Una panoramica del Versilia Yachting Rendez-Vous

Pubblico & affari: gli organizzatori del VYR soddisfatti. E Deloitte assicura: «Grande nautica in salute»

di Sergio Troise
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VIAREGGIO - Si è conclusa con ampia soddisfazione degli organizzatori (Fiera Milano e Nautica Italiana) la terza edizione del Versilia Yachting Rendez-vous, evento dedicato alla nautica di lusso nel corso del quale sono state esposte, dal 9 al 12 maggio, 90 imbarcazioni con una media di lunghezza superiore ai 32,30 metri.

Una nota ufficiale dell’ufficio stampa indica in ben 22.000 i visitatori, 10.000 dei quali operatori professionali, con forte rappresentanza anche di pubblico proveniente dall’estero. In particolare è stato calcolato che il 10% arrivava dagli Usa, l’8,5% dalla Francia, il 7% dalla Russia, il 6,3% dalla Germania, il 5,3% dalla Spagna. Davvero niente male per un evento di nicchia, ancora giovane, collocato in un’area geografica servita male da treni e aeroporti e con attrattività turistica circoscritta a pochi siti, per non dire del forfeit di espositori importanti come Ferretti Group, che in un colpo solo ha provocato l’assenza di marchi prestigiosi come Riva, Pershing, Itama, Custom Line, CRN, Wally.

L’insospettabile exploit ha indotto Paolo Borgio (direttore di Fiera Milano ed exhibition manager del Salone versiliese) a dichiarare: “Chiudiamo questa terza edizione con la consapevolezza che il gioco di squadra e la sinergia con il territorio è l’ingrediente chiave di questa piattaforma. Sono stati quattro giorni di grande ascolto e dialogo con tutti gli operatori. Siamo particolarmente soddisfatti delle nuove aree. Lo spazio Luxury Tender & Ribs ha arricchito il layout espositivo mentre l’area broker ha promosso ulteriormente l’anima business del VYR, rendendolo sempre più un appuntamento di eccellenza tra i saloni del settore”.

In perfetta sintonia Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana: “La manifestazione ha dimostrato anche quest’anno di proseguire nella sua crescita, sia per le barche presenti sia per gli espositori a terra. Sicuramente è stato fatto un ulteriore passo in avanti. La presenza del presidente della Regione Toscana Rossi e del vice ministro Rixi, la visita del ministro Toninelli e di molte altre istituzioni regionali hanno dato un importante senso di maggiore attenzione al comparto nautico italiano, settore che rimane fondamentale e di lustro per il nostro Paese. Ringrazio inoltre Fiera Milano per l’enorme impegno mostrato per una manifestazione così lontana dal suo hub naturale e il Distretto Nautico della Toscana insieme a Navigo, per essere riusciti a coinvolgere in modo così efficace il territorio che ci ha ospitato”.

Tacoli ha voluto spendere qualche parola anche sull’annosa questione delle divisioni tra Ucina e l’associazione “rivale” da lui fondata e presieduta. “Aggiungo con estremo piacere – ha detto ancora il numero 1 di Nautica Italiana - che il riavvicinamento fisico e non soltanto a parole avvenuto durante il VYR tra le due associazioni di categoria, segna un ulteriore e importante passo avanti al fine di una nuova rappresentanza unitaria del settore”. Una dichiarazione, quest’ultima, impegnativa e carica d’ottimismo, forse motivata dalla consapevolezza che presto (20 giugno) cambierà il vertice di Ucina, con l’uscita di scena della “nemica giurata” Carla Demaria e l’insediamento al vertice di Saverio Cecchi, già designato alla successione e già sbilanciatosi fino a dichiarare che la ricomposizione del settore è uno dei suoi obiettivi primari.

Intanto la grande nautica presente a Viareggio ha fatto il punto sull’andamento del settore, approfondendo tre argomenti chiave quali mercato mondiale, mercato italiano e spending nel settore lusso. Ne è scaturito un quadro positivo, certificato dai partner di Deloitte, che assieme agli esperti di Nautica Italiana hanno elaborato la sesta edizione del Boating Market Monitor.

Dallo studio illustrato da Luca Petroni (chairman di Deloitte Financial Advisory Italy) emerge che i luxury yachts continuano ad essere una nicchia all’interno del mercato del lusso, ma negli ultimi 5 anni stanno registrando una crescita superiore di 4 punti percentuali rispetto al comparto e la sfida futura è quella di intercettare una quota sempre maggiore dello spending mondiale dei beni di lusso. Tommaso Nastasi (partner del Business Advisory & Value Creation Service di Deloitte FA Italy) ha invece spiegato che “la cantieristica italiana conferma la leadership mondiale nella costruzione dei grandi yacht, ma con un mercato domestico che vale soltanto il 2% delle vendite globali.”

Più in dettaglio, lo studio illustrato a Viareggio spiega che su scala mondiale il mercato retail 2018 della nautica da diporto vale 22 miliardi di euro, con un tasso di crescita pari a circa il 7% rispetto all’anno precedente. In termini geografici, è confermato che il Nord America rappresenta la principale area geografica di sbocco con una quota del 45%, mentre l’Europa rappresenta circa il 21% del mercato mondiale. Quanto ai Superyacht, il mercato 2018 vale, in termini di consegne, 160 unità (+19 rispetto al 2017), di cui 151 a motore e 9 a vela. E ancora: nell’ambito dei superyacht, il segmento tra i 30 e i 40 metri rappresenta circa il 50% delle consegne complessive, mentre si registra un importante incremento delle barche oltre i 50 metri (+9 sul 2017).

E veniamo all’Italia. Nel 2018 il nostro Paese ha rilevato un valore della produzione di nuove unità pari a 2,5 miliardi di euro (+11% rispetto al 2017), di cui l’86,9% rappresentato dal segmento entrobordo, l’8,4% da imbarcazioni a vela ed il 4,7% da fuoribordo e gommoni. Il settore industriale della nautica da diporto, inoltre, in Italia si caratterizza per una significativa specializzazione nel segmento dei grandi yacht. In tale segmento siamo leader mondiali avendo registrato nel 2018 una quota pari al 46% del portafoglio ordini di superyacht.

La relazione di Deloitte ha illustrato, infine, il ruolo della nautica all’interno del comparto luxury. Su questo specifico versante è emerso che il mercato dei prodotti di lusso dopo la crisi del 2009 presenta oggi un valore complessivo pari a quasi il doppio rispetto al valore pre-crisi (2008). Il mercato della nautica di lusso, rappresentato dal segmento dei premium yacht e dei superyacht, vale circa 8,5 miliardi di euro, con un tasso di crescita negli ultimi 5 anni pari al 12% circa.

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Mercoledì 15 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 11:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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