Energy Boat Challenge, l’edizione 2025 vinta dal team dell’Università di Bologna con il concept Futura

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La salvaguardia del mare e la protezione delle specie animali e vegetali dall’incalzare dell’inquinamento è una questione all’ordine del giorno, ma a differenza dell’industria automobilistica, costretta a fare i conti con misure sempre più stringenti in materia di emissioni, la nautica da diporto non è finita, per ora, nel mirino dei legislatori. Ciò nonostante il settore e la comunità scientifica dimostrano attenzione al problema, dedicando investimenti e attività di ricerca e sviluppo, che in alcuni casi fanno registrare risultati di straordinario interesse.

Uno di questi è rappresentato dall’Energy Boat Challenge, organizzato nel Principato di Monaco con l’obiettivo dichiarato di contribuire allo sviluppo di una nautica incentrata su innovazione e sostenibilità. I partecipanti, in gran parte universitari (docenti e studenti) sono chiamati a esplorare nuove tecnologie, materiali innovativi e sistemi di propulsione alternativi che riducano l’impatto ambientale mantenendo inalterate le prestazioni.
La sfida, com’è facile immaginare, comporta l’utilizzo di materiali innovativi, ricorso all’energia solare, all’idrogeno, alle batterie e a fonti di energia rinnovabile per alimentare le imbarcazioni. Tutto ciò senza compromettere le prestazioni e, soprattutto, utilizzando prototipi “costruiti in proprio”, in grado di segnalare all’industria nautica dove si può arrivare puntando su ricerca e innovazione.
Ebbene, è in questo contesto che l’Italia è riuscita a primeggiare nell’edizione 2025 dell’Energy Boat Challenge di Monaco, evento che ha richiamato nel Principato 42 squadre provenienti da vari Paesi, impegnando circa 1000 studenti in rappresentanza di 20 nazionalità.
Il successo è andato al Team UniBoAT dell’Università di Bologna (dipartimento di Ingegneria industriale), che con il prototipo Futura ha vinto tutte le gare della competizione in Classe Energy, precedendo tra l’altro un’altra squadra italiana, il Team Elettra dell’Università di Genova.

Con il primo posto in Speed Record, Endurance Race, Slalom e Championship Race, il team bolognese ha conquistato il quarto titolo di Campione della Classe Energy nelle ultime cinque edizioni, confermando così le eccellenti capacità del gruppo di lavoro sia a livello tecnico sia gestionale.
Il team UniBoAT si è dimostrato fin da subito estremamente competitivo, conquistando subito il primo posto non solo in qualifica, ma anche nella gara speed record, facendo segnare la velocità di punta maggiore di sempre nella categoria. Sono poi seguiti i successi ottenuti nelle diverse gare e nelle presentazioni tecniche, ottenendo così la vittoria assoluta, che viene assegnata, per regolamento, sommando i risultati ottenuti in gara e nelle tech-talk. In queste ultime è stato conquistato il primo posto nelle categorie Design e Innovation, seguite dall’accesso alla finale per la categoria Eco-Conception, vinta dalla squadra dell’Università di Genova.
L’edizione 2025 dell’Energy Boat Challenge ha offerto l’occasione per condividere esperienze e innovazioni nel settore della mobilità sostenibile. Sono stati trattati concetti chiave come lo sviluppo di componenti in materiali compositi riciclati e di origine vegetale, unitamente allo studio e allo sviluppo applicativo di eliche caratterizzate da geometrie toroidali (Innovation). Per il Design sono emerse novità sulla completa revisione del cockpit dell’imbarcazione. Quest’ultimo aspetto ha rappresentato una prima assoluta per il team vincitore, grazie alla cui progettazione è stato possibile migliorare non solo le prestazioni del Futura, ma anche il comfort a bordo.
Il team italiano ha vinto inoltre il premio FPA II (Fondation Prince Albert II de Monaco), presentando l’evoluzione del progetto COMPETR, incentrato su un motore fuoribordo dall’alto livello d’innovazione sviluppato da studenti dell’ateneo e montato a bordo del Futura e dell’imbarcazione Red Wave della Classe SeaLab.
Alla base di questo premio c’è l’esplorazione di soluzioni innovative ed alternative per il settore marittimo, come l’energia solare, l’idrogeno e l’elettrificazione di sistemi di propulsione che abbiano prospettive di mercato.

Il successo è stato reso ancora più significativo dalla vittoria nella prova di endurance su un percorso di 16 miglia nautiche, una delle sfide più impegnative della competizione, pensata per testare l’affidabilità e la resistenza dei sistemi di propulsione alternativi in condizioni reali. Se non bastasse, l’imbarcazione sperimentale del team italiano si è inoltre aggiudicata il primo posto nella prova di manovrabilità, dimostrando un’eccellente integrazione tra sistema propulsivo e scafo, e confermando la straordinaria reattività e precisione del controllo.
Proprio grazie a questo progetto, l’Università di Bologna ha ricevuto il prestigioso Prince Albert II of Monaco Foundation Award for Sustainable Yachting Technology, un premio di 25.000 euro che riconosce le migliori tecnologie sostenibili per il settore nautico.
Tutto ciò è il frutto dell’impegno di un gruppo di studenti che attraverso il lavoro di squadra e l’esperienza sul campo hanno trasformato la formazione accademica in un progetto concreto e vincente. Un progetto – vale la pena ricordarlo - realizzato anche grazie al supporto del programma MOST, Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile finanziato dal PNRR nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU, che promuove lo sviluppo di sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno, soluzioni digitali per la sicurezza dei trasporti e nuovi modelli di mobilità inclusivi e accessibili.

Da non sottovalutare, inoltre, la collaborazione tecnica assicurata da Focchi, azienda leader nella produzione di battelli pneumatici ad alte prestazioni, rivelatasi partner fondamentale nello sviluppo dell’imbarcazione.
“Siamo estremamente orgogliosi di questo traguardo”, ha dichiarato il professore Giangiacomo Minak, responsabile scientifico del progetto. “Il team ha saputo affrontare ogni fase con dedizione e professionalità, restando unito anche nei momenti più difficili. L’imbarcazione si è dimostrata solida ed efficace, ma il vero punto di forza è stato il gruppo: le persone, prima ancora delle tecnologie. Red Wave dimostra che ciò che si studia in aula può diventare valore concreto e portare risultati di prestigio su palcoscenici internazionali.”
La settimana di gare si è conclusa con un momento che rimarrà impresso nelle menti dei membri del team per molti anni, un evento memorabile soprattutto per i più giovani: il principe Alberto di Monaco, infatti, ha visitato il gommone e si è trattenuto a lungo a parlare con gli studenti di sostenibilità marina e prospettive future.




