la 499P LMH di AF Corse mentre taglia il traguardo

WEC, 6 Ore del COTA: Tripudio Ferrari ad Austin, Kubica,Shwartzman e Ye vincono con la 499P LMH di AF Corse

di Michele Montesano
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AUSTIN – Incontenibile la Ferrari. Dopo il trionfo del GP d'Italia in Formula 1, il Cavallino Rampante è salito sul gradino più alto del podio anche nel Mondiale Endurance. A far risuonare l’Inno di Mameli in Texas, nella sesta tappa del FIA WEC, è stato il team AF Corse che ha gestito al meglio la Ferrari 499P LMH. A rendere possibile l’impresa ci ha pensato il terzetto di piloti composto da Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman perfetti e velocissimi nella 6 Ore del COTA.

L’avvio della Lone Star Le Mans ha visto il poleman Antonio Giovinazzi prendere il largo seguito da Kubica. Ma a sorprendere è stata la partenza fulminea di Miguel Molina che, scattato dalla quinta piazzola, si è subito messo nella scia delle altre due 499P LMH. Il terzetto dei piloti Ferrari ha quindi dettato l’andatura delle prime fasi di gara con Giovinazzi che, in virtù di una differente strategia, ha lasciato sfilare Kubica nel corso del sedicesimo passaggio.

Se il polacco ha proseguito imperterrito la sua andatura, anche dopo la prima sosta, Giovinazzi ha invece dovuto vedersela con Molina che, in pieno recupero, ha chiesto invano strada al muretto box Ferrari. Il pugliese, ritrovato il ritmo del primo stint, è poi arrivato al contatto con la Lexus RC F GT3 del doppiato Arnold Robin rimediando anche una penalità di cinque secondi da scontare ai box.

A seguito dell’urto con la GT3 nipponica, Giovinazzi ha inoltre danneggiato irreparabilmente un cerchio della 499P. Il triste epilogo è arrivato allo scoccare della seconda ora quando l’ex F1 è andato in testacoda nel tentativo di evitare, in curva 11, la Peugeot 9X8 del doppiato Stoffel Vandoorne. Inizialmente rimasto bloccato a bordo pista, Giovinazzi è riuscito a tornare ai box con il solo ausilio della spinta elettrica, salvo poi constatare la rottura della trasmissione.

Pur se con una vettura in meno, Ferrari ha mantenuto ugualmente le redini della gara con Kubica seguito da Molina. Ma, al termine della seconda tornata di pit-stop, il team AF Corse ha dovuto vedersela con la rimonta della Toyota. Ye, subentrato al velocissimo Kubica, si è trovato a rintuzzare il recupero dapprima di Mike Conway e poi di Nyck De Vries. Il cinese, in accordo con il muretto box AF Corse, ha optato per un doppio stint con gli pneumatici duri riuscendo a tenere alle spalle l’olandese della Toyota.

I giapponesi hanno quindi tentato il sorpasso in pitlane anticipando la sosta ai box rispetto alla Ferrari. L’undercut ha pagato e Kamui Kobayashi, rilevato il volante da De Vries, è salito al comando della gara precedendo Shwartzman, subentrato a Ye. Il nipponico, nelle concitate fasi di gara, ha però commesso un’infrazione in regime di bandiere gialle vedendosi infliggere un drive through. Tale penalità è pesata come un macigno per Kobayashi che ha, così, perso la prima posizione in favore di Shwartzman.

Rientrato con un distacco di circa dieci secondi sul pilota della Ferrari, il giapponese ha provato una disperata rimonta. Nonostante il ritmo indiavolato di Kobayashi, Shwartzman non si è fatto prendere dal panico mettendo in mostra una freddezza invidiabile nel gestire il vantaggio. Al termine della 6 Ore del COTA, l’alfiere della Ferrari ha tagliato il traguardo per primo con un margine di appena 1”780 su Kobayashi. Il terzetto composto da Kubica, Ye e Shwartzman è stato il sesto equipaggio a vincere una gara del WEC in altrettante gare sinora disputate.

