L'UP40 di Antonini Navi

Antonini Navi, uno yacht in acciaio di 40 metri in tre varianti diverse. Ecco l’UP40 firmato da Fulvio De Simoni

di Sergio Troise
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LA SPEZIA - La costruzione della prima unità comincerà a settembre, ma il piano operativo della neonata divisione yacht di Antonini Navi è ormai partito, con un progetto ambizioso, decisamente innovativo, affidato all’esperienza e al genio creativo di Fulvio De Simoni. Con il quale i fratelli Antonini (Massimo, Lorenzo e Simone) e il direttore commerciale (e comproprietario) del cantiere Aldo Manna hanno concordato di esordire sul mercato con un prodotto fuori dal coro: una imbarcazione dislocante di 40 metri, in acciaio, destinata a stupire per la capacità di proporsi in tre varianti diverse: motoryacht, crossover o sport explorer.

L’elemento unificante sarà lo scafo, modulare e adattabile, come detto, a tre diverse tipologie di yacht, tutte in grado di assicurare navigabilità, comfort, sicurezza e autonomia al top. Proprio per questo il progetto è siglato UP40, che sta per Utility Platform 40 metri. “Questa soluzione – informa il cantiere - garantisce tempi di consegna ridotti e ampie possibilità di personalizzazione in termini di stile e tipologia”.

A dire il vero non sono mancate, in passato, personalizzazioni delle sovrastrutture che hanno modificato non poco l’aspetto e la fruibilità di alcune barche. Ma ciò è avvenuto esclusivamente su imbarcazioni in vetroresina e di dimensioni più contenute. E’ la prima volta che questa scelta viene fatta per uno yacht di 40 metri con struttura metallica. Lo ha sottolineato Aldo Manna, spiegando che “è una soluzione complessa, che richiede indubbie capacità da parte dell’ufficio tecnico, una sinergia totale con un designer di eccezionale esperienza e grande talento come Fulvio De Simoni e importanti investimenti in ricerca e progettazione”.

La prima unità di UP40 sulla quale il cantiere sta lavorando prevede dunque uno scafo in acciaio dislocante di 40 metri la cui architettura navale, ingegneria e compartimentazione interna è stata progettata per adattarsi alle tre differenti sovrastrutture. Una volta avviata la costruzione di base, sarà possibile adattare la parte restante anche durante la lavorazione.

Al di là delle differenze legate al design e al tipo di utilizzo del futuro armatore, il cantiere spezzino tiene a sottolineare che “tutte le imbarcazioni avranno uno scafo con i medesimi parametri tecnici e uno stesso livello di affidabilità, robustezza e tenuta di mare”. In questa ottica, le linee d’acqua sono state progettate per essere estremamente efficienti e per garantire un’opera viva capace di offrire una navigazione sicura, contenendo i consumi e mantenendo elevato il livello di comfort.

Per il resto, la forma dell’imbarcazione è stata pensata per rendere il più abitabile possibile il volume interno di ogni yacht, puntando su un design armonioso ed equilibrato oltre che innovativo. I primi rendering diffusi dal cantiere mostrano due ponti principali lineari, senza interruzioni, connessi da un mezzo-ponte che ospita l’unica timoneria presente a bordo. I bordi liberi dello scafo sono voluminosi e caratterizzati da linee morbide, mentre il taglio della prua è di stile contemporaneo. Quanto alla poppa, il cantiere ha anticipato che “è la parte della barca che potrà variare maggiormente per esaltare i differenti concept”.

Fatta salva la salvaguardia di un necessario family feeling, saranno molte le possibilità di personalizzazione, e sarà infatti possibile, su ogni yacht, arredare gli ambienti interni a proprio piacimento, scegliendo ogni dettaglio, dal numero delle cabine alla loro dimensione. Tutto ciò potrebbe far pensare a tempi di consegna allungati in funzione delle personalizzazioni. Ma il cantiere sostiene il contrario.

“In realtà – viene spiegato – la riduzione dei tempi di lavorazione sarà un punto di forza di questo progetto. Realizzare l’architettura navale, l’ingegneria e la costruzione di uno scafo di 40 metri, lasciando aperta la possibilità di scegliere la sovrastruttura, accorcerà il tempo di consegna anche del 50%. Ciò significa che dal momento in cui un armatore decidesse di abbracciare il concept e firmare il contratto, la consegna dell’unità, realizzata secondo le sue specifiche esigenze, avverrebbe in appena 12 mesi”.

La lavorazione della prima unità, come detto, avrà inizio a settembre. Con ogni probabilità il primo varo avverrà entro la fine del 2021, e soltanto allora sarà possibile verificare le doti di navigazione di questo yacht a tre facce. Intanto, però, i progettisti dell’ufficio tecnico di Antonini Navi, che hanno lavorato al progetto in stretta collaborazione con De Simoni, hanno calcolato che grazie alla particolare attenzione volta all’efficienza in navigazione (e alla disponibilità di grandi serbatoi) l’UP 40 potrà garantire un’autonomia da grand cruiser, fino a superare le 5.000 miglia all’andatura di 10 nodi. La velocità massima dovrebbe attestarsi invece attorno ai 14 nodi e quella di crociera a 12. Ancora presto per conoscere i prezzi.

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Domenica 14 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 17-06-2020 10:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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