Peterhansel festeggia con suo nuovo copilota Édouard Boulanger il successo alla Dakar 2021

Peterhansel (Mini) trionfa ancora, per “Mister Dakar” 14° successo: 8 nelle auto e 6 in moto. Benavides (Honda) vince nelle due ruote

di Franco Carmignani
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Stéphane Peterhansel ce l'ha fatta! Assistito dal suo nuovo copilota Édouard Boulanger, nell'ultima speciale il francese ha resistito agli attacchi del duo Nasser Al-Attiyah e Matthieu Baumel per ottenere il suo ottavo trionfo assoluto alla Dakar nella categoria auto e il suo 14° titolo assoluto nella più prestigiosa delle gare di rally. Inoltre, "Mister Dakar" ha trionfato 30 anni dopo la sua prima corona su una moto nel 1991.

"E' sempre la stessa emozione per la quattordicesima vittoria commenta “Peter”. Come ho detto, vincere la Dakar è sempre molto complicato. Non ci sono vittorie facili alla Dakar. Questa dall'esterno forse sembrava facile, ma non era facile ogni giorno gestire il piccolo divario su Nasser. C'era molta pressione. Ogni giorno sentivamo di avere tutto da perdere, quindi era complicato da gestire, ma alla fine abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme a Edouard per la sua prima gara su una macchina di prim'ordine. E' stato un lavoro davvero incredibile, con una buona navigazione, ma anche lui era molto calmo. Sicuramente per me si tratta di uno o due record in più: 14 vittorie, in tre continenti e anche nell'anniversario della mia prima vittoria di 30 anni fa. È una lunga carriera nel motorsport. L'esperienza e la capacità di rimanere calmo mi hanno aiutato a vincere, credo, ma non so... Il feeling con Edouard è davvero fantastico, devo dirlo. Ha tutte le qualità per essere il miglior copilota nei rally e ha imparato molto velocemente. Non ha commesso errori e ha capito tutto molto velocemente. Condividiamo la stessa passione perché è stato un motociclista in passato. Una volta ha fatto la Dakar in moto, ma ha anche partecipato a dieci o quindici gare di Enduro al Touquet, è davvero un motociclista e abbiamo un po' lo stesso spirito. E' bello guidare con lui. La prima vittoria in moto è la mia preferita, perché era quella che sognavo tanto e ora è davvero un bonus. Vincere è sempre una grande emozione, ma la prima vittoria è stata la migliore".

Yazeed Al-Rajhi ha rotto il suo motore a diversi chilometri dal traguardo! Il pilota saudita era in lotta per la vittoria di tappa con Carlos Sainz, e si è fermato ad attendere il suo team di assistenza, permettendo al suo rivale madrileno di cogliere il suo terzo successo nell’edizione 2021. Sainz, che si è imbattuto più volte nella sfortuna, finisce il rally sul terzo gradino del podio finale, a più di un'ora di distanza dal suo compagno di squadra Stéphane Peterhansel.

Nasser Al-Attiyah ha sottolineato ieri sera che le sue 16 forature sono state "decisamente troppe". L'equipaggio della Toyota, che di conseguenza ha perso tempo prezioso nelle ultime 11 tappe.Il Principe, tre volte vincitore della Dakar ha concluso al secondo posto in classifica generale per la quinta volta nella sua carriera.  Da sottolineare anche il decimo posto del fratello più giovane Khalifa nella categoria prototipi Lightweight Veichle, insieme all’ex motard italiano Paolo Ceci.

"Vorrei ringraziare la squadra – le parole di Nasser, stanco e anche un po’ amareggiato - Abbiamo fatto un lavoro straordinario senza errori da parte mia, del mio copilota o della squadra. Abbiamo lavorato molto, molto duramente. Cosa possiamo dire? Questo è il secondo anno che combattiamo contro i buggy. Certo, sono deluso, ma per fortuna abbiamo finito la gara. Sono molto orgoglioso della squadra e di quello che abbiamo fatto da quando sono entrato nel team. Sono sicuro che l'anno prossimo torneremo più forti e potremo ottenere la vittoria. Penso che occorrerà rivedere il regolamento, perché i buggy vincono da cinque anni contro le auto 4x4. Non c'è dubbio, non è una regola giusta. Spero che gli organizzatori la cambino, altrimenti non saremo interessati a venire".

