Frijns (Envision) “vola” sul bagnato. L'olandese il più veloce nelle prime libere dell'EPrix di Tokyo. Poi Mortara (Mahindra) e Günther (Maserati)
FE, sabato mattina alle 7 italiane il primo ePrix giapponese della storia. Jaguar e Porsche per il primato, Nissan per la storia
Tokyo ePrix, le Porsche rosa e le 100 gare in FE di Jaguar e di Mitch Evans
NEW YORK - La scuderia Jaguar Panasonic è una delle rivelazioni della quarta stagione della Formula E. Dopo aver debuttato in quella 2016/2017 per «accumulare esperienza» finendo in decima posizione con 27 punti, alla vigilia degli ultimi due E-Prix il team britannico è quinto. E precede addirittura di 6 lunghezze la Renault e.Dams che ha vinto tutti e 3 titoli finora assegnati alle squadre. La quarta posizione della Mahindra, team impegnato nel circuito a zero emissioni fin dalla prima stagione, è lontana appena 11 punti.
La scuderia ha lavorato sodo alla messa a punto della macchina dimostrandosi all’altezza delle ambizioni del costruttore, che aveva annunciato di puntare a qualche risultato di prestigio già in questo campionato. Non a caso la Jaguar aveva ingaggiato il figlio d’arte Nelson Piquet jr, il vincitore del primo titolo della specialità. Dopo un avvio incoraggiante – 3 quarti posti nelle prime 5 gare – il brasiliano si è “spento”. Non va a punti dallo scorso 3 marzo ed ha infilato 4 ritiri (3 consecutivi) ed un 12° posto con qualche responsabilità di troppo nella fallimentare gestione delle gare.
Nella generale è decimo (45 punti). Meglio il più giovane compagno di squadra Mitch Evans. Il pilota neozelandese ha regalato alla Jaguar lo storico primo podio nella Formula E: è accaduto nel secondo E-Prix di Hong Kong. Evans è anche arrivato quarto a Punta de l’Este ed ha lottato fino all’ultimo per un altro eccellente piazzamento pure a Roma. Nella graduatoria individuale è settimo a quota 60 e si tiene alle spalle fior di piloti.
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