Nautica show: Cannes ha passato il testimone a Genova, Monaco è pronto a partire. Le barche sotto i 10m tirano il fiato, per gli yacht è boom
Dal 9 al 14 settembre Cannes, dal 18 al 23 Genova. È qui, tra la Francia e l’Italia (e da domani al 27 anche nel principato di Monaco) che il mondo della nautica s’è dato convegno per mettere in mostra, in saloni di grande appeal, il meglio di un’industria che dimostra di saper resistere a tutto, pure ai dazi di Trump (nessuno dei manager del settore si dice preoccupato più di tanto) e alle angosce di un’Europa inquieta e impaurita.

Del resto, al netto di qualche flessione fisiologica rispetto ai record degli ultimi anni, i dati su produzione, vendite, export, fatturati e occupazione sono positivi, e sebbene la “piccola nautica” (quella dei natanti fino a 10 metri) lamenti una crisi abbastanza profonda (-10%), i big che producono yacht, super yacht e mega yacht continuano a primeggiare, mentre i “piccoli” reagiscono con orgoglio alle difficoltà, recitando ruoli non secondari nelle fiere allestite tra Costa Azzurra e riviera ligure. Fiere rivelatesi occasioni di richiamo per migliaia di visitatori: 56.000 quelli dichiarati a Cannes, molti di più (probabilmente oltre 100.000) ne dichiarerà domani Confindustria nautica, organizzatrice del Salone di Genova, dove sono state esposte oltre mille imbarcazioni (711 quelle viste in Francia), tra le quali molte anteprime, quasi tutte made in Italy.

È in questo scenario che la parte alta della nostra cantieristica (yacht e super yacht) si è conquistata dunque la fama di leader mondiale. Una fama meritata, come dimostrato in questi saloni, dove s’è visto davvero il meglio in materia di stile, design, tecnica e innovazione. Un’innovazione mirata a segnare svolte decisive anche in materia di compatibilità ambientale, come documentano, al netto di semplici curiosità come i rivestimenti di cuscinerie ricavate da frutta e verdura, le novità hi-tech introdotte dai nostri cantieri e dai loro partner. A Cannes, ad esempio, il nuovo A80 di Arcadia è stato presentato in prima mondiale con l’etichetta di “yacht che salva la posidonia”. E tra i big del settore, prima nel salone francese, e poi a Genova, Azimut-Benetti ha presentato il nuovo Grande 30M, yacht costruito in fibra di carbonio (in funzione del contenimento dei pesi) che per la propulsione utilizza un sistema Rolls Royce di ultima generazione, con MTU e POD. Soluzione rivoluzionaria che garantisce un aumento del 15% dell’efficienza. Il gruppo leader della nostra cantieristica ha messo in mostra anche altre novità, tra le quali il Seadeck ibrido capace di muoversi anche a emissioni zero, oltre a svelare progetti di grande spessore, come quelli del nuovo Magellano 27M, atteso nel 2027 con uno stile inedito; del nuovo Benetti Oasis 42M e di un rivoluzionario superyacht della linea B.Neos che nel 2028 esibirà uno stile ispirato alla vela.

Ispirarsi alla vela, del resto, è forse inevitabile, se è vero che le barche mosse dal vento sono quelle che più di altre hanno cavalcato l’innovazione, con forme sempre meno classiche e poppe sempre più larghe (e comode per l’uso diportistico), come quelle svelate dal Gruppo Ferretti con i Wallytender 43X e Wallywhy 150, schierati assieme ai capolavori a motore di Riva, Pershing e Itama. Discorso simile per Sanlorenzo, il cui CEO (e proprietario) Massimo Perotti, dopo aver rivoluzionato la produzione con la linea “asimmetrica” dei suoi yacht a motore, è ora concentrato anche sulla vela, con la linea Nautor Swan che verrà presentata giovedì a Montecarlo.
Ma attenzione: il meglio della cantieristica italiana non riguarda solo super yacht e mega yacht. Se n’è avuta conferma con le tante new entry esibite da marchi noti e meno noti e, soprattutto, con la stupefacente resistenza alle mode di barche “made in Naples” come le belle aragostiere di Gagliotta e AD-Astra, come i gozzi di Apreamare e Mimì, entrambi al debutto con le nuove ammiraglie di 14,80 e 13,50 metri, e con new entry innovative come l’EVO R4 di EVO Yachts e l’I-Boat#404 in versione entrobordo.
Vivacissimo il comparto gommoni, con anteprime tutte da scoprire, come il Carbon 35, primo battello firmato Goodyear, ipertecnologico maxi-RIB di 10,60 metri realizzato in Sardegna da Davide Gessa (G-Tender) con largo impiego di carbonio e l’ambizione di sfidare Pirelli, da tempo sul mercato grazie alla partnership con Sacs-Tecnorib (con cui ha presentato il suo nuovo battello di quasi 15 metri). Di rilievo anche il debutto del Cayman 50 Hard-Top, nuova ammiraglia di Ranieri International, e del Soleil 40, vedette dello stand Salpa. Interessante, tra gli entry level, anche il nuovo 23 GT di MV Marine, gommoncino di 7 metri nato con il compito esplicitamente dichiarato di avvicinare la gente alla nautica.




