La nuova Renault 5

Le auto per tutti. In arrivo numerosi modelli compatti, scenderanno i prezzi

di Nicola Desiderio
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Le vendite languono, l’industria trema e i nemici sono alle porte. Anzi qualcuno è già pronto ad aprire la prima breccia per produrre sui nostri mercati e aggirare quei dazi che dovrebbero proteggere l’automotive continentale dalla minaccia cinese. Con il rischio concreto che presto si apra un altro fronte di contesa doganale verso l’Atlantico. L’Europa insomma apparentemente non se la passa molto bene, ma c’è chi pensa che non bisogna scoraggiarsi e che il confronto con i cinesi ha implicazioni positive.

«La nostra industria è forte e solida – ha affermato Luca De Meo, presidente di Renault Group nonché di ACEA – ma dobbiamo fare squadra per preservarne il suo ruolo di innovazione e farle esprimere tutto il suo potenziale». E la risposta l’Europa l’ha già pronta con una serie di novità che in parte sono state già viste e in parte già annunciate, ma la cui caratteristica fondamentale sarà l’accessibilità, perché è nel cuore del mercato e nel riavvicinare i modelli alle possibilità di spesa dei clienti che si gioca la partita decisiva.

Partendo dai marchi Stellantis, Citroën ha una doppietta da sparare costituita dalle nuove C3 e C3 Aircross. La prima è finalista del premio “Auto dell’Anno 2025”, ha per l’Italia oltre 12mila ordini in portafoglio, un prezzo d’attacco a meno di 15mila euro e due versioni elettriche: una a meno di 24mila euro da 300 km di autonomia e l’altra addirittura a meno di 20mila con 200 km. La Aircross è una 7 posti lunga 4,39 metri con un bagagliaio che arriva a 1.600 litri, anche lei elettrica ed in più ha un 1.2 ibrido da 136 cv. Sono entrambe basate sulla piattaforma Smart, così come la nuova Fiat Panda che cresce fino a 4 metri con uno stile “pixelato” e nel cofano ha motori elettrici ed ibridi. Sarà seguita anche lei da una versione allungata e a 7 posti nota al momento con il nome di Giga Panda.

E poi? E poi ci sarà la 500 ibrida che sarà costruita a Mirafiori in concomitanza con il restyling dell’intera gamma. Dal canto suo, Opel ha nelle nuove Grandland e Frontera i suoi assi da giocare: la prima è lunga 4,65 metri ed è ibrida 48 Volt, ibrida plug-in ed elettrica; l’altra è 4 e 36 e passa dall’elettrificazione minima a quella completa. Le speranze di Alfa Romeo e Lancia sono ancorate alla Junior e alla Ypsilon. Alla fine del 2025 poi arriveranno i modelli basati sulla nuova piattaforma STLA Small destinata a supportare il rinnovamento di tutta la parte bassa delle rispettive gamme. Medesimi obiettivi per il gruppo Renault e quello Volkswagen.

I francesi hanno appena introdotto sul mercato la nuova R5 – anche lei finalista “Auto dell’Anno 2025” – partendo dalle versioni più costose, cui seguiranno quelle di attacco con prezzi fin sotto la soglia dei 25mila euro. Seguirà un’altra elettrica ad effetto nostalgia come la R4 che torna dopo 33 anni come un crossover sfruttando la stessa base tecnologica della sorella, non solo per la batteria (40 e 52 kWh) e i motori fino a 110 kW, ma anche per l’interfaccia uomo-macchina infarcita di intelligenza artificiale. A chiudere il tris nel 2026 arriverà la nuova Twingo che dovrebbe partire da meno di 20mila euro.

A fare da apripista all’interno del gruppo sul tema dell’elettrico ci pensa intanto la Spring di Dacia e con la nuova Duster che quest’anno si gioca anche lei il titolo di “Auto dell’Anno 2025” mentre ha pronta la Bigster, il primo Suv di segmento C del marchio lungo 4,57 metri con un bagagliaio da 667 litri e una gamma motori fatta di mild-hybrid 48 Volt, full-hybrid e l’immancabile GPL, ma soprattutto un prezzo di attacco inferiore a 25mila euro. E con altri due modelli in prevenivo entro il 2027 – tra cui la nuova Sandero che sarà anche elettrica – il costruttore di Pitesti punta a fare il pieno di quei clienti che dall’auto vogliono tanta sostanza e niente fronzoli.

Per Volkswagen il 2025 è l’anno della Tayron, che succede alla Tiguan Allspace, della nuova T-Roc e della prima delle ID.2, uno dei modelli basati sulla piattaforma MEB Small che darà vita anche ad altre autovetture con lunghezza intorno ai 4 metri e che promettono tanto spazio interno ed un’autonomia di circa 450 km. Della truppa saranno anche la Skoda Epiq e la Cupra Raval mentre sono già pronte ai nastri di partenza le rispettive sorelle maggiori ovvero la Elroq e la Tavascan. Dalla Spagna arriva anche la Terramar ibrida plug-in e si dice che Seat potrebbe ritrovare lo slancio dei tempi migliori con una piccola elettrica dal prezzo molto competitivo. Anche i marchi premium stanno le loro carte di una contesa dove l’equilibrio tra prestigio, volumi e margini è fondamentale.

La Mini, ad esempio, ha rinnovato tutta la propria gamma dotando la Cooper 3 porte e la Countryman di versioni elettriche e mettendo tra le due l’inedito crossover Aceman, prima auto del marchio di Oxford nata per essere solo a batteria. Anche mamma BMW ha in gamma una X1, una X2 e una X3 in piena forma, una Serie 5 nuova e si prepara a lanciare dal 2025 due dei 6 modelli previsti sulla piattaforma elettrica nativa Neue Klasse, all’avanguardia sia per la parte elettrica sia per l’architettura elettronica. Riprende vigore anche l’Audi che ha appena fatto debuttare la Q5 e la A5, basate sulla nuova piattaforma PPC, e nel 2025 ha in serbo la nuova Q3. Sarà un anno di rilancio importante anche per Mercedes e si confida molto nella nuova CLA basata sulla piattaforma MMA, pronta ad ospitare propulsioni ibride ed elettriche con il supporto, anche in questo caso, di un’architettura elettronica governata da un software sviluppato dalla stessa Mercedes. Oltre all’elettrificazione, è questo il campo nel quale l’Europa può e deve rialzare la testa per sbaragliare i propri avversari.

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Venerdì 29 Novembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2024 12:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA