L'Audi di Formula E per le strade di Roma all'Eur

Le più belle città d’arte prima del gran finale all’ombra di New York. Quattro E-Prix di fila nel Vecchio Continente

di Nicola Desiderio
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L’E-Prix di Roma segna il giro di boa essendo il settimo sui 12 round previsti dal calendario, ma soprattutto inaugura un mini campionato europeo nel campionato, arrivando lì dove l’automobilismo e il motorsport hanno avuto la loro culla. L’approdo è la Città Eterna, poi la carovana della Formula E si sposterà a Parigi, Berlino e infine a Zurigo prima dell’ultimo doppio round di New York City dove verrà emesso il verdetto sui titoli da assegnare.

Jean-Éric Vergne, qualsiasi cosa accada a Roma, ha la sicurezza matematica che si presenterà sulle rive della Senna al volante della sua Techetaah motorizzata Renault ancora alla testa del campionato poiché la distanza tra lui (109 punti) e il secondo, lo svedese Felix Rosenqvist (79) che guida invece la Mahindra motorizzata Magneti Marelli, è maggiore dei 29 punti conquistabili per gara: 3 per la super pole, 25 per la vittoria e 1 per il giro più veloce. Ma il tema principale è: saprà l’Audi risalire la china della classifica che la vede al sesto posto nella classifica dei costruttori? E riuscirà a rilanciarsi il campione in carica, Lucas Di Grassi, al decimo posto nella graduatoria dei piloti con soli 21 punti, frutto di un inizio di stagione andato a vuoto per i primi 4 appuntamenti? Il pilota brasiliano vuole vincere tutte le gare che mancano fino alla fine e la sua E-Tron FE04 sembra aver trovato l’affidabilità in grado di sostenere le sue prestazioni. Ma battere un Vergne e una Techetaah così in forma non sarà facile.

A Parigi si corre il 28 aprile ed è la terza volta che arriva la Formula E nella capitale francese dove troverà il tracciato più corto del calendario: 1,93 km per 14 curve. Siamo nella zona del complesso di Les Invalides, 20 minuti a piedi dal Museo D’Orsay o da Champ De Mars di fronte al quale si staglia la Torre Eiffel. Le due scorse edizioni sono state vinte entrambe da Sebastien Buemi che ovviamente vorrà ripetersi, soprattutto perché quest’anno la sua Renault fatica a stare tra i primi. Se è vero che il costruttore francese si prepara ad uscire dal campionato, c’è l’orgoglio nazionale da salvare nel cuore della capitale. A Berlino l’appuntamento è per il 14 giugno all’ex aeroporto di Tempelhof dove la Formula E ha corso già 3 volte sul tracciato di 2,37 km che si snodano lungo 10 curve: una volta nella stagione 2 e due nella stagione 3 vedendo Buemi affermarsi nelle prime 2 occasioni e Felix Rosenqvist nell’altra.

L’ultima tappa nel Vecchio Continente sarà a Zurigo (10 giugno) che saluterà il ritorno in Svizzera, dopo quasi 64 anni, di una gara motoristica. Il paese elvetico infatti decise nel 1954 di vietarle a seguito del più grave incidente nella storia automobilistica, avvenuto l’11 giugno 1954 a Le Mans con la morte di 83 persone tra il pubblico e altri 120 feriti.

L’ultima gara disputata nei Cantoni fu il Gran Premio di Formula 1 del 22 agosto 1954, corso a Berna, sul circuito di Bremgarten e vinto da Juan Manuel Fangio che a bordo della sua Mercedes SLR 300 “freccia d’argento” avrebbe conquistato in quell’anno il secondo dei suoi 5 titoli mondiali. Il circuito da 2,46 km avrà 11 curve e sarà ricavato nella zona dell’Arboretum, di fronte al lago di Zurigo. La stagione 4 si chiuderà così come si è aperta, con un doppio round consecutivo, ma stavolta a New York City (14-15 luglio), precisamente a Brooklyn, dove lo scorso anno ad avere la meglio è stato Sam Bird: 2,45 km e 14 curve avendo sullo sfondo Ellis Island, la Statua della Libertà e l’inconfondibile skyline di Manhattan.
 

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Lunedì 16 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 17:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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