La nuova BMW Z4

Nuova Z4: la roadster BMW riscopre la capote in tela. Fascino, hi-tech e prestazioni al top

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

CAMPAGNANO - Dopo l’anteprima dell’agosto 2018 a Pebble Beach e la presentazione, due mesi dopo, al Salone di Parigi, arriva finalmente in Italia la nuova BMW Z4, erede designata di una dinastia di sportive scoperte di cui fanno parte modelli di grande prestigio contrassegnati dalla lettera Z (sta per Zukunft, in tedesco futuro), dalla Z1 del 1989 alla Z3 del ’95, dall’iconica Z8 del 2000 alla Z4 commercializzata finora. L’auto è già disponibile negli showroom BMW in tre varianti diverse: la top di gamma Z4 M40i con motore 3.000 6 cilindri in linea da 340 cv; la S Drive 30i e la S Drive 20i con motori 4 cilindri da 258 e 197 cv, tutte con sistema di sovralimentazione, cambio automatico a 8 marce e, come sempre, trazione posteriore. I prezzi (optional esclusi) oscillano tra un minimo di 43.800 e un massimo di 66.800 euro. 53.100 il prezzo del modello intermedio.

La nuova Z4 – sarà bene chiarirlo subito – non è un aggiornamento del modello precedente, ma costituisce una novità assoluta. L’auto è stata ripensata in tutto: nel telaio in acciaio e alluminio (sviluppato in collaborazione con la Toyota, che lo utilizza per la nuova Supra), nello stile, nelle motorizzazioni, negli equipaggiamenti. Soprattutto non è più una roadster con tetto rigido ripiegabile, ma adotta una capote in tela nera (a richiesta anche in un elegantissimo color antracite) ripiegabile automaticamente in 10 secondi, anche con auto in movimento fino a 50 km/h.

Dettaglio importante: questa scelta radicale ha consentito di ottenere un vano bagagli da 281 litri (prima era di 180), ottimo per una scoperta a due posti. La capote in tela contribuisce inoltre alla riduzione del peso: rispetto al modello uscente, la nuova Z4 ha perso 65 Kg, con il valore aggiunto della distribuzione del carico al 50% tra asse anteriore e posteriore.

La “cura dimagrante” è soltanto uno dei plus vantati dal nuovo modello. Che è cresciuto in lunghezza di 85 mm (4.324 in tutto) ma ha ridotto il passo di 26 mm (2.470 tra asse anteriore e posteriore) e allargato le carreggiate (9 cm all’anteriore, 6 al posteriore). Tutto ciò va a vantaggio del comportamento dinamico, ma anche dell’aspetto esterno. Che è quello di un’autentica sportiva, muscolosa quanto basta, ma anche elegante, raffinata, curatissima nei dettagli e con innovazioni stilistiche che pur nel rispetto del family feeling BMW, non passano inosservate. Tra queste spiccano la griglia piatta e bassa della calandra a doppio rene con il design a rete che rende più ampio il frontale; le grandi prese d’aria, i fari a Led montati per la prima volta in verticale, il cofano lungo, la fiancata dominata da un’ampia scanalatura e da un grande passaggio d’aria; i passaruota “a conchiglia”. Quanto al posteriore, presenta uno spoiler piuttosto pronunciato ma ben integrato nel cofano del bagagliaio.

All’interno si fanno apprezzare i rivestimenti in pelle e alcantara (solo sulla top di gamma M 40i), i sedili sportivi con poggiatesta integrato e la disponibilità di un vano portaoggetti alle spalle, cui si aggiungono comodi portabicchieri sotto al coperchio centrale del bracciolo. La posizione di guida è tipica delle roadster, bassa e raccolta, e comunque con ampie possibilità di regolazione; la plancia è stata rifatta con il live cockpit professional da 12,3 pollici, del tutto personalizzabile, e con il control display dell’infotainment da 10,25 pollici, gestibile tramite la classica rotella iDrive o sfiorando lo schermo.

Tra la strumentazione e i sistemi di assistenza alla guida c’è di tutto di più, dall’head-up display alla telecamera posteriore, dal controllo della distanza alla frenata automatica salva pedoni, dal mantenimento della corsia di marcia al cruise control attivo e al cross-traffic alert. Se a tutto ciò si aggiunge l’Operating System 7.0, novità che include le funzioni digitali di ultima generazione, compresi i comandi vocali, si avrà chiaro il quadro di una dotazione più che completa e sofisticata, che contribuisce a migliorare anche la sicurezza.

Ciò detto, nel corso di una prova – parte su strada, parte sul circuito dell’autodromo di Vallelunga – abbiamo riscontrato un difetto grave: quando si utilizzano i paddles in alternativa al cambio automatico, il numero della marcia innestata appare in un formato piccolissimo, in basso, difficile da leggere con immediatezza.

Il comportamento dinamico è sicuramente degno della tradizione del modello, ma con una novità importante: pur essendo una sportiva autentica, con prestazioni elevatissime in accelerazione (0-100 in 4,6 secondi), velocità massima autolimitata a 250 km/h, tenuta in curva e capacità di frenata impeccabili, ora la Z4 è un’auto meno nervosa, oseremmo dire persino più docile, nonostante i 340 cavalli della top di gamma e le generose potenze delle sorelle minori (259 e 197 cv). Insomma, il compromesso ideale per godersi il piacere del viaggiare en plein air senza rinunciare alla potenza e alle prestazioni di una vera sportiva.

Abbiamo ricavato queste impressioni guidando la nuova BMW Z4 sia su strada, nei dintorni di Campagnano (Viterbo) sia a Vallelunga, circuito alle porte di Roma dove abbiamo avuto la possibilità di spingere a fondo, verificando tra l’altro anche la buona tenuta sul bagnato (una pioggerella insistente ha un po’ compromesso il test). Sulla M 4.0i con il 6 cilindri 3.0 litri da 340 cv la super coppia da 500 Nm assicura risposte immediate sin dai bassi regimi e la progressione del 6 cilindri è entusiasmante, almeno fino alla sesta marcia. Settima e soprattutto ottava sono invece marce di riposo, utili per tenere bassi i consumi nei trasferimenti in autostrada entro il limite dei 130 km/h.

Il volante ha una impugnatura ideale e lo sterzo adattivo (regola sia il servosterzo che l’angolo di sterzata) dà risposte immediate, contribuendo a una guida sportiva che privilegi i rapidi cambi di direzione e le eventuali correzioni (comunque meglio su strada che in pista). Il nuovo telaio prevede sospensioni anteriori a doppio snodo e un nuovo asse posteriore multilink a cinque bracci. “Questa scelta – ha spiegato Davide Molaro, product manager di Z4 – è stata fatta per favorire il migliore equilibrio tra sportività e comfort di guida”. Ciò detto, la Z4 M 40i si giova anche di freni speciali e di sospensioni adattive MSport, per non dire del differenziale meccanico a controllo elettronico.

Se a tutto ciò si aggiungono le opportunità offerte dall’elettronica, ovvero la possibilità di impostare la guida sulle modalità Comfort, Sport e Sport+, si avrà chiaro il quadro completo delle possibilità di adattamento dell’auto alle esigenze più diverse. Di più: i controlli elettronici non tagliano del tutto la potenza e consentono, ove consentito (meglio se in autodromo) una guida divertente, con leggere correzioni in controsterzo e rapidi riallineamenti. Volendo, si può anche staccare tutto, ma sulle strade di tutti i giorni non è consigliabile.

Il discorso cambia un po’ per le Z4 con i motori 2.0 litri 4 cilindri, meno potenti, ma piacevolissime da guidare e, comunque, in grado di assicurare prestazioni di ottimo livello: basti dire che la meno potente della gamma, la Z4 con motore da 197 cv/320 Nm passa da 0 a 100 in 6,6 secondi e che la “intermedia” da 258 cv/400 Nm paga appena 8 decimi sulla top di gamma con il 6 cilindri, facendo registrare sullo 0-100 un tempo di 5,4 secondi. Tutti e tre i motori, tra l’altro, sono dotati di un filtro antiparticolato per la benzina che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni. In proposito, vale la pena ricordare che le Z4 di nuova generazione sono omologate Euro 6d-Temp.


 

  • condividi l'articolo
Mercoledì 27 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti