Giovinazzi con l'Alfa Romeo nei test pre campionato di Barcellona

Il sogno di Giovinazzi: «Mi immagino sul podio di Monza con una tuta rossa...»

di Massimo Costa
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Ha obiettivi elevati Antonio Giovinazzi, l'unico pilota italiano che dal 2019 è al via del Mondiale F1 al volante della Alfa Romeo a motore Ferrari. Il ragazzo pugliese si è fatto sentire in video conferenza mentre domenica scorsa si è divertito a partecipare ad una gara F1 virtuale (vinta da Charles Leclerc) nella quale si è piazzato quinto: "È un allenamento importante, aiuta a mantenere la concentrazione alla guida, ma non vedo l'ora di tornare in macchina e ricominciare. Ho passato l'inverno a lavorare per migliorarmi ed ero arrivato a Melbourne davvero carico, pronto alla seconda stagione da titolare. Poi, è successo quel che è successo. Adesso riguardo le gare dello scorso anno in televisione e penso a quanto mi manchino", ha raccontato Giovinazzi.

Che ha aggiunto: "Per me il 2020 sarà un anno importante, ho tanti obiettivi ambiziosi, fare più punti possibile, riportare l'Alfa sul podio e magari battere il mio compagno di squadra Kimi Raikkonen. L'anno scorso ci siamo piazzati quarto e quinto in Brasile, ma il podio era alla portata". Giovinazzi è abituato alle lunghe soste. Dopo essere stato vice campione della GP2 nel 2016 ed entrato nell'orbita Ferrari, è stato messo in panchina dalla Scuderia di Maranello per ben due anni: "Dopo la GP2 ho sperimentato uno stop di due stagioni, facendo il pilota di sviluppo della Ferrari, e l'anno scorso all'inizio ho faticato sul passo gara e nei duelli ruota a ruota, è servito tempo per ritrovare il giusto ritmo. All'inizio era la macchina che mi portava, non ne avevo il pieno controllo, non riuscivo a ragionare più veloce di lei. Ma da metà stagione in avanti ho preso in mano la situazione e tutto è venuto naturale", ricorda il 26enne pugliese.  

E poi, guardando ancora più in là, resta il sogno di una promozione al volante della Ferrari. "So che sono nella loro  lista, e che devo fare benissimo per convincere Mattia Binotto e i dirigenti di poter meritare un'occasione. Sono cresciuto con una maglia rossa addosso, guardando il mio idolo Michael Schumacher che vinceva e immaginando di essere su quel podio con le note dell'inno nazionale e la gente sotto a fare il tifo. Spero che un giorno mi succeda davvero, come è capitato a Leclerc".

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Giovedì 9 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-04-2020 16:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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