Il porto di Palermo

Crociere, cantieristica e non solo. I porti siciliani tornano ad essere un polo strategico

di Antonino Pane
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PALERMO - Sbloccati 45 cantieri fermi da anni. Arriva dal porto di Palermo il più clamoroso esempio positivo di vittoria sulla burocrazia. Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, ha convocato lo stato maggiore dello Shipping nazionale per sottolineare che i porti della Sicilia occidentale sono vivi, eccome. «Abbiamo - ha detto Monti - avviato nuove opere e vero la conclusione lavori bloccati, in taluni casi da oltre vent’anni, per un valore complessivo di 645 milioni di euro, di cui 387 nel solo porto di Palermo. Questo ha consentito oggi di porre concretamente le basi per la realizzazione proprio in Sicilia di una delle più importanti basi operative del mercato delle crociere. Il primo passo è stato compiuto con la firma dell’accordo con due fra i più importanti colossi crocieristici del mondo, Costa Crociere (del Gruppo americano Carnival) e Msc Crociere (del Gruppo che fa capo all’armatore Gianluigi Aponte) che gestiranno congiuntamente, in regime di concessione, il nuovo impianto portuale. Tutto questo  – ha sottolineato Pasqualino Monti - ha risvegliato il porto di Palermo e insieme quelli di Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle che, usciti dal letargo, sono stati capaci di tranciare le catene della burocrazia e riconquistare il ruolo di traino per l’economia e il turismo siciliano. Sforzi che  riportano questa straordinaria e unica area al centro del Mediterraneo e degli interessi dei grandi gruppi del mercato delle crociere». 

E non basta. Palermo punta al rilancio anche della cantieristica. «Lavoriamo con Fincantieri - ha aggiunto Monti - per fare del polo cantieristico palermitano un centro non solo di riparazione e allungamento delle navi, ma anche di costruzione delle grandi navi passeggeri di cui Fincantieri è leader mondiale».

Complessivamente il progetto in atto nei porti della Sicilia occidentale ha già fatto impennare le entrate del sistema da 25 milioni del 2017 a oltre 153 milioni. Notevole anche l’urto occupazionale  riflesso da una crescita record delle giornate lavorate che ha tagliato drasticamente il ricorso alla cassa integrazione. 

Crociere, cantieristica e non solo. I porti siciliani sono anche un polo strategico per le Autostrade del mare, il trasporto di tir via mare che abbatte notevolmente costi e inquinamento. E non a caso il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha scelto proprio Palermo pr sottolineare l’urgenza di un supporto per accompagnare le politiche ambientali che impongono dal prossimo primo gennaio l’utilizzo di combustibili con una percentuale di zolfo non superiore allo 0,5% contro l’attuale 3,5%. «Insomma - ha sottolineato Messina - almeno in questa prima fase dal punto di vista economico l’avvio del Sulphur Cap 2020 si sta rivelando decisamente più impegnativo del previsto e ad oggi il passaggio dal combustibile 3,5% al combustibile allo 0,5%, porta ad un differenziale di 250/260 dollari Usa /tonnellata. Il che significa un rincaro di oltre l’80% della bolletta energetica delle compagnie di navigazione». 

Per Mario Mattioli, presidente di Confitarma, il deficit della bolletta logistica, dimostra che l’Italia ha e deve cambiare, magari da subito, dando vita almeno a un sottosegretario con delega totale agli “affari di mare” oggi dispersi fra nove ministeri diversi.

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Domenica 22 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 26-12-2019 10:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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