Niki Lauda a Monza

70 anni di F1, una storia affascinante. Negli anni '70 nasce la stella di Lauda

di Franco Carmignani
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Gli anni settanta sono in assoluto uno dei periodi più ricchi nella storia della F1 anche se hanno dolorosamente registrato alcune tragedie. Il decennio inizia con la riscossa Ferrari, che segnerà sul piano tecnico gli anni settanta vincendo tre titoli piloti, un bottino che avrebbe potuto essere il doppio.

Nel 1970 appare la Ferrari 312B, la sigla oltre alla cilindrata e al numero di cilindri indica l’architettura del motore, che è un boxer, con le due bancate di cilindri contrapposte a 180° e quattro alberi a camme. Il motore è fissato su un’ordinata superiore montata subito dietro l’abitacolo. Equipaggiato con un sistema di iniezione Lucas e l’accensione Marelli Dinoplex, garantisce 464 CV a 11.600 giri/min. Chris Amon dopo le precedenti annate deludenti fa la fesseria di non credere a questa vettura e nella sua vana rincorsa al primo successo in F1 se ne va alla March, una nuova scuderia che fa capo al futuro presidente FIA Max Mosley e Alan Rees. A Maranello torna Jacky Ickx, la seconda e la terza vettura sono per i giovani: Clay Regazzoni, che quell’anno vincerà il campionato di F2 con la bolognese Tecno, e Ignazio Giunti strappato all’Alfa Romeo.

Dopo una serie di guai di gioventù, compresa la paura in Spagna quando la macchina di Ickx coinvolto in un incidente va a fuoco, le cose cominciano a funzionare. A Spa i primi punti della stagione li conquista Ignazio Giunti quarto all’esordio in F1. Al successivo Gran Premio d’Olanda Ickx, terzo, sale sul podio, poi in Germania sul circuito di Hockenheim impegna allo stremo il leader del mondiale Jochen Rindt, che si conferma al vertice con la quinta vittoria stagionale al volante della Lotus 72 che Colin Chapman ha progettato specificamente per lo stile di guida dell’austriaco. Il grande giorno per la Ferrari 312B arriva sul veloce tracciato di Zeltweg con Ickx primo, Regazzoni terzo, Giunti settimo! E’ dunque iniziata la riscossa.La gara successiva Monza si corre in un clima di grande mestizia, dopo che nelle prove del sabato ha trovato la morte Jochen Rindt. E’ la terza perdita dell’anno, dopo Piers Courage e Bruce McLaren. Per quanto riguarda Ickx a quel punto non si sa bene quanto voglia possa avere di vincere il titolo. Si ritira a Monza, dove arriva primo Regazzoni, poi salirà sul podio più alto in Canada e in Messico, ma complice il quarto posto a Watkins Glen è secondo alle spalle di Rindt, campione del mondo alla memoria, come era successo nel motomondiale del 1954 con il pilota NSU Rupert Hollaus.

Si pensa alla rivincita nel 1971, che si inaugura con exploit di Mario Andretti in Sud Africa con la 312 B. “Piedone” vince anche una gara non iridata a Ontario, ma non può garantire alla Ferrari un impegno continuato. Dunque, dopo la disgraziatissima perdita di Giunti all' inizio dell'anno nella gara sport prototipi di Buenos Aires, rimangono Ickx e Regazzoni. Il pilota belga con la nuova 312 B2 vince a Zandvoort, ma poi infila cinque ritiri consecutivi, mentre Regazzoni alterna prestazioni da podio ai diversi ritiri. Fatto sta la stagione è stradominata da Jackie Stewart con la Tyrrell, la nuova monoposto che l’ex commerciante di legnami ha deciso di farsi in casa potendo contare su un progettista di valore come Maurice Philippe e i soliti motori Cosworth.

Nel 1972 il titolo torna in Sud America, per la prima volta con un pilota brasiliano Emerson Fittipaldi, famiglia di origini lucane, erede di Rindt come punta di diamante della Lotus. “Emmo” con cinque centri riesce ad avere la meglio su un sofferente Jackie Stewart che comincia ad accusare problemi di salute per lo stress dovuto ai molteplici impegni in pista e fuori.

Ferrari è in crisi, ma Ickx riesce ad esaltarsi sulla “Pista dei Campioni" vincendo il Gran Premio di Germania sulla mitica Nordschleife del Nurburgring. La crisi tecnica Ferrari e quella fisica di Stewart si fanno più acute l'anno seguente. Lo "scozzese volante numero 2" (Jackie ha raccolto l'eredità di Jim Clark) decide di ritirarsi, da campione del mondo! al termine della stagione. A Watkins Glen non può festeggiare con il traguardo dei cento GP. In prova si uccide il suo “delfino”, il bel Francois Cevert che a suo tempo era diventato celebre per una relazione con Brigitte Bardot. In Ferrari è il caos. Si arriva a far realizzare un telaio da Thompson in Inghilterra, mentre Forghieri, al quale è stato imposto un periodo di...riposo, tira fuori dal cilindro la “Spazzaneve”, che non correrà ma sarà fonte di studio e ispirazione. Fatto sta la B3 non va, Iacky Ickx non riesce ad andare oltre un quarto posto nella gara d'apertura, e addirittura correrà il Gran Premio di Germania al Nurburgring con una McLaren con la quale si piazza terzo! Arturo Merzario, finalmente al volante della monoposto del Cavallino, colleziona due quarti posti.

