Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari

Arrivabene: «La Ferrari prende piloti, non maggiordomi». Vettel: «L'incidente? Non mi ha lasciato spazio»

di Claudio Russo
  • condividi l'articolo

MONZA - Vettel si difende. L’incidente di ieri è il quinto della stagione, in 14 gare disputate, con ragione o con torto. Questa volta il tedesco è convinto di non avere sbagliato quando si è urtato con Hamilton: «Ho provato a superare Kimi alla prima curva - ha detto, tutto in italiano -, ma non è stato possibile. Nella quarta ho tentato a sinistra, ma il mio compagno ha allungato la staccata e non potevo passare. Sono rimasto lì per attaccare in quella successiva, ma Lewis ha visto la porta aperta e si è infilato. Non potevo spostarmi, ci siamo toccati e quindi mi sono girato. Ho pensato “grande merda”, anche perché la macchina si è danneggiata e ne ho pagate le conseguenze per tutto il Gran Premio».

Dopo, l’inseguimento e la rimonta sino al quarto posto, che era il massimo traguardo raggiungibile: «Dopo essermi fermato ai box per cambiare il musetto e montare le gomme morbide, ho tirato al massimo per la squadra e specialmente per i tifosi. Tutto sommato il risultato è buono, visto come sono andate le cose. La verità è che Lewis non mi ha lasciato spazio e io non avevo alternative. Lui l’ha passata liscia, io ho avuto sfortuna perché ho avuto un danno e mi sono girato. Poteva finire peggio, anche fare zero punti. Ma ce ne sono ancora tanti a disposizione anche se certamente 30 è un bel distacco. Tuttavia c’è margine di recupero, non è un dramma. Questo non rende la nostra vita più facile, ma in passato altre rimonte del genere sono state fatte».

Centesimo podio di Raikkonen, ma ancora una volta il finlandese non è contento: «L’assetto della macchina era a posto, ma purtroppo le gomme, soprattutto la posteriore sinistra, si è deteriorata. Sono stato molto dietro a Bottas. Ho provato a sorpassarlo, ma era impossibile. Peccato perché la mia Ferrari andava bene ed era veloce ma non è stato sufficiente. Ho tentato di resistere a Hamilton, poi quando è andato in testa ho pensato a portare a casa il secondo posto e non era facile. Non è il risultato che volevo. Mi dispiace molto che sia andata così, è dura da accettare perché eravamo davanti ai nostri tifosi». Sulla vicenda dell’ostruzionismo comandato di Bottas, Arrivabene non ha voluto criticare le decisioni della Mercedes. Ha soltanto aggiunto: «Noi non abbiamo dato ordini di squadra per la partenza. Era troppo rischioso. Comunque noi assumiamo piloti, non dei maggiordomi. Mancano ancora sette gare, possiamo giocarcela, non molliamo».

  • condividi l'articolo
Lunedì 3 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 04-09-2018 00:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
1 di 1 commenti presenti
2018-09-04 09:17:51
ma di che parla? si è dimenticato di tutte le volte in cui i secondio piloti hanno aiutato il pilota principale,a cominciare da shumaker in poi.