentazione del salone principale prende ispirazione da quella di un resort parigino dallo stile Déco, e altri richiami di gusto francese sono rappresentati dai tratteggi della moquette e soprattutto dalle finestrature, che si rifanno a quelle dei più caratteristici negozi Liberty parigini.

Il main deck è caratterizzato da un pozzetto esterno molto grande, un salone con zona d’ingresso che ospita ben quattro cantinette per i vini pregiati, un’area soggiorno e un’ampia zona dining, dove molto spazio è dedicato allo storage. Vi sono, inoltre, la lobby principale con scala a spirale che contiene un ascensore vetrato cilindrico, due cabine con bagno privato e ambiente guardaroba separato. Infine, una enorme Vip da 90 metri quadrati con due bagni e due guardaroba che rappresenta un’alternativa alla cabina armatoriale.

L’upper deck è dedicato alla convivialità: a poppa uno spazio esterno di circa 110 metri quadrati è arredato con un tavolo da pranzo di quasi 4 metri, mobili buffet e una zona conversazione con due aree simmetriche. L’interno è composto da un salone panoramico di 90 metri quadri, con ampia zona lounge a L con un tavolo destinato ai pranzi informali e una zona bar. Proseguendo, si incontrano la lobby degli ospiti e la suite degli armatori, che ospita uno studio privato e la cabina vera e propria, con due bagni separati e due guardaroba. Una particolarità, richiesta dagli armatori, è l’accesso esterno alla zona di prua, caratterizzata anche da due terrazzini laterali.

Il bridge deck è l’ambiente relax per eccellenza, attrezzato con la suddetta piscina e due aree prendisole, bar centrale, zona lounge modulare (la configurazione può essere modificata a seconda delle esigenze) e, infine, un’area dining più informale servita da due grandi mobili buffet, con grill e forno per la pizza. All’interno, si trovano la timoneria con plancia completamente integrata, altamente tecnologica, e la cabina del comandante.

Un ampio garage può contenere un tender da oltre 9 metri, una seconda imbarcazione d’appoggio di 7,5 metri e due jetski. E non manca un’area benessere a tutto baglio che comprende palestra, hammam e sala massaggi (convertibile in cabina). Tra i punti fermi del progetto c’è stata anche la realizzazione di una zona ampia e confortevole dedicata all’equipaggio di 14 persone.

«Siamo orgogliosi di aver preso parte alla realizzazione di questo spettacolare yacht», ha dichiarato Frank Mulder, ricordando come “Spectre” sia il nono progetto sviluppato dallo studio olandese per i coniugi Staluppi. Alle parole dell’ingegnere olandese hanno fatto eco quelle di Giorgio M. Cassetta: «Amo molto Spectre, esempio perfetto di sintesi virtuosa tra la cultura dell’armatore e quella del cantiere costruttore. John e Jeanette Staluppi, con la loro grande esperienza, sono riusciti a farci immaginare uno yacht completo di tutto quanto si possa desiderare su imbarcazioni di questa taglia. Benetti ha raccolto la sfida e ha realizzato uno yacht particolarmente ricco d’innovazioni tecnologiche rispettando standard di qualità altissimi».


 

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Martedì 20 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 21-11-2018 16:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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