Una panoramica del salone nautico di Monaco

Monaco, lusso e glamour in mostra nel salone dei super yacht. Made in Italy protagonista, ma 725 euro solo per guardare!

di Sergio Troise
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Una premessa è necessaria. Questo articolo può interessare prevalentemente milionari e sognatori. Ma può risultare comunque interessante per documentare l’eccelso livello della cantieristica italiana, quella che si dedica alla produzione di super yacht e mega yacht, eccellenze riconosciute di un Made in Italy che dal 24 al 27 settembre recita il ruolo del protagonista assoluto nell’edizione 2025 (la 34ma) del Monaco Yacht Show, il salone del lusso e del glamour allestito nell’iconica cornice di Port Hercule. Qui è stata allestita, infatti, un’esposizione senza eguali, con 120 super yacht e mega yacht in bella mostra, affiancati da una sessantina di tender di lusso.

Uno scenario da favola, riservato ovviamente a un’élite che può permettersi di accedere alle banchine monegasche pagando un biglietto d’ingresso in vendita a 725,00 euro! 1.230,00 euro il costo del pass per due giorni; 1.950 per tre. D’altra parte parliamo di una fiera che dichiara un valore della flotta esposta superiore a 4,5 miliardi di euro! E i visitatori sono in buona parte stranieri che sbarcano nella vicina Nizza a bordo di jet privati, proseguono in elicottero o a bordo di Rolls, Bentley, Ferrari, Lamborghini e… via lussureggiando.

562 gli espositori dichiarati, con gli italiani in testa alle classifiche della qualità e dell’export. Basti ricordare, in proposito, che il gruppo Azimut-Benetti è per il 25° anno consecutivo il primo produttore di superyacht al mondo. E la sua presenza nel salone monegasco testimonia una volta di più l’eccellenza di un’azienda capace di mantenere altissimi standard di qualità e innovazione.

Valori – vale la pena ricordarlo – in verità condivisi con molti altri rappresentati della nostra cantieristica specializzata su imbarcazioni dai 24 agli oltre 100 metri, con prodotti che rappresentano l’avanguardia in materia di stile, design, tecnologia, personalizzazione, impegno sulla sostenibilità ambientale.

Tutto ciò in una visione ormai condivisa da tutti i big del settore, orientata non più ad esaltare doti di navigazione date per scontate (carene di qualità, resistenza al mare formato, capacità di manovra), ma alla ricerca del benessere a bordo, del comfort e del miglior rapporto con la natura.

Beach aree attrezzate, terrazze, piscine, palestre, spazi all’aperto integrabili con saloni convertibili, grandi vetrate, balconi che spuntano dalle murate, arredi sofisticati, materiali innovativi, ormai quasi sempre ecologici… tutto sembra studiato da designer e architetti per fare in modo che la barca diventi una sorta di luogo magico, capace di unire alle capacità di navigazione il lusso e la capacità d’immergersi nella natura, rigenerando lo spirito e i sensi. E se a tutto ciò si aggiungono i progressi fatti in materia di motorizzazione, con soluzioni sempre più sofisticate sul fronte dell’ibrido e dei biocarburanti, si avrà chiaro l’altissimo standard di qualità concentrato su questi capolavori galleggianti.

E’ in questo contesto che Azimut-Benetti ha schierato a Montecarlo due novità recentissime: l’Oasis Deck della famiglia B.Now, uno yacht Benetti di 67 metri già venduto a un armatore che l’ha “battezzato” Lady Estey, e il motoryacht Perla, ultimo arrivato della serie B.Now, che misura 50 metri, pure già venduto al termine di una lavorazione custom che ne fa l’esempio lampante di come si possa costruire uno yacht “su misura”.

La nuova ammiraglia della flotta B.Now si distingue per le linee esterne sviluppate da RWD, studio inglese noto per la capacità di spingere avanti i limiti del design introducendo nuove tecniche e stabilendo standard elevati di qualità, artigianalità e lusso. La collaborazione ha prodotto autentiche icone del rinnovato stile Benetti, fino a generare capolavori come l’Oasis Deck: una vera e propria terrazza sul mare che grazie alla piscina richiudibile raggiunge una superficie totale di 200 metri quadrati. RWD ha curato anche gli esterni del “Perla”, che si distinguono per la livrea grigio metallizzato, mentre il progetto degli interni è stato seguito, in questo caso, dal team dei designer interni al cantiere, che ha risposto alle richieste dell’armatore per fare di questo yacht un luogo dedicato al benessere e al divertimento.

Sanlorenzo è protagonista al Monaco Yacht Show con due modelli che rappresentano al meglio la sua filosofia: 57Steel Virtuosity e SD132 Andiamo, entrambi sintesi d’innovazione, eleganza e “cura sartoriale”. Il primo, in particolare, reinterpreta la linea degli yacht in acciaio con ampi volumi distribuiti su 5 ponti, illuminazione naturale e aree al chiuso e all’aperto progettate per offrire esperienze uniche. Come lo spazio di poppa, che ospita la piscina del ponte principale esaltando una beach area che si apre su tre lati verso il mare.