Anche il gradino più basso del podio porta la firma Ferrari. Al termine di una gara combattuta, Molina, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco hanno ottenuto un meritato terzo posto. Bicchiere mezzo pieno per Cadillac che con la coppia Alex Lynn ed Earl Bakber si è classificata al quarto posto nella gara di casa. Miglior risultato stagionale per Alpine che è riuscita ad artigliare la top 5. Nonostante un drive through rimediato da Ferdinand Habsburg, reo di aver speronato la Cadillac di Bamber nei primissimi istanti di gara, Charles Milesi e Paul-Loup Chatin hanno dato vita a un’intensa rimonta. Doppia festa per il marchio francese visto che anche l’altra 424 LMDh ha centrato la zona punti con Mick Schumacher, Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxiviere.

Nonostante la scarsa competitività delle loro 963 LMDh sul tracciato del COTA, in Porsche sono riusciti a contenere i danni. André Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre hanno ottenuto il sesto posto pur vedendo il francese, nel corso delle ultime oret, arrivare ai ferri corti con Sebastien Buemi. Nelle ultime battute di gara, il pilota Toyota ha infatti spinto a muro Estre rimediando dapprima una foratura e poi uno stop and go di trenta secondi. Condizionati da una sosta al termine del primo giro, per rimuovere la protezione posta sul tubo di Pitot, Matt Campbell, Michael Christensen e Frederic Makowiecki hanno terminato al settimo posto.

Dopo un avvio sorprendente in cui si sono issate alle spalle delle Ferrari, le due BMW hanno man mano perso terreno. A contenere i danni ci hanno pensato Raffaele Marciello, Marco Wittmann e Dries Vanthoor ottavi al termine della gara. Mentre l’altro equipaggio BMW è scivolato al tredicesimo posto dopo aver scontato un drive through per track limits e, infine, uno stop and go di cento secondi per infrazione tecnica. Non è andata meglio alla Peugeot che ha visto la sola 9X8 di Nico Müller, Jean-Eric Vergne e Mikkel Jensen tagliare il traguardo. Gara dal doppio volto per Lamborghini. Se la SC63 LMDh si è dimostrata competitiva e veloce tanto da militare stabilmente in top 10, le penalità subite l’hanno fatta scivolare in quattordicesima posizione.

Assolo del team Heart of Racing in LMGT3 . Il team americano ha vinto davanti al suo pubblico con l’Aston Martin Vantage GT3 che il proprietario del team Ian James ha diviso con Alex Riberas e il nostro Daniel Mancinelli. Scatta dalla pole, siglata proprio da James, la squadra americana è stata impeccabile nel corso della gara ottenendo il suo primo successo nel WEC. Il dominio dell’Heart of Racing è stato talmente netto che le Porsche che hanno completato il podio sono giunte a traguardo con circa mezzo minuto di distacco.

Secondi, Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler hanno consolidato il loro primato in classifica generale. Mentre il terzetto Richard Lietz, Yasser Shahin e Morris Schuring ha ottenuto il terzo posto approfittando di uno stop and go di cento secondi, per infrazione tecnica, inflitto alla Ferrari di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau. Appena fuori dal podio troviamo la McLaren di James Cottingham, Nicolas Costa e Gregoire Saucy, quest’ultimo protagonista di un intenso duello con Valentino Rossi. Purtroppo la BMW M4 GT3 dell’ex centauro di Tavullia è stata costretta al ritiro per problemi al servosterzo.

A sollevare gli animi nel box WRT ci hanno pensato Augusto Farfus, Sean Gelael e Darren Leung quinti di classe. Sesta la Ford Mustang di Ryan Hardwick, Zacharie Robichon e Ben Barker, mentre la gemella del campione in carica Ben Keating, in equipaggio con Mikkel Pedersen e Dennis Olsen, è stata costretta al ritiro per il cedimento del semiasse nel corso dell’ultima ora. Protagoniste indiscusse di classe, le Iron Dames hanno visto sfumare un podio sicuro nel corso della terza ora. Rahel Frey è arrivata al contatto con la Corvette Z06 di Rui Andrade danneggiando la Lamborghini Huracan. Grazie al duro lavoro dei meccanici, l’equipaggio tutto al femminile è riuscito a tornare in pista chiudendo al tredicesimo posto.

FIA WEC – 6 Ore COTA Austin: Risultati Gara

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Lunedì 2 Settembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 22:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA