
100 anni di Crédit Agricole Auto Bank, il ceo Carelli: «Vogliamo essere protagonisti della nuova mobilità europea»
Crédit Agricole Auto Bank spegne 100 candeline e da sempre ha come motore dell'attività il principio della sostenibilità nell’innovazione. È banca universale specializzata nella mobilità sostenibile, che ha preso nel 2023 il testimone di Fca Bank, la storica captive del gruppo Fca, trasformandosi in operatore indipendente e multimarca interamente di proprietà di Crédit Agricole. Giacomo Carelli, ceo di Crédit Agricole Auto Bank ci illustra questo secolo di successi.
Cento anni di storia non si raccontano in poche parole. Ma se dovesse spiegare in che modo CA Auto Bank ha attraversato un secolo di trasformazioni senza perdere la rotta, cosa direbbe?
«Direi che la chiave è stata una combinazione di continuità e trasformazione. Siamo nati nel 1925, per volontà dei fondatori della Fiat, come SAVA (Società Anonima Vendita Autoveicoli), prima società finanziaria automobilistica in Italia e tra le prime in Europa, con l’ambizione di rendere l’auto un bene accessibile per tutti: allora come oggi, il nostro obiettivo è quello di “democratizzare la mobilità”. E anche se in cento anni è cambiato il mondo intorno a noi, così come è cambiata l’idea stessa di mobilità, noi abbiamo sempre saputo adattarci restando fedeli alla visione iniziale. Oggi siamo parte del gruppo Crédit Agricole, un punto di riferimento europeo, e ci presentiamo come un operatore indipendente e multimarca, capace di offrire soluzioni flessibili, sostenibili e innovative a oltre 1,4 milioni di clienti in 20 Paesi e con il quartier generale a Torino. La nostra storia è fatta di evoluzioni coraggiose, ma con lo stesso spirito pionieristico di sempre».
Oggi si parla tanto di mobilità elettrica e sostenibile. Come si concretizza, per voi, questo impegno?
«Per noi sostenibilità significa agire in modo concreto e misurabile, nel rispetto dell’ambiente e della società. Abbiamo superato gli obiettivi del nostro Piano di Sostenibilità: nel 2024 il 45,8% dei nostri finanziamenti per veicoli nuovi ha riguardato quelli elettrici o ibridi, con una quota del 34,8% dedicata ai soli 100% elettrici, molto al di sopra del target fissato. Anche Drivalia, la nostra società di mobilità e noleggio, ha fatto la sua parte, portando al 22% la quota di auto a basse emissioni nella sua flotta e ampliando la rete di ricarica elettrica di proprietà a quasi 1.900 stazioni in Europa. La sostenibilità è diventata un criterio guida in tutte le nostre decisioni, e la nostra ambizione è contribuire in modo determinante alla transizione verso una mobilità a impatto zero».
Molte banche puntano sul digitale, ma cosa significa davvero per voi essere “nativi digitali”?
«Significa che la digitalizzazione non è un semplice strumento operativo, ma un valore fondante della nostra banca. Per noi, essere “nativi digitali” vuol dire aver costruito ogni singolo processo con l’idea che il cliente debba poter accedere a qualunque servizio in modo semplice, veloce, trasparente e ovviamente online. Oggi oltre il 90% dei contratti viene gestito digitalmente, con un’esperienza d’uso che permette anche a chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia di concludere elettronicamente un finanziamento o un noleggio. Ma non ci fermiamo qui: abbiamo sviluppato soluzioni di Open Banking, integrando la direttiva europea PSD2, che regola i pagamenti elettronici, al fine di offrire a tutti un accesso al credito rapido, facile e sicuro. Questo ci ha permesso di semplificare la modalità di richiesta di un finanziamento e leasing, senza dover fornire, per esempio, documentazione di reddito aggiuntiva. Il digitale, per noi, è sinonimo di accessibilità e non di complessità».
In un mercato così affollato, cos’è che vi rende davvero diversi?
«La nostra unicità nasce dalla combinazione di tre elementi: indipendenza, esperienza e visione. Siamo l’unica banca della mobilità paneuropea indipendente e multimarca con un secolo di storia nel settore automotive. Questo ci consente di collaborare con oltre 60 marchi, da brand iconici come Ferrari e Tesla, fino a nuovi attori della mobilità elettrica e sostenibile, come BYD o Chery. A questo si aggiunge Drivalia, che ci permette di offrire soluzioni di mobilità su misura, per ogni tipo di esigenza: dai noleggi a breve, medio e lungo agli innovativi abbonamenti mensili all’auto, fino al car sharing elettrico. In un mercato in rapida evoluzione, la nostra forza è la capacità di rispondere con flessibilità e velocità, mantenendo allo stesso tempo una visione di lungo termine».
Il vostro è anche un gruppo che cresce. Quali sono i numeri che meglio raccontano il vostro 2024?
«Il 2024 è stato un anno di espansione. Abbiamo chiuso con impieghi di fine periodo per quasi 30 miliardi di euro, segnando un +9% rispetto all’anno precedente, mentre i nuovi volumi finanziati hanno toccato quota 11,3 miliardi. L’utile operativo si è attestato a 390 milioni di euro, un dato che testimonia una crescita sostenibile. È ovviamente aumentato il peso dei nuovi marchi con cui collaboriamo, passati dal 64% all’86% del totale degli impieghi, e il portafoglio Drivalia è aumentato del 46%. Tutto questo dimostra la fiducia che clienti e partner continuano ad accordarci dopo la trasformazione da captive bank di FCA a operatore totalmente indipendente parte del gruppo Crédit Agricole».
Guardando al futuro, quali sono le prossime sfide su cui state lavorando?
«La vera sfida è quella di conciliare l’innovazione con la sostenibilità e l’inclusività. Vogliamo essere protagonisti della nuova mobilità europea, non solo con prodotti finanziari ma con un ecosistema completo che metta la persona e il pianeta al centro. Investiremo nel rafforzamento dei nostri asset digitali, nell’espansione del modello Drivalia e nello sviluppo di strumenti che rendano la mobilità ancora più flessibile e accessibile. Stiamo costruendo un futuro in cui CA Auto Bank non sarà solo una banca, ma un punto di riferimento per chi cerca soluzioni intelligenti, sostenibili e su misura per muoversi nel mondo di domani».