Salone Nautico della Puglia

Chiude a Brindisi il Salone Nautico della Puglia. Un successo non solo per le barche: in primo piano sviluppo, giovani e lavoro

di Sergio Troise
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Chiude a Brindisi, dopo quattro giorni, la 21ma edizione dello SNIM, Salone Nautico della Puglia, esposizione di imbarcazioni, motori, accessoristica e attività legate al turismo nautico, allo sport del mare, alla sicurezza, ma anche alla formazione nelle professioni marittime. Inauguratasi venerdì 10 ottobre, la manifestazione è approdata alla giornata conclusiva con un bilancio positivo. Oltre 300 le barche in mostra e 200 gli espositori, tra cui cantieri nautici, dealer e aziende di innovazione sostenibile. Buona l’affluenza di pubblico. Ma non solo.

In occasione della giornata inaugurale è stato anche firmato il protocollo d’intesa con Confindustria Nautica, che ha concesso il patrocinio alla manifestazione. “Come associazione di categoria non possiamo che guardare con favore all’interesse degli eventi regionali a qualificare l’offerta degli appuntamenti istituzionali, ma anche la tutela dell’utenza”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Nautica Piero Formenti. “Questa collaborazione – ha aggiunto il numero uno delle imprese del settore - fa bene al sistema nautico italiano e rafforza il legame dei saloni territoriali aderenti all’accordo con il Salone di Genova, che conferma il suo ruolo di prima vetrina internazionale della filiera produttiva italiana”.

In forza dell’accordo con Confindustria Nautica, gli organizzatori di SNIM potranno dunque avvalersi del supporto dell’associazione di categoria per le relazioni istituzionali e la comunicazione istituzionale, per l’organizzazione di eventi e approfondimenti convegnistici, la consulenza sulla tutela del consumatore e altri aspetti legati allo sviluppo della cantieristica e del diporto, dalla cultura del mare alle occasioni di lavoro.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che si è concentrata, in particolare, l’attenzione degli organizzatori della SNIM, in testa il presidente Giuseppe Meo, imprenditore brindisino che ha colto l’occasione della firma dell’accordo con Confindustria Nautica per sottolineare come la manifestazione non si limiti alla mera esposizione di barche e accessori, ma guarda a 360 gradi al mondo della nautica e della blue economy, con un occhio attento allo sviluppo del turismo nautico (“in Puglia – ha detto - non mancano i porti turistici, ma siamo saturi e serve realizzare più posti barca”) e, soprattutto, al mondo del lavoro e alla formazione professionale.

“L’attenzione al mondo delle startup, alla formazione dei nuovi talenti e allo sviluppo delle professioni del mare – ha detto il numero 1 dell’organizzazione - configurano la nostra manifestazione come un hub fondamentale per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, favorendo uno scambio positivo di incontri tra giovani in cerca di occupazione e le aziende partecipanti, interessate ad assumere figure professionali da inserire nella propria realtà”.

Un tema, questo dell’”incontro” tra aziende e giovani in cerca di occupazione, che ha affrontato anche il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, intervenendo allo SNIM con toni allarmati. “E’ impressionante – ha detto l’esponente del Governo – il dato denunciato da Confindustria nautica: il 60 per cento delle richieste di personale da parte delle imprese nautiche va disatteso, e ciò perché la scuola non è ancora in grado di fornire tutta una serie di professionalità che sono strategiche per la competitività del settore. Questo deficit formativo va colmato, in quanto comporta un notevole spreco di opportunità di lavoro per i giovani, nonostante si tratti di posizioni che, essendo estremamente richieste, risultano anche ben retribuite e professionalmente appaganti”.