A fine stagione Ferrari con uno dei suoi colpi d'ala dà un colpo di spugna e azzera tutto, ripartendo da Luca Cordero di Montezemolo che porta una ventata di entusiasmo. Le prime decisioni riguardano la rinuncia al campionato prototipi per concentrarsi unicamente sulla F1, mentre Forghieri riprende il timone tecnico. Prima dell'inverno scende in prova la “nuova” Ferrari. Piloti sono Clay Regazzoni, richiamato a Maranello dopo una parentesi poco fruttuosa con la BRM. A completare la squadra c'è il poco quotato austriaco Niki Lauda, segnalato a Ferrari (la prima scelta era il campione F2 Jean Pierre Jarier, vincolato da un altro contratto) dallo stesso Regazzoni che l'ha potuto valutare durante la comune militanza in BRM.

Per quanto riguara la vettura è una 312 B3 finalmente razionalizzata. Di fatto nei primi tre Gran Premi della stagione la Ferrari dà prova di grande vitalità, e al quarto appuntamento, in Spagna, piazza una poderosa doppietta. Primo è Lauda, che sta rapidamente imponendo la sua forte personalità, con 35”6 di vantaggio su Regazzoni! che prende la testa del mondiale con un punto di vantaggio su Niki. In Belgio si defila il confronto diretto con Emerson Fittipaldi passato quest'anno alla McLaren, poi dopo un paio di battute a vuoto, a Zandvoort le Ferrari monopolizzano ancora i primi due gradini del podio con Niki e Clay, che si riportano sotto a Fittipaldi in classifica, per superarlo al successivo Gran Premio di Francia, vinto da Ronnie Peterson con la Lotus davanti alle due 312 B3. Regazzoni torna in gioco con la splendida vittoria al Nurburgring, la pista dei “maestri”, la seconda in tre anni. In Austria, in Italia e in Canada le cose si complicano, anche se Lauda è costantemente il più veloce. Complessivamente, il venticinquenne pilota austriaco chiuderà la stagione con nove pole position su quindici Gran Premi, ma forse in questo suo primo anno di crescita gli è mancata quella freddezza per cui diventerà poi celebre.

Fatto sta all'ultima gara negli USA arrivano Fittipaldi e Regazzoni appaiati a 52 punti e Lauda fuori gioco con 38. Al Glen ci si aspetta il massimo sforzo per portare Clay al titolo, ma purtroppo il risultato è deludente. Niki, scioccato per l'orribile incidente nel quale a inizio gara è perito il suo amico Helmuth Koinigg, si ritira, Regazzoni è fuori dai punti e Fittipaldi, solo quarto, conquista il suo secondo mondiale...Ci saranno un po' di polemiche. Ferrari avrebbe certo meritato il titolo, che in ogni caso "Fitti" non ha rubato, grazie una macchina solida e competitiva come la McLaren M23 ha realizzato una striscia di risultati superiore. Tra l'altro la stagione 1974 è stata molto vivace con ben sette vincitori diversi: Fittipaldi e Ronnie Peterson (Lotus) tre volte, Lauda, Jody Scheckter (Tyrrell) e Carlos Reutemann (Brabham) due, Dennis Hulme (McLaren) e Clay Regazzoni una volta. Il motore Ford DFV Cosworth ha equipaggiato McLaren, Lotus, Tyrrell, Brabham, March, Shadow, Surtees, Ensign, Iso-Williams, e altre piccole scuderie. Ferrari e BRM con i loro V12 sono gli unici ad aver contrastato l'otto cilindri inglese e come dice Forghieri con venti macchine al via sulle ventiquattro in griglia è evidente che alla Cosworth hanno la possibilità di valutare un'esperienza molto più ampia. "Furia" reagisce alla delusione lanciando un'ulteriore soluzione rivoluzionaria sulla macchina 1975, la 312T, dove la lettera indica il cambio trasversale, che ha la peculiarità di concentrare le masse. La nuova Ferrari esordisce a Kyalami, in Sud Africa, e nel successivo Gran Premio di Spagna occupa l'intera prima fila con Niki e Clay. Ma la gara sul contestato circuito del Montjuc, sarà un casino totale. In partenza c'è una "frittata" tra Brambilla e Andretti che coinvolge le incolpevoli 312T. Ben più drammatica è l'uscita di strada di Rolf Stommelen con la Surtees. Il pilota tedesco se la cava con la frattura di una gamba, quattro persone dietro i guard rail no...Gara sospesa, punti dimezzati, con vittoria assegnata a Jochen Mass, che ha sostituito Hulme sulla seconda McLaren, e 0,5 punti per Lella Lombardi, sesta sulla March, unica donna ad aver conquistato un punteggio iridato.

Ma a Montecarlo ecco finalmente il vero Niki Lauda in testa dall'inizio e primo sul traguardo, con Luca Montezemolo trattenuto a stento dagli inflessibili gendarmi del Principato nella sua deborsante esultanza. E' la volta buona! Lauda infila altre due vittorie consecutive, prima di conoscere un nuovo ambizioso rivale, James Hunt che a Zandvoort lo beffa con la macchina del colorito team creato da Lord Alexander Hesketh. Niki riprende a vincere in Francia, poi amministra saggiamente la situazione in Germania e soprattutto sotto il diluvio di Zeltweg, che bagna il successo di Vittorio Brambilla con la March.

Tutto si decide a Monza. Vince alla sua maniera Clay Regazzoni, ma Niki, terzo, è campione del mondo con una gara di anticipo, il Gran Premio degli USA al "Glen", dove pone il suo quinto sigillo stagionale. Ferrari è in vetta alla classifica piloti e al campionato undici anni dopo Surtees e la 158 Aero.

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Mercoledì 28 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 29-10-2020 15:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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