L’SD132 Andiamo, il più grande yacht semidislocante in composito mai realizzato da Sanlorenzo, combina armoniosamente comfort e performance, ridefinendo il concetto stesso di navigazione contemporanea con una linea, firmata da Zuccon, che reinterpreta la silhouette senza tempo delle navi transatlantiche. Tra le chicche che lo distinguono, il flybridge di circa 85 metri quadri e la piscina in vetro collocata, in questo caso, a prua, dove si trova, sul ponte principale, anche la cabina armatoriale di circa 55 metri quadri. Il Ceo di Sanlorenzo Massimo Perotti ha colto l’occasione del salone monegasco anche per presentare lo Swan 128, nuova ammiraglia della linea maxi a vela, e il progetto dello Swan Alloy 44, atteso nel 2026, per ora “immaginabile” attraverso i rendering. Tutto ciò nell’ambito di un piano che prevede ulteriori modelli oltre i 50 metri e una futura linea Bluewater.

Ferretti Group, ovvero la holding che rappresenta i marchi Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, CRM, Custom Line e Wally, ha schierato una flotta di 6 imbarcazioni, guidata dal 112 Riva Dolcevita Super, yacht di 34,38 metri presentato per la prima volta al pubblico di un salone dopo il varo avvenuto nel luglio scorso. Anche in questo caso spiccano le grandi zone esterne, in cui il desiderio di connessione con il mare trova la sua massima espressione. Ma il “valore aggiunto”, come sempre per le barche Riva, è rappresentato dall’inimitabile fascino. E infatti l’amministratore delegato di Ferretti Group, l’avvocato Alberto Galassi, ha ricordato cosa gli diceva sempre Carlo Riva, indimenticato genio della bellezza applicata al mare. “Alberto, falle belle! E noi – ha tenuto a ricordare Galassi - continuiamo a lavorare e a progettare per esaudire il suo desiderio”.

Nell’occasione, è stato ricordato che la holding plurimarche ha 47 unità superiori ai 30 metri in produzione o recentemente varate e che nei piani futuri, oltre all’arrivo del Riva 70 metri (il più grande di sempre) e al varo della prima unità del 54 Metri, c’è il ritorno del Riva Caravelle, reinterpretazione in chiave moderna della barca degli anni 60. Sarà uno yacht semidislocante di 42 metri e potrebbe arrivare nel 2027. Un anno prima dovrebbe arrivare invece il Custom Line Saetta, yacht planante già in costruzione. Discorso simile per il Custom Line Navetta 35.

Baglietto ha esibito a Port Hercule le sue imbarcazioni più rappresentative, T52 e DOM133, due superyacht che hanno saputo conquistare il mercato internazionale con numeri significativi: il primo conta già 9 unità varate, tre delle quali nei primi mesi del 2025, mentre il secondo ha raggiunto 8 vendite in tre anni, due delle quali in versione ibrida, che assicura andature di 15/17 nodi e autonomia fino a 3.500 miglia. Tutto ciò a bordo di una imbarcazione in alluminio capace di offrire spazi generosi e un’architettura che assicura, anche in mare aperto, il comfort di una residenza (del resto il nome DOM deriva da domus, cioè casa).

Ma il salone monegasco ha offerto l’occasione al cantiere controllato dal Gruppo Gavio di annunciare anche l’avvio di un progetto che porterà, entro il 2028, al varo di un nuovo superyacht Explorer full custom con scafo in acciaio e sovrastrutture in alluminio. Sarà una vera e propria nave da diporto di 48 metri con carena dislocante, motorizzata con 4 Volvo Penta che – viene anticipato – “assicurerà risparmi sui consumi del 30%”.

Anche TISG (The Italian Sea Group) si è conquistato un ruolo di riguardo sul prestigioso palcoscenico del Principato. La holding carrarese dei marchi Admiral, Picchiotti, Tecnomar e Perini ha svelato in anteprima mondiale il nuovo Tecnomar for Lamborghini 101FT, secondo capitolo della partnership con la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese dopo l’iconico Tecnomar for Lamborghini 63. E’ uno yacht di 31 metri dall’aspetto originale quanto aggressivo, definito dal cantiere “un manifesto di potenza ed esclusività che ridefinisce i confini della nautica ad alte prestazioni, con un design ispirato alle superspostive del Toro e velocità di punta dell’ordine di 45 nodi”. Secondo Gianmaria Costantino, direttore commerciale di TISG, “il Tecnomar for Lamborghini 101FT non è soltanto un nuovo modello, è una visione che prende forma ed è stato realizzato tenendo conto dell’evoluzione dei desideri dei nuovi armatori”.

Oltre al “mostro” ispirato alle supercar di Sant’Agata di Bolognese, il gruppo TISG ha presentato nella prestigiosa vetrina monegasca anche altri 5 yacht, espressioni dell’eccellenza di ciascuno dei propri brand. Tra questi anche l’Admiral Giorgio Armani 72m, frutto di un progetto visionario nato dalla collaborazione tra il patron di Tisg Giovanni Costantino e il compianto stilista-designer, che firmò interni ed esterni del grande yacht.

Palumbo Superyachts ha conquistato la scena con il nuovo Columbus “Big Naan”, uno yacht crossover di 42 metri con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, accreditato di autonomia oceanica, abitabilità superiore alla media e capacità di trasportare un tender di 8 metri, oltre ad una serie di toys dedicati al divertimento. Originale la scelta di confinare tutte le aree per gli ospiti a prua. Ciò detto, a poppa sgombra e con le murate abbassate, è possibile sfruttare un ampio beach club con piscina. I posti letto sono 10 in 5 cabine, più 9 posti letto per l’equipaggio. Proprio nei giorni del salone monegasco il gruppo Palumbo ha annunciato la vendita di un nuovo superyacht di 60 metri del marchio ISA Yacht (che fa parte della holding assieme a Columbus, Extra Yachts, Mondomarine e Palumbo Refit). “Il nuovo yacht – è stato specificato - inaugura una gamma completamente inedita, battezzata Spectre, ideata da Giuseppe Palumbo e firmata da Enrico Gobbi, che comprenderà anche modelli da 50, 68 e 80 metri”.

Il Made in Italy della grande nautica non si limita, però, solo ai colossi dello yachting capaci di varare a ritmi incalzanti capolavori dello stile e della tecnica. Il comparto è degnamente rappresentato anche da altri marchi, ognuno con una sua storia e una sua specificità, anche molto diverse tra loro. Come Next Yacht Group, che rappresenta i marchi Maiora e AB Yachts.

Maiora ha esposto il nuovo 36 Exuma, un’imbarcazione di quasi 37 metri (36,90) che si sviluppa su 4 ponti e può accogliere comodamente a bordo fino a 10 ospiti, distribuiti tra la suite armatoriale situata nel main deck e nelle 4 cabine ospiti, di cui due VIP nel lower deck con panorama assicurato. La zona equipaggio prevede tre cabine per un massimo di 5 persone. Di spicco la lounge sul mare, frutto di un progetto specifico e arredata interamente con i nuovi partner di ELIE SAAB Maison.

AB Yachts è approdato invece al Monaco Yacht Show con il nuovo AB 95, modello che interpreta al meglio la visione del cantiere: unire a spazi generosi ed eleganti, a bordo di uno yacht di 28,5 metri, sviluppato su tre ponti, l’eccellenza della tecnologia sportiva, grazie alla spinta di 6.000 cavalli! Quanto basta per assicurare velocità di punta di 50 nodi mantenendo comunque – viene assicurato - silenziosità, assenza di vibrazioni e stabilità. Nell’occasione è stata esposta anche la seconda unità dell’AB 110 (33,70 metri) e festeggiata la vendita dell’ammiraglia AB130, premiata anche nel concorso World Yacht Trophy come yacht con le migliori prestazioni della categoria.

Su un fronte diverso Arcadia, cantiere napoletano (per la precisione di Torre Annunziata) da sempre concentrato non sulla ricerca delle prestazioni velocistiche (produce imbarcazioni dislocanti) ma sul massimo equilibrio tra lusso, volumi, comfort e sostenibilità. Qualità puntualmente riconosciute dal mercato, e riproposte al Monaco Yacht Show, dove sono stati esposti il già noto A96 di 29,07 metri e il nuovissimo A80 di 23,99, reduce dall’anteprima a Cannes. Il nuovo Arcadia – vale la pena sottolinearlo – è il primo RPH (Raised Pilot House) nella storia del cantiere, un motoryacht wide body con 5 cabine (più 4 posti letto per l’equipaggio), pensato per inaugurare una nuova era senza rinunciare al DNA che ha reso questo brand riconoscibile nel panorama della nautica di lusso. Una riconoscibilità legata anche alla presenza di pannelli solari, da sempre utilizzati sulle barche Arcadia per sostenere la produzione di energia “pulita” a bordo.

L’obiettivo dichiarato dal patron del cantiere, Ugo Pellegrino, è “reinventare l’equilibrio tra lusso, volumi e sostenibilità, con una barca che ridefinisce gli standard del segmento sotto i 24 metri. Vogliamo essere protagonisti dello sviluppo di uno yachting che rispetti la natura, anche quella sottomarina, dando la possibilità di ancorare ovunque, nel pieno rispetto dell’ambiente marino, anche il più protetto”.

Al di là delle imbarcazioni di nuova generazione presentate al Monaco Yacht Show, l’evento monegasco ha offerto ad alcuni esponenti della cantieristica italiana l’occasione per annunciare programmi e progetti destinati ad arricchire ulteriormente lo sfavillante panorama dello yachting italiano. Tra le anticipazioni di maggiore interesse, vale la pena ricordare l’accordo annunciato da Cantieri di Pisa e T.Mariotti per progettare e costruire insieme una nuova generazione di yacht d’eccellenza oltre i 50 metri. Primo frutto di questo accordo sarà il Super Polaris 70, yacht di 70 metri che agli stilemi di una linea storica aggiungerà tecnologie all’avanguardia e attenzione alla sostenibilità.

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venerdì 26 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA