
FE, troppo Attack Mode per vincere: a Miami trionfa Wehrlein (Porsche). Sul podio altri due iridati, di Grassi (Lola Yamaha) e da Costa

FE, Vandoorne con la Maserati trionfa a Tokyo sul bagnato. Rowland (Nissan), di nuovo secondo, allunga nella generale

FE, qualifiche annullate per la pioggia a Tokyo. Grazie alle libere Rowland (Nissan) in prima fila davanti a Mortara (Mahindra)

FE, Buemi (Envision) torna a vincere dopo sei anni. Il terzo trionfo a Monaco è il tris di Jaguar. Rowland (Nissan) allunga in testa
MIAMI – Chi di Attack Mode ferisce, di Attack Mode perisce, in senso sportivo s'intende. Norman Nato, il poleman dell'ePrix di Miami con la Nissan ufficiale, ha tagliato per primo il traguardo dell'Homestead Speedway, ma come il compagno di squadra Oliver Rowland, Robin Frijns (Envision) e i due colleghi della Neom McLaren Taylor Barnard e Sam Bird con la monoposto Nissan ha rimediato 10 secondi di penalità per non essere riuscito a “smaltire” il tempo di potenza aggiuntiva entro la fine della gara.
Il successo è quindi andato a Pascal Wehrlein (secondo sotto la bandiera a scacchi), il campione uscente della Tag Heuer Porsche, che si è tenuto alle spalle un rinato Lucas di Grassi (Lola Yamaha Abt), che ha confermato la sua positiva tradizione negli Stati Uniti, dove è il pilota ad aver conquistato più punti. Sul podio anche un terzo campione del mondo, ossia Antonio Felix da Costa con l'altra 99x electric ufficiale della casa di Zuffenhausen. Per il tedesco si tratta dell'ottavo successo in Formula E, per di Grassi del ritorno sul podio a 25 mesi dall'ultima volta, oltre che dei primi punti del campionato per sé e per la squadra.
Dopo qualifiche nell'ordine del minuto e 23 secondi, i primi giri sono stati contabilizzati su tempi decisamente meno entusiasmanti (1 minuto e 34 alla terza tornata, ad esempio) e il miglior giro (un punto in più per Wehrlein) è stato registrato a 1:25.821. Ad alternarsi in testa sono stati Nato, Niyck de Vries (Mahindra), da Costa, Nico Müller (Andretti) e Wehrlein, superato in vista dell'arrivo, il cui ordine definitivo è stato stabilito pochi minuti dopo la fine della corsa. La safety car è entrata una volta, inutilmente, per un problema alla monoposto di de Vries, che è invece ripartito quasi subito da solo, e poi una seconda per via una collisione tra Jake Hughes (Maserati), che ha avuto la peggio, Maximilian Günther (Ds Penske) e Mitch Evans (Jaguar Tcs).
Per rimuovere la Tipo Folgore è stato fatto ricorso alla bandiera rossa: a 5 giri dalla fine (nessuno aggiunto ai 26 previsti) dopo diversi minuti ai box, le monoposto sono ripartite da ferme. I piloti che avevano ancora minuti residui di Attack Mode hanno attivato immediatamente la potenza aggiuntiva, ma non tutti sono riusciti a impiegare il tempo per intero. E così, alla fine, Müller è finito quarto (ma era diciottesimo in griglia), Edoardo Mortara (Mahindra) quinto, Nato ha salvato almeno la sesta piazza, Dan Ticktum (Cupra Kiro), ha chiuso settimo, Frijns si è dovuto accontentrare dell'ottava posizione, Jake Dennis (Andretti) della nona e Rowland della decima.
Il 3 e 4 maggio si corrono gli attesi ePrix di Monaco, dove per la prima volta è stato calendarizzato un doppio appuntamento, e Rowland si presenta ancora in testa alla graduatoria individuale: ha 69 punti contro i 54 di da Costa, che ha guadagnato la piazza d'onore a spese di Barnard a quota 51 come Wehrlein. Nella classifica a squadre è passata in testa la Tag Heuer Porsche con 105 lunghezze davanti alla Nissan (80), alla Neom McLaren (67) e alla Ds Penske (63). Nissan continua a guidare il trofeo costruttori con 145 punti, poi Porsche (120) e quindi Stellantis (84).