Su questi temi, com’è noto, sono frequenti e ricorrenti incontri, convegni, seminari, dibattiti e confronti. E il Salone pugliese ha riproposto il noto copione, ma con un valore aggiunto: la presenza a Brindisi di Vincenzo Poerio, che oltre ad essere Ceo di Tankoa Yachts, è il presidente del Tavolo di Confindustria Nautica sulla formazione. L’occasione è stata dunque colta per parlare del Progetto Rete dedicato ai giovani tra i 16 e i 35 anni: un progetto di rilievo nazionale che unisce nautica, cantieristica e innovazione sostenibile, promosso dal ministero per lo Sport e i Giovani attraverso il dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale della presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con Invitalia.

Con i suoi tutor e consulenti esperti, è possibile affiancare i giovani dai 16 ai 35 anni, in presenza o a distanza, nella formazione, nella ricerca di un lavoro, nella creazione di un’impresa. Ed è in questa ottica che nella giornata di venerdì alcuni giovani hanno affrontato un laboratorio sul problem solving, per poi dedicarsi allo sviluppo dei progetti e alle tecniche di presentazione. Nel pomeriggio è stato poi il momento delle pitch session davanti alla giuria, seguite dalla premiazione dei migliori team.

Nella giornata di sabato, con il programma Ready to Start, ai giovani interessati sono stati poi dedicati due workshop su Impresa & IA e su Check Up Professione. Nel pomeriggio spazio dedicato a testimonianze, networking e orientamento con imprese e mentor. Domenica 12 ottobre il programma prevede focus incentrato sulle competenze per l’occupabilità: dalla presentazione della piattaforma di orientamento al workshop sul colloquio di lavoro, fino agli incontri individuali con i tutor e allo sportello Invitalia su incentivi e startup. Lunedì 13, ultima giornata del salone, l’Hub Rete ha messo in programma un workshop su come avviare un’impresa digitale con le app e l’intelligenza artificiale, un talk sugli incentivi di Invitalia e un laboratorio su Leadership & Team Working, prima della chiusura ufficiale del percorso.

Insomma, per una volta un salone nautico ha affrontato davvero con concretezza i problemi legati al settore, aprendosi ai giovani, alle opportunità di formazione e di lavoro, guardando al futuro con progetti mirati a sostenere la crescita di un comparto che in Italia, e in particolare nel Sud, ha ancora un potenziale di crescita inesplorato. Lo sa bene il presidente di SNIM, Meo, che ha colto l’occasione del “suo” Salone per ricordare una volta di più alle autorità, agli operatori e al pubblico che “il territorio ha un potenziale enorme da sviluppare, e lo si potrà fare sia guardando al futuro con l’apertura a Brindisi di una scuola dei mestieri nautici, come ha detto di voler fare a Genova la sindaca Salis, sia anche sfruttando in tempi stretti le aree ZES (Zone Economiche Speciali) utilizzando le agevolazioni per i cantieri che vorranno insediarsi sul territorio”.

Nelle aspirazioni c’è l’insediamento in Puglia di aziende in grado sviluppare la crescita della cantieristica, attualmente concentrata in particolare sulla produzione di barche di misura non superiore ai 10-12 metri. Ma in più occasioni – e nei giorni del salone ancora una volta – è stato ricordato che c’è l’aspirazione ad insediare aziende con capacità produttive superiori, così come era stato ipotizzato nel 2021, quando il Gruppo Ferretti studiò a fondo la possibilità di aprire una sede produttiva sul territorio, ma fu costretto a rinunciare per il dilungarsi dei tempi necessari ad ottenere le autorizzazioni. “Oggi – ha dichiarato il presidente di SNIM Meo – qui da noi c’è la possibilità di produrre imbarcazioni più grandi, potendo offrire un’area industriale di quasi 14 ettari, con 350 metri di banchina e anche un abbattimento dei tempi della burocrazia, essendo area ZES. Inoltre, siamo anche area di crisi, quindi per chiunque volesse investire in Puglia può essere garantita una percentuale di copertura di quasi il 60% a fondo perduto sull’investimento”.

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domenica 12 ottobre 2025 - Ultimo aggiornamento: 13-10-2025 11:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA