La Porsche Macan, piacere di guida come una coupé

Macan, tigre di nome e di fatto:
il Suv Porsche è una vera supercar

di Nicola Desiderio
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LIPSIA - Porsche Macan, dopo l’assaggio di qualche tempo fa ecco finalmente il pasto vero e “fiero”. Una licenza dantesca giustificata dal significato della parola Macan, che vuol dire tigre in tailandese e dal fatto che il suv compatto tedesco ha confermato tra le nostre mani tutto quello che avevamo intuito da passeggeri, anzi in certi casi è andata oltre.

Eredità di famiglia. La Porsche Macan è un progetto che nasce 3 anni fa ed è basata sul pianale MLB dell’Audi Q5, ma rivisto in modo profondo, in particolare nella parte anteriore dove i tecnici di Zuffenhausen sono riusciti a ricavare forme davvero aggressive grazie a un cofano avvolgente che contiene al suo interno anche un complesso giochi di flussi per agevolare l’aspirazione del motore e fornire anche un contributo all’aerodinamica limitando la portanza. Apprezzabile anche il lavoro stilistico che ne fa un mezzo muscoloso, ma anche filante nel quale l’identità Porsche appare chiara senza tuttavia farne una Cayenne pantografata a 4,68 metri di lunghezza.

Un pieno pneumatico. Numerose le modifiche, a cominciare dalle sospensioni che possono essere tradizionali, con ammortizzatori a controllo elettronico o, per la prima volta in questo segmento, con molle pneumatiche che, abbassando la vettura di 40 mm, facilitano l’accesso al vano di carico che ha un volume da 500 a 1.500 litri ed è dotato di portellone elettrico. Il sistema abbassa automaticamente la Macan di 10 mm in velocità e la alza a 230 mm da terra (+40 mm) se si preme il pulsante Off Road che adatta anche la risposta di meccanica e telaio, così come accade con pulsanti Sport e Sport Plus se si vuole invece maggiore sportività nella guida. Diversi ovviamente anche i freni, ripresi dalla Panamera e dotati di poderose pinze anteriori a 6 pistoncini con dischi in ghisa di due misure o carboceramici. Nuovi anche lo sterzo, di tipo elettromeccanico e più diretto del 10%, e il sistema di trazione integrale che vede un giunto centrale a lamelle ad innesto elettromagnetico e una logica più propensa a trasferire coppia alle ruote posteriori che hanno una misura più grande di quelle anteriori, con cerchi che vanno da 18 a 21 pollici e molteplici tipi di copertura.

Tutti cavalli della Cavallina. Viceversa, il cambio doppia frizione a 7 rapporti definito anche qui PDK non è lo stesso ZF montato su altri modelli, ma l’unità di origine Audi opportunamente adattata. E arriviamo ai motori che sono tutti V6, turbo a iniezione diretta, dotati di tutte le misure per aumentarne l’efficienza, ma senza mai dimenticare lo sportività come dimostra il sistema di lubrificazione a carter secco. Tutti sono Euro6 a cominciare dal diesel 3 litri da 250 cv con 580 Nm che deve rinunciare in Italia a 8 cavalli per non superare la soglia dei 185 kW. Elevate le prestazioni (230 km/h, 0-100 km/h in 6,3 secondi) con consumi di 6,1-6,3 litri/100 ed emissioni di CO2 di 159-164 g/km. Poi ci sono le unità a benzina biturbo: quella della Macan S è un 3 litri da 340 cv e Nm di coppia che la conduce a 254 km/h con uno 0-100 km/h in 5,4 secondi mentre la Turbo ha un 3,6 litri da 400 cv e 550 Nm che si traducino in 266 km/h e 4,8 secondi nello scatto breve che, così come avviene per le altre motorizzazioni, vede un’ulteriore riduzione di 2 decimi con il pacchetto Sport Chrono.

Seduti più in basso di 70mm. Porsche senza dubbio l’abitacolo. A dare il benvenuto c’è il blocchetto della chiave sulla sinistra e il volante sportivo che è lo stesso della 918 Spyder. La strumentazione è a tre quadranti e il tunnel è, come su tutte le Porsche, pieno di pulsanti, ma privo di spazio per qualsiasi oggetto come un mazzo di chiavi o un telefonino. Viceversa, si apprezzano i cassettini che si trovano sotto i sedili anteriori la cui seduta è di ben 70 mm più bassa rispetto alla cugina di Ingolstadt, una quota che fa la differenza già nel momento di accomodarsi togliendo del tutto la sensazione di “salire” su un’auto a ruote alte, dando anzi quella di scendere senza tuttavia sprofondare o trovarsi artificiosamente incastrato. Il non porschista potrà dire che è comoda, il porschista di lunga data riconoscerà alcune sensazioni tipiche che lo prepareranno a mettere alla prova la Macan ancora di più di quello che era stato preventivato perché essere una Porsche non è un fatto banale e lo si vede fino in fondo su strada, ma anche in pista e non solo.

Il massimo su tutti i terreni. Abbiamo avuto l’occasione di spremere la Porsche Macan sui circuiti di prova che si trovano a fianco dello stabilimento di Lipsia dove nasce e la casa di Zuffenhausen ha speso 500 milioni di euro allargando il numero di addetti da 2.500 a 4mila. In tutti i casi la tedesca lascia a bocca aperta per la precisione e l’omogeneità dello sterzo e per la velocità con la quale aggredisce le curve, ma esalta letteralmente quando, una volta messa a tacere completamente l’elettronica, si affonda il pedale dell’acceleratore in uscita esibendosi in sovrasterzi di potenza che sarebbero impossibili con qualsiasi altro Suv. Altrettanto stupefacente è il comportamento nel fuoristrada impegnativo e il fatto che, così come in pista, le auto da noi provate avevano tutte pneumatici “alla season” da 20 pollici, dunque un compromesso che – sulla carta – non privilegia nessuna delle due condizioni. Su strada questi limiti si trasformano in comfort e sicurezza anche a velocità concesse solo sulle autostrade tedesche e danno alla Macan quell’ampiezza di utilizzo che è tipica delle Porsche e di un marchio che ha vinto in pista così come sulle dune del deserto.

Almeno 61mila euro. La Macan è offerta a partire da 60.895,01 euro nelle versioni diesel ed S mentre per la Turbo occorrono almeno 83.387 Euro, ma sono soglie puramente nominali perché è impossibile resistere alle tentazioni offerte dal listino e dalle innumerevoli possibilità di personalizzazione proposte al cliente che se la potrà permettere. L’obiettivo è venderne 50mila unità, un numero che sembra abnorme, ma che in realtà è ampiamente alla portata visto che sulle 162mila Porsche vendute nel 2013, ben 84mila sono Cayenne.

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Sabato 1 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA