SAN PAOLO – Altro che pioggia, che continua peraltro a non venire esclusa. La passeggiata di ricognizione lungo il tracciato ricavato del Sambodromo di San Paolo, che domani ospita il primo dei 16 ePrix della Stagione 11 della Formula E, i piloti l'hanno fatta con l'ombrello, ma per il sole. È così, ad esempio, che rientra ai box Lucas di Grassi (Lola Yamaha Abt), rimasto il solo idolo degli appassionati brasiliani (è nato nella megalopoli da quasi 11,5 milioni di abitanti) dopo che il connazionale Sergio Sette Camara non è stato confermato dopo gli anni alla Geox Dragon, alla Dragon Penske, alla Nio 333 e alla Ert (ma è stato ingaggiato quale pilota di riserva e al simulatore dalla Nissan).
Le temperature sono previste di nuovo oltre i 30° (ai box ci si concentra sulla risposta delle batterie), ma nessuno se la sente di escludere qualche rovescio, anche intenso, che potrebbe “vivacizzare” sia le prove sia le qualifiche, ma un po' meno la gara, a quanto pare. Tutto, però, cambia molto in fretta in queste ore. Nella serata di giovedì, ad esempio, le precipitazioni intense avevano allagato il pavimento dei box delle scuderie inducendo l'organizzazione a togliere l'elettricità per evitare rischi. Le scuderie hanno lavorato quasi al buio, con le protezioni tirate e le lampade e i fari di emergenza.
Appese ai supporti esterni di alcuni box ci sono le divise e la biancheria ignifuga dei piloti al sole. Più in generale, l'intera area è ancora un cantiere in via di allestimento. Resta l'incognita gomme, che la Hankook ha modificato su richiesta della Formula E, perché sono più morbide, hanno più grip, ma si deteriorano più velocemente e piloti e ingegneri non hanno ancora abbastanza dati per capire come si comportino sul bagnato. L'asfalto di San Paolo è peraltro assai meno ruvido di quello della pista di Jarama, a Madird, dove si erano svolti i test ufficiali.
È possibile, anzi probabile, che almeno nei giri iniziali le monoposto procedano “intruppate”. Ma la gara in plotone non dovrebbe durare a lungo. Sarà interessante osservare eventuali nuovi strategie messe a punto dai vari ingegneri di corsa basate anche sulla possibilità di disporre della trazione integrale e sulla diversa efficacia degli Attack Mode: finalmente un'arma in più e non una penalizzazione. E sarà anche interessante provare a capire i reali valori in pista, legati al nuovo powertrain Lola Yamaha e all'adozione di quello Porsche da parte della ex Ert, oggi Cupra Kiro. Xavi Serra, il responsabile della divisione Racing del costruttore spagnolo è già in Brasile per lavorare con la nuova squadre.