Il cantiere di Ancona Super Yacht Yard del Ferretti Group

Super Yacht Yard di Ancona: alla scoperta del mega cantiere Ferretti dove nascono le “navi su misura” per la nautica di lusso

di Sergio Troise
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ANCONA - Il Duomo, l’Arco di Traiano, il Lazzaretto, la Fontana del Calamo, la spiaggia del Passetto: sono i luoghi simbolo di Ancona, capoluogo delle Marche affacciato sull’Adriatico e popolato da circa centomila abitanti. Ma c’è dell’altro: Ancona, infatti, è anche la sede, tutta da scoprire, di alcuni dei cantieri nautici più rappresentativi del Made in Italy, il cuore pulsante di una produzione di qualità concentrata sulla valorizzazione del design, del lusso e della tecnologia più avanzata. Una sorta di versione nautica della Motor Valley sorta nel Modenese attorno alla Ferrari.

In questo contesto occupa un posto privilegiato il polo produttivo di Ferretti Group, storico colosso dello yachting italiano, che ad Ancona ha fatto investimenti importanti (25 milioni di euro tra il 2015 e il 2019), realizzando la Super Yacht Yard, un’area tuttora in crescita, con l’obiettivo di occupare 80.000 metri quadri, 25.000 dei quali al coperto, dove lavora il 25% circa dei 1506 dipendenti del Gruppo.

Qui è stata concentrata la costruzione di barche dei marchi CRN, Custom Line, Pershing e Riva: un pool di eccellenze diversificate, che include imbarcazioni dislocanti, semidislocanti e plananti, in vetroresina, alluminio, acciaio e fibra di carbonio, firmate da un piccolo esercito di big del design e archistar (De Simoni, Vallicelli, Zuccon, Paskowski, Micheli, Beretta, Citterio, Viel, Salvetti, Nuvolari&Lenard, tanto per citarne soltanto alcuni) sistematicamente chiamati a collaborare con il comitato strategico di prodotto guidato da Piero Ferrari. L’obiettivo dichiarato è offrire il meglio in materia di stile, lusso, tecnologia, prestazioni.

Per gente normale, lontana anni luce dalle capacità di spesa dei clienti di questo autentico polo della qualità, una visita in cantiere equivale a una sorta d’immersione nel mondo dei sogni: nessuna barca varata qui ha un prezzo inferiore ai 7 milioni di euro. E stabilire un prezzo limite è praticamente impossibile, tante sono le possibilità di personalizzazione assicurate ai facoltosi clienti, soprattutto quelli della linea Custom, specializzata in imbarcazioni “su misura”, costruite come un abito sartoriale per esaudire i desideri (a volte i capricci) di armatori particolarmente esigenti: si va dalla collocazione a bordo di opere d’arte (sculture o quadri d’autore) alle cantine per la collezione di vini pregiati; dalle piscine Jacuzzi (a volte una non basta) ai garage supplementari per tender e toys; dai pavimenti flottanti ai balconi a scomparsa con tanto di fondo trasparente. E quando si parla di posti letto, è riduttivo parlare di cabine: meglio dire suite, sovente arricchite da vani armadio, sale massaggi, palestre, terrazze panoramiche e bar sparsi qua e là.

A proposito della Navetta 42, nuova ammiraglia (in costruzione) della flotta Custom Line, ci è stato spiegato che “la barca nasce come la tela di un quadro, sulla quale si può dipingere ciò che si vuole”. Nel caso specifico, l’armatore ha chiesto, per il proprio alloggio sistemato a centro barca, due bagni affiancati con un’unica doccia in comune. “Le richieste di personalizzazione sono molte e di ogni tipo, ma non sempre possiamo illustrarle in quanto gli armatori inseriscono clausole contrattuali specifiche per evitare la diffusione di foto e notizie dettagliate sulla loro barca. Una cosa però è certa, ormai siamo in grado di realizzare vere e proprie navi da diporto custom. Al nostro cliente diciamo: “Ti facciamo la barca che vuoi, come vuoi” tiene a sottolineare Giordano Pellacani, responsabile vendite e marketing della Divisione Yacht Custom di Ferretti Group.

E’ talmente forte il desiderio di certi armatori di realizzare una barca “unica e inimitabile” che al momento sono in fase di avviamento, ad Ancona, cinque progetti CRN con cinque designer differenti, e per ognuno i tempi di sviluppo raggiungono i tre anni. Ciò detto vengono sempre fatte al cliente di turno proposte base, tra le quali ne spiccano alcune irrinunciabili, come il sistema Dual Mode, che unisce tre funzioni fondamentali in un unico sistema: un garage allagabile, una piattaforma di poppa a immersione e un’ampia beach area.

A bordo della seconda unità (in costruzione) del Pershing 140 (scafo planante di 43 metri in alluminio) un cliente di nazionalità nordeuropea ha chiesto, a differenza del primo armatore (proveniente da Hong Kong) di spostare la cabina VIP e di realizzare la suite armatoriale a prua. “La richiesta più frequente – ci ha spiegato Costanza Pazzi, uno degli architetti delegati al controllo del progetto secondo i desiderata dell’armatore di turno – è l’aumento della luminosità interna, e per questo ormai da tempo abbiamo sperimentato vetrature molto grandi, realizzate con materiale innovativo, capace di integrarsi nella struttura della barca e di caratterizzare le murate”.

“Nella maggior parte dei casi – aggiunge Karin Paggi, direttore vendite di Custom Line – le richieste dei clienti sono legate al comfort e ai gusti personali per la scelta dei materiali e degli arredi. Non è facile interagire con i loro rappresentanti, spesso arredatori e architetti di fiducia, in alcuni casi vere e proprie agenzie delegate a seguire il nostro lavoro. Facciamo di tutto per esaudire le richieste, anche se in alcuni casi dobbiamo dire no, per non alterare struttura e caratteristiche fondamentali della barca”.

L’ultimo grido, in tema di dotazioni speciali, è l’installazione di innovativi sistemi audio/video, di comunicazione e networking, domotica ed entertainment, ormai richiestissimi dagli armatori, soprattutto da quelli delle barche più importanti. Per questo Ferretti Group ha stretto un rapporto di collaborazione con Videoworks, società con oltre vent’anni di esperienza nel settore, che interagisce con i cantieri, con gli armatori e, soprattutto, con architetti, ingegneri, project manager, rappresentanti della proprietà e uffici tecnici.

Un esempio concreto di questa collaborazione lo abbiamo visto a bordo del Race, il maestoso Riva di 50 metri sulla cui poppa sventola una rara bandiera italiana: la barca appartiene infatti a Piero Ferrari, socio di Ferretti Group con una quota di minoranza (13,2%), assieme al colosso cinese Weichai (titolare dell’86,8%). In questo caso il lavoro è stato concentrato essenzialmente sull’audio, mirato all’ottimizzazione dell’ascolto di musica classica (la preferita dall’armatore), e sul video, con schermi tv a scomparsa sistemati sia all’interno sia all’esterno dello yacht e dotati di movimentazione e regolazioni a piacimento, anche a distanza.

Sistemi audio/video a parte, il Riva Race si distingue per l’intero progetto, frutto della collaborazione tra Officina Italiana Design (lo studio di progettazione fondato da Mauro Micheli e Sergio Beretta) e il team ingegneristico dedicato allo studio dei nuovi super yacht Riva con il Comitato Strategico di Prodotto di Ferretti Group. Come tradizione del marchio, è eccezionale il livello delle finiture e degli arredi, caratterizzati da massicce dosi di nomex rivestito in mogano e da quantità inusitate di acciaio. Una scelta, quest’ultima, non occasionale: “Certi dettagli – spiega Pellacani - sono tipici del marchio Riva e noi sappiamo che dall’Aquarama in poi non sono cambiati i gusti di quell’8/10% della platea di clienti che si aspetta certe cose da una barca firmata Riva”.

Altra caratteristica tipica di questo magnifico gigante di 50 metri è l’allestimento degli spazi esterni, collegati all’area coperta da una grande porta a vetri (nell’occasione chiusa e oscurata). C’è spazio a volontà per divani, poltrone, lettini, chaise longue, tavolini con piano in marmo pregiato e un grande tavolo da pranzo da 10/12 posti. Ma, soprattutto, l’armatore ha richiesto di dotare l’area di una vetratura speciale, identica a quella della sua villa a Capri, in grado di far passare l’aria o di proteggere dalle correnti, in base alle necessità del momento. Tutto ciò rientra perfettamente nella “filosofia progettuale” di Riva, che fa dell’esclusività il suo marchio di fabbrica. “Basti dire, in proposito, che ogni cinque CRN prodotti ad Ancona, ci sarà un Riva” informa il cantiere.

E Giordano Pellacani, manager particolarmente legato al glorioso marchio nato nel 1842 a Sarnico, aggiunge: “Lusso, qualità, esclusività sono i valori su cui puntò a suo tempo il fondatore Carlo Riva, e noi oggi continuiamo su quella rotta a suo tempo tracciata, facendo innovazione senza trascurare l’heritage. Perciò una barca Riva offrirà sempre il meglio in materia di design, comfort, prestazioni, tenendo in gran conto i desideri degli armatori, che nel caso di Riva sono un po’ egoisti, mirano dritto al proprio piacere personale, e per questo non badano a spese, puntando non tanto a stazze esagerate, ma a dettagli per loro irrinunciabili come l’abbondanza di acciai e legni pregiati, la vernice metallizzata, il contenimento delle vibrazioni e della rumorosità, le dotazioni audio-video. Questo marchio – conclude Pellacani - rappresenta lo standard più alto del mercato, ma non si fermerà qui: nel futuro di Riva ci sono barche più grandi”.

L’intera Super Yacht Yard di Ancona, del resto, è al centro di un ambizioso progetto volto al consolidamento di un hub industriale ad altissimo livello d’innovazione, tecnologia ed eccellenza, che entro il 2020 potrà contare su nuovi capannoni produttivi, un travel lift da 670 tonnellate e una marina privata con 14 ormeggi disponibili. Recentemente l’amministratore delegato del Gruppo, Alberto Galassi, ha annunciato l’acquisizione di Wally, ha ricordato che il portafoglio ordini (al 31 dicembre 2018) ha raggiunto 708 milioni di euro e ha anticipato che per il triennio 2019-2021 si punta a lanciare 27 novità, con una lunghezza media di 97,3 piedi (30 metri).

Se siete milionari, o semplicemente curiosi e affascinati dalla grande bellezza di questi capolavori del mare, potrete scoprirne alcuni visitando il Salone nautico di Venezia, dove il Gruppo Ferretti prepara una esibizione in grande stile, dal 18 al 23 giugno, prima di dedicarsi alle passerelle internazionali di Cannes (11-16 settembre) e Monaco (26-29 settembre).


 

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Mercoledì 12 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2019 15:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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