Il porto di Genova

L’Italia in 10 selfie: il rapporto Symbola promuove la Penisola e assegna il ruolo di leader al Made in Italy della nautica

di Sergio Troise
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GENOVA - Ci lamentiamo spesso dell’arretratezza dell’Italia su molti temi cruciali legati all’innovazione, soprattutto in materia di compatibilità ambientale. Ma una ricerca di Symbola, la fondazione che monitora varie attività di produzione industriale e artigianale, ha “scoperto” che in realtà non siamo messi poi così male. E anzi, in alcuni insospettabili settori risultiamo addirittura tra i leader, non solo in Europa ma addirittura nel mondo.

Tra questi spicca la nautica da diporto, ritenuta – in base a fattori oggettivi - leader per saldo commerciale, con più di 2 miliardi di dollari (2,2), davanti a Regno Unito (1,5), Paesi Bassi (1,4), Germania (0,7) e Polonia (0,5). Il Made in Italy delle barche è inoltre tra i maggiori esportatori, secondo solo ai Paesi Bassi e davanti a Regno Unito, USA, Francia e Germania. Tutto ciò – vale la pena sottolinearlo – comporta un fatturato globale di 4,78 miliardi di euro (1,64 nel mercato interno) e 23.510 addetti diretti, che diventano oltre 180.000 considerando tutta la filiera.

Inutile dire che il rapporto di Symbola (realizzato con la collaborazione di Unioncamere ed Assocamerestero e con il patrocinio dei ministeri degli Affari Esteri e della Transizione Ecologica) ha reso euforici i vertici di Confindustria Nautica, tanto che dalla sede di Genova è stato diramato un comunicato grondante orgoglio in cui si legge che “viene messa in luce la performance straordinaria del nostro settore nel mondo, vera eccellenza riconosciuta, fortemente apprezzata e ricercata”.

Lo studio di Fondazione Symbola è parte integrante di una pubblicazione intitolata “L’Italia in 10 selfie 2021”, nella quale si parla in termini positivi (in alcuni casi sorprendenti) anche di altri settori legati al comparto nautico (e non solo), come il design e il legno applicato all’arredo, per non dire dell’eco compatibilità.

Il tema green e la sostenibilità sono anzi tra i punti chiave del rapporto, grazie al quale si apprende, non senza stupore, che circa un’azienda italiana su tre, nel periodo 2015-2019, ha investito in prodotti e tecnologie “verdi” e che il nostro Paese è al secondo posto per export di prodotti green e può giocare, nella sfida della transizione, un ruolo chiave, sia in termini di crescita che di competitività economica. Segnali importanti arrivano anche dall’agricoltura (siamo leader europei per sostenibilità) e dal versante dell’economia circolare: “L’Italia – si legge nel rapporto – è leader in Europa e può contare sulla più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti prodotti”.

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Lunedì 12 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 16:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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