La Peugeot 9X8 è la Hypercar con il quale la casa francese tornerà alle gare di durata nel 2022

Peugeot 9X8, eccola finalmente l’Hypercar del Leone per il WEC e la 24 Ore di Le Mans

di Nicola Desiderio
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L’arma di Peugeot per il WEC e la 24 Ore di Le Mans ha finalmente un aspetto e un nome: 9X8. A differenza delle abitudini del Leone, non è solo un numero, per la presenza della X dovuta alla trazione integrale, e si ricollega direttamente alla 908, il prototipo con motore diesel che difese i colori della casa francese tra il 2007 e il 2011 vincendo l’edizione del 2009, la terza dopo quelle del 1992 e 1993 conquistate dalla 905.

Dunque tutte le Peugeot che hanno vinto a Le Mans iniziano con il 9 e la 9X8 arriverà in pista nel 2022 per competere nella classe LMH (Le Mans Hypercar). La sua denominazione si ricollega direttamente anche ai modelli di serie che finiscono tutti per 8, tra cui la 208 e la 2008 elettriche, la 3008 e la nuova 308 ibrida plug-in e la 508 disponibile anche nella versione PSE (Peugeot Sport Engineered) da 360 cv con trazione integrale.

La 508 PSE è sicuramente la Peugeot stradale che si avvicina maggiormente alla nuova 9X8, sia in termini tecnologici sia estetici. Sfrutta infatti un motore elettrico aggiuntivo disaccoppiato da quello a scoppio per avere la trazione integrale e anche la firma luminosa è sorprendentemente simile. Gli uomini Peugeot affermano infatti che la 9X8 è la prima auto da competizione nella quale si fondono la funzionalità delle corse con le esigenze del design e del brand.

Le caratteristiche salienti sono i gruppi ottici che, così come sui modelli di serie, riproducono i tre graffi, ma quella più interessante per gli appassionati di tecnica è l’assenza dell’ala posteriore. Paradossalmente, la Peugeot, al contrario di quanto annunciato da Toyota e Glickenhaus, non ha intenzione di presentare una versione stradale di quest’auto che ha altri dettagli funzionali dagli esisti stilistici davvero imprevedibili.

Uno di questi sono le alette a freccia che sormontano i parafanghi superiori. Dalle prime immagini si vede che in realtà c’è uno spoiler alla base della coda sigillato ai lati da due profili. All’esterno passano i flussi che fuoriescono dagli alloggiamenti ruote, all’interno transita quello principale, tagliato in mezzo da una pinna destinato a creare deportanza fluendo intorno alla vettura e che viene alimentato da due soffiatori Naca.

Anche il profilo tridimensionale dei tre graffi luminosi posteriori sembra avere una funzione aerodinamica. In generale, è una filosofia che esalta i richiami alla produzione di serie e privilegia gli effetti aerodinamici creati dall’intero corpo vettura e dai flussi interni piuttosto che dalle appendici come invece avviene in altre categorie, soprattutto in Formula 1. Sarà interessante vederne l’efficacia in pista.

E pensare che fu proprio a Chaparral 2F a presentarsi con un alettone alla 24 Ore di Le Mans del 1967 inaugurando una nuova era nell’aerodinamica delle auto da corsa. Ma forse ancora più sorprendente è il fatto che anche l’abitacolo si ispira al concetto i-Cockpit che da anni troviamo su tutte le Peugeot stradali e rappresenta un altro loro elemento caratterizzante.

Entusiasti i piloti. Jean-Éric Vergne, due volte campione di Formula E con la Techeetach, l’ha definita “rivoluzionaria”, James Rossiter “dirompente”. Linda Jackson ha invece sottolineato il significato che questo tipo di competizioni ha per l’immagine del marchio che dirige da qualche mese: «Per i nostri clienti – ha detto Il Ceo di Peugeot – le Mans è il laboratorio che testimonia la qualità delle nostre vetture».

Ma le parole migliori e più espressive le ha usate Kevin Magnussen: «Non c’è mai stato niente di simile. È davvero l’immagine del futuro delle corse. (…) Sembra l’inizio di una nuova era» ha dichiarato il danese che quest’anno correrà a Le Sarthe insieme al padre, decano della corsa francese (22 edizioni e 4 vittorie), con una Oreca del team High Class Racing nella classe LMP2.

Intanto da aprile è al banco il V6 2.6 biturbo con bancate a 90 gradi e cambio sequenziale a 7 rapporti che sarà la parte termica del sistema ibrido da 500 kW in totale. Il motore elettrico anteriore da 200 kW e la batteria a 900 Volt, realizzata insieme con Saft (consociata di Total) godranno dell’apporto tecnologico di DS che ha dominato le ultime 3 stagioni di Formula E.

Entro settembre tutti i componenti saranno composti e testati come un sistema unico a Satory, alla periferia di Parigi, dove si trova il reparto motorsport di Stellantis. A novembre è previsto lo shakedown in pista della vettura con i 7 piloti che sono, oltre a quelli già citati: Paul Di Resta, Loic Duval, Mikkel Jensen, e Gustavo Menezes. A sfidare la Toyota e la Peugeot nel 2023 ci saranno Audi, Porsche e Ferrari. Un sogno.

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Mercoledì 14 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 15-07-2021 16:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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