CMC Marine, azienda fondata e guidata da Alessandro Cappiello

Cappiello: «La rivoluzione di CMC marine continua con l’ERS ispirato alla Formula 1. E con nuovi impianti nel Sud»

di Sergio Troise
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E’ una delle novità più interessanti dello Yachting Festival di Cannes. Ma non è una barca. Ci riferiamo all’ERS (Energy Recovery System) la più recente tecnologia sviluppata da CMC Marine, azienda italiana leader mondiale nei sistemi di stabilizzazione navale per yacht e superyacht fino a oltre 80 metri, che circa 15 anni fa ha rivoluzionato la stabilizzazione elettrica in acqua, e oggi si cimenta anche sull’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.

Ispirato al KERS (Kinetic Energy Recovery System) originariamente sviluppato per la Formula 1, il nuovo sistema è destinato a diffondersi in ambito nautico, consentendo di recuperare l’energia generata durante la fase di “frenata” delle pinne stabilizzatrici, per poi essere riutilizzata in fase di accelerazione. Tra i vantaggi assicurati spicca una significativa eliminazione dei picchi di potenza richiesta ai generatori, con conseguente riduzione fino al 30% del consumo energetico. Tutto ciò garantendo al tempo stesso prestazioni di stabilizzazione elevate anche da fermo. Le pinne, tra l’altro, possono funzionare anche con un solo generatore acceso, consentendo così di ridurre rumore, vibrazioni ed emissioni. Altra importante novità è la nuova configurazione DC Hi Voltaggio, che permette di utilizzare i sistemi di stabilizzazione e propulsore di CMC Marine con alimentazione DC ad alta tensione, ideale per le imbarcazioni ibride.

Tutto ciò lo si deve a un colosso dell’innovazione qual è CMC Marine, azienda fondata e guidata da Alessandro Cappiello, 67enne ingegnere napoletano con un passato nel Gruppo ENI, nella Italmare di Sorrento e nel Gruppo Rodriquez. A lui si deve il merito di aver contribuito in misura notevolissima, negli ultimi 20 anni, all’evoluzione del comportamento dinamico delle barche e, ora, anche al contenimento dei consumi e dell’impatto sull’ambiente marino.

Con i suoi sistemi di stabilizzazione (pinne, eliche di manovra, apparati di governo, timoni, giroscopi, idrogetti) CMC ha letteralmente rivoluzionato il rapporto tra barca e acqua, sia in navigazione, sia all’ormeggio, rendendo la navigazione e la vita a bordo decisamente più sicure e più piacevoli. E tutto ciò lavorando per molti anni in esclusiva, conquistandosi la leadership mondiale nella progettazione e produzione di questi sistemi sempre più avanzati.

“L’ERS ispirato alla Formula 1 è la novità del momento, ma tutto è cominciato nel 2005 – racconta Cappiello – quando avemmo l’intuizione di applicare per la prima volta l’energia elettrica ai sistemi di stabilizzazione. Nel 2008 fu realizzato il primo prototipo e da allora tutti i cantieri, a cominciare dai grandi come Benetti e Sanlorenzo, hanno cominciato a rivolgersi a noi per la fornitura di questi rivoluzionari sistemi”.

“I tecnici – racconta l’ingegnere/inventore – in verità erano interessati ma non del tutto decisi ad introdurre la nostra novità. Solo dopo il deposito del brevetto e una sessione di test a Viareggio, in occasione del salone di Genova del 2008 ci fu la svolta. Bandita l’idraulica, via libera definitiva ai nostri sistemi elettrici. Da allora la crescita è stata continua, abbiamo registrato 12 brevetti e siamo presenti in quasi tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti alla Cina, con capacità d’intervento immediato su qualsiasi problema. E soltanto oggi – dice ancora Cappiello – dopo anni di monopolio, si sta facendo avanti la concorrenza. Che io considero benvenuta, perché ci stimola a migliorare ulteriormente, investendo su nuovi impianti e su attività di ricerca e sviluppo, che pratichiamo collaborando con alcune università, in primis la Federico II di Napoli”.

L’avventura di CMC non ebbe però inizio nella città natale dell’ingegnere/inventore. Tutto cominciò a Como, infatti, dove la famiglia si era trasferita; poi la sede principale dell’azienda è stata spostata a Pisa, scelta per la posizione strategica tra i tanti cantieri di Livorno, Viareggio e La Spezia, e a sette minuti dall’aeroporto. Oggi sono sei le sedi di CMC dislocate tra Italia, Stati Uniti e Regno Unito, con una forza lavoro di 90 dipendenti e un’estesa rete di assistenza che copre tutti i punti nevralgici della nautica da diporto nel mondo.

Recentissima la scelta del Sud, ovvero dell’apertura di una nuova sede a Salerno (2.400 metri quadri al coperto su una superficie di 10.000 metri quadri), dove CMC ha assunto 16 persone e avviato lavorazioni meccaniche su materiali compositi, per produrre pinne stabilizzatrici, sistemi di controllo timoni e eliche di manovra da 70 a 200 kW. “Presto faremo anche altre assunzioni”, anticipa Cappiello, aggiungendo che “CMC vuole evitare il rapporto con fornitori terzisti ritenendo indispensabile avere il controllo totale del processo produttivo”. Un processo che non conosce soste, con oltre 2.500 impianti installati negli ultimi 15 anni a bordo di imbarcazioni d’ogni tipo.

Particolare interessante, dalla decisione di aprire, all’avviamento del nuovo impianto salernitano, sono stati necessari solo sei mesi. “Un tempo record – tiene a sottolineare il numero uno di CMC – che smentisce quanti dicono che nel Sud non si può lavorare. A Salerno abbiamo trovato gente preparata e qualificata, e lì avrei investito anche se non avessi potuto usufruire dei vantaggi della ZES”.

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lunedì 15 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 17:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA