La Peugeot 9X8 segna il ritorno della casa francese nelle corse di durata. L'estetica rimanda direttamente ai modelli di serie e, pur essendo un'auto da corsa, fa a meno dell'alettone posteriore

Peugeot 9X8 a Monza, nel tempio della velocità debutta l’hypercar del Leone per il WEC e Le Mans nel 2022

di Nicola Desiderio
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MONZA – La Peugeot 9X8 fa il suo debutto ufficiale a Monza alla vigilia della 6 Ore, che sancisce il ritorno del tempio della velocità all’interno del WEC, e lancia una sfida alle vetture che, a pochi metri di distanza, sono pronte a scendere in pista per arricchire il plotone delle Hypercar all’interno del campionato mondiale Endurance.

La prima apparizione pubblica è avvenuta alla presenza di Thierry Lonziano (direttore globale marketing e comunicazione di Peugeot), Jean-Marc Finot (direttore motorsport Stellantis) e Olivier Jansonnie, al quale è stata affidata la direzione del programma nel WEC. C’era anche Salvatore Internullo, managing director del marchio Peugeot in Italia. Dunque personaggi importanti per un progetto che ha una rilevanza sportiva, tecnica e di immagine fondamentale per il marchio del Leone.

«Abbiamo voluto presentare la 9X8 in un paese che per noi è molto caro e molto importante. Non solo perché è uno dei mercati migliori per Peugeot, ma perché l’Italia è un paese pieno di appassionati, sensibili al nostro concetto di neoperformance lanciato con la 508 PSE. La 9X8 rappresenta per noi un concetto di design, sport e tecnologia, un manifesto per il futuro. La bellezza e la passione – ha concluso Lonziano parlando l’italiano dei suoi nonni, originari del modenese – saranno sempre importanti per promuovere la nostra tecnologia. Per noi la ricetta è questa e la 9X8 è un laboratorio, una palestra».

La 9X8 è il frutto della collaborazione tra il design e gli ingegneri con l’obiettivo di fare un’auto da corsa, ma con una veste che ricalca i canoni estetici delle vetture di serie. Si tratta di uno dei princìpi ispiratori della classe LMH (Le Mans Hypercar) che Peugeot ha colto alla lettera al punto da tentare un percorso dello sviluppo dell’aerodinamica che esclude l’utilizzo dell’alettone posteriore. L’esemplare mostrato a Monza è un muletto da esposizione realizzato sullo stadio di sviluppo che la vettura aveva a febbraio, ma gli elementi fondamentali saranno conservati. Tra questi, oltre alla mancanza dell’alettone, ci sono il marchio luminoso sul frontale, i gruppi ottici con i tre graffi di luce e il parafango anteriore che integra gli specchietti retrovisori per il pilota.

La 9X8 è costruita sulla base del regolamento LMH (Le Mans Hypercar) che prevede un powertrain ibrido composto da un motore posteriore a combustione interna da 500 kW e un motore elettrico da 200 kW. La potenza massima finale è comunque di 500 kW e la parte elettrica può entrare in azione solo oltre i 120 km/h limitando automaticamente la potenza della parte termica costituita, nel caso specifico, da un V6 2.6 biturbo sviluppato ex novo e collegato alle ruote posteriori attraverso un cambio sequenziale a 7 rapporti. Gli uomini Peugeot si sono concentrati finora proprio sul V6, ma presto sarà messo al banco l’intero sistema ibrido del quale fa parte anche la batteria agli ioni di litio ad alta densità di potenza. Jansonnie ha affermato che il programma procede secondo i tempi e che la vettura sarà pronta entro fine ottobre per lo shakedown in pista.

L’obiettivo è essere pronti per l’inizio del campionato 2022, ma con l’avvertenza che prima dovrà essere tutto in ordine e, dunque, anche le prestazioni della vettura dovranno essere competitive. Il regolamento inoltre prevede che la vettura, una volta omologata, è congelata per 5 anni. Ancora da decidere chi sarà il primo dei 7 piloti già scelti per il programma a provarla e quale sarà la composizione degli equipaggi. Alla presentazione c’erano lo statunitense Gustavo Menezes, vincitore a Le Mans e nel WEC nella categoria LMP2 nel 2016, e il francese Loïc Duval che invece nella Loira ha vinto nel 2013 su Audi, anno nel quale si è anche laureato campione WEC. Duval ha già corso nel WEC con la Peugeot che, a scopo scaramantico, ha scelto Monza dove nel 2010 la 908, ancora sperimentale, fece la sua prima apparizione.

«La macchina è spettacolare – ha detto il pilota di Chartres – mi sento come un bambino che non vede l’ora di giocare con il suo nuovo regalo». Ha scherzato invece l’americano: «Chi sarà il primo a guidarla? – ha detto in italiano – Inviterò a cena Jean-Marc (Finot) e Olivier (Jansonnie) e ne parleremo…». Entrambi si sono detti sorpresi della veste della vettura e, proprio per questo, ansiosi di provarla in pista. Oltre che la sfida con Toyota, Glickenhaus e Renault (già presenti), bisogna prepararsi per il 2023 al confronto con la hypercar Ferrari e con le LMDh di Audi, BMW e Porsche. Salvo nuovi ingressi, per un parterre finalmente degno di un campionato mondiale e di una 24 Ore di Le Mans che in quell’anno compirà il secolo di vita.

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Domenica 18 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-07-2021 18:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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