Il cantiere di Fiart Mare

Rivoluzione in casa Fiart: tre nuovi manager alla guida del cantiere che introdusse la vetroresina in Europa

di Sergio Troise
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NAPOLI - Nel mondo della nautica italiana ci sono aziende che hanno scritto la storia, tracciato la rotta, e altre che ne hanno seguito l’esempio, contribuendo a dare forza e credibilità crescenti al made in Italy del mare. Alla prima squadra, quella arrivata subito dopo pionieri del calibro di Carlo Riva, appartiene sicuramente la Fiart, che nel 1960, per volontà del suo fondatore, il compianto Ruggiero Di Luggo, decise di accantonare il legno e di cavalcare l’onda dello sviluppo tecnologico realizzando, prima in Europa, una barca con un materiale per il tempo assolutamente innovativo: la vetroresina. Lo scafo era quello di una barchetta 3,60 metri, la Conchita, mini open che avrebbe dovuto svolgere un ruolo simile a quello svolto, nella motorizzazione, dalla 600 prodotta dalla quasi omonima Fiat (Fiart, invece, sta per Fabbrica Italiana Applicazioni Resine Termoindurenti).

Da allora sono passati 60 anni. La diffusione della pandemia ha impedito di celebrare l’anniversario nel migliore dei modi, tuttavia all’interno dello storico cantiere napoletano affacciato sul mare di Baia, in una posizione suggestiva, lì dove soggiornavano i Romani dell’era imperiale, è stata avviata una ristrutturazione organizzativa mirata a rilanciare la produzione e la commercializzazione delle imbarcazioni. A distanza di ben 33 anni dalla prima svolta, quella che nel 1987 comportò anche il cambio di nome (da Fiart a Fiart Mare), l’amministratore delegato Fabrizio Di Luggo ha deciso di non affidarsi più, com’era stato sempre in passato, a “persone di famiglia”, ma di delegare alla guida del cantiere un management tutto nuovo, proveniente dall’esterno.

Uscito di scena Ernesto De Bartolomeis (nipote del fondatore e fino a ottobre scorso direttore generale), sono arrivati tre nuovi manager: Simone Lorenzano, insediatosi al posto di De Bartolomeis; Giulio Bertani, responsabile della direzione commerciale, e Marco Vertecchi, business & executive coach. Lorenzano, precedentemente in Perini Navi, vanta un lungo percorso anche nel Gruppo Ferretti, all’interno del quale si è occupato di CRN; Bertani proviene da Nautor, ma la sua carriera è transitata in alcuni dei più quotati brand italiani e stranieri, mentre Vertecchi è un noto esperto di gestione aziendale e formazione, anche lui con esperienze maturate in diverse aziende del Made in Italy.

Fedele ad una linea di riservatezza quasi mai tradita, l’amministratore delegato Fabrizio Di Luggo non ha rilasciato dichiarazioni sulla svolta aziendale. Il nuovo dg Lorenzano ha invece tenuto a dire che “la fiducia assicurata dal dottor Di Luggo al nuovo management sarà ricambiata con il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissi”. Nei piani dichiarati c’è “la crescita della competitività nel mercato nazionale e internazionale, l’incremento dell’efficienza aziendale e della qualità dei prodotti, il miglioramento degli indici di produttività in ragione dei nuovi modelli appena presentati e di quelli, già in sviluppo, che verranno lanciati a breve”. In sintonia si sono espressi Marco Vertecchi e Giulio Bertani. Il primo rivelando che essendo cresciuto a Capri (18 miglia da Baia) fin da bambino sognava di poter contribuire un giorno alla realizzazione delle imbarcazioni Fiart; il secondo assicurando che il lavoro sarà mirato a creare una rete vendita più ampia, efficiente e sinergica in Italia ed Europa, per poi espandersi anche su altri mercati.

Propositi ambiziosi, e tuttavia sostenuti da una “base di partenza” solidissima. Negli ultimi mesi, infatti, in casa Fiart si è lavorato alacremente al lancio di nuovi prodotti e all’avviamento di nuovi progetti. A dispetto della crisi economica, nel corso del 2020 sono stati presentati due nuovi modelli e un nuovo brand: il Seawalker 43, primo di una nuova serie di cruiser walkaround, e una navetta veloce di 60 piedi, a marchio Cetera, primo modello di yacht multispace, risultato di un concept molto innovativo sviluppato con il designer napoletano Francesco Guida. Terza novità in arrivo entro fine anno è il Fiart 52 Open, versione aperta del Fiart 52 Hard-Top, mentre proseguirà l’attività del brand dedicato al charter, Fiart Rent, che mette a disposizione dei propri clienti una flotta di 12 imbarcazioni.

“Tutto ciò – si legge in una nota dell’azienda - testimonia il momento di grande crescita che sta vivendo il Gruppo Fiart, una realtà avviata verso quello che potremmo definire un vero e proprio nuovo corso, volto ad accrescere le proprie capacità produttive, tecniche e commerciali, con il supporto di importanti investimenti e, contestualmente, con l’avvio di una ristrutturazione dei processi interni, dell’organizzazione e del rafforzamento della struttura manageriale”.

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Mercoledì 9 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 11-12-2020 14:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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