Tra le moto l’ultima speciale si è rivelata una formalità per Kevin Benavides! L'argentino, che ha dovuto aprire la strada dopo aver superato Sam Sunderland, ha tenuto un passo micidiale fino al traguardo per respingere l’attacco di Ricky Brabec. “E' assolutamente pazzesco. Ho dato il centodieci per cento, ma ora è vero: ho vinto la Dakar - sono così, così felice! Ho fatto degli errori, di sicuro. Penso che sia impossibile fare una Dakar perfetta. L'importante è continuare sempre, rimanere calmi e concentrati giorno per giorno e lavorare sodo giorno per giorno.. Credo di aver vinto la gara oggi, negli ultimi chilometri! Il mio sogno era anche quello di fare la storia e ora sono il primo sudamericano a vincere la Dakar. Questo è incredibile per me. Di sicuro, abbiamo fatto un ottimo lavoro in tutta la Dakar come compagni di squadra. Nacho ha avuto una brutta caduta e anche Joan".

Benavides e Brabec hanno regalato alla Honda di conquistare i primi due posti del podio finale! Era il 1987, quando la Honda ha ottenuto l'ultima doppietta finale alla Dakar. Quell'anno, Cyril Neveu davanti a Edi Orioli. Franco Picco, il mitico pilota veneto tornato alla Dakar quest’anno, fu allora quarto, mentre con la Husqvarna ha concluso la Dakar 2021 secondo tra gli italiani dietro Cesare Zacchetti con la KTM. Quanto a Laia Sanz, la spagnola prima tra le ragazze, ha chiuso 17ma nella generale. Non è il suo miglior risultato alla Dakar, dove vanta un nono assoluto, due 12°, un 15° e due 16°, ma è comunque una grande prestazioni viste le non ottimali condizioni fisiche.

Nei truck gli equipaggi russi di Sotnikov, Shibalov e Lardeev hanno respinto ogni attacco, e firmano la tripletta Kamaz, quarto l’Iveco del polacco Macick. Per quanto riguarda gli italiani, il miglior risultato è quello di Camelia Liparoti, seconda nella categoria prototipi Special Lightway. Purtroppo alla gioia dei vincitori sul traguardo di Jeddah si contrappone una brutta notizia.

Durante il suo trasferimento in aereo medico da Gedda alla Francia giovedì 14 gennaio, Pierre Cherpin è morto per le ferite riportate nella caduta durante la 7° tappa da Ha'il a Sakaka il 10 gennaio. I medici giunti in elicottero, lo avevano trovato privo di sensi. Trasportato all'ospedale di Sakaka, con un grave trauma cranico con perdita di conoscenza è stato operato con urgenza nel reparto di neurochirurgia, da allora è stato tenuto in coma indotto, le sue condizioni sono rimaste stabili negli ultimi giorni. È stato trasportato in aereo da Sakaka all'ospedale di Gedda da dove sarebbe stato trasferito all'ospedale di Lille.

Cinquantaduenne imprenditore e appassionato di vela non aveva altra ambizione che quella di vivere un'avventura, senza preoccuparsi del podio: "Sono un dilettante, non voglio vincere, ma scoprire paesaggi che altrimenti non avrei mai avuto la possibilità di vedere. Tutto è emozionante: andare in bicicletta, vivere la propria passione, conoscere se stessi". Uno spirito che, come è successo altre volte, forse non è più compatibile con una Dakar comunque competitiva e difficile, dove anche i più esperti e assistiti piloti ufficiali fanno fatica…  

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Sabato 16 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 18-01-2021 12:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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