Porsche fa rivivere la 993 Speedster LT

Show “Restomod” a Monterey, i sogni del passato diventano realtà. Porsche fa rivivere la 993 Speedster LT, Ferrari una speciale 812 Competizione

di Nicola Desiderio
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Il mondo dei sogni non è solo quello delle auto esclusive, quelle prodotte in serie limitatissime o addirittura in pezzi unici per clienti esigenti (e facoltosi), ma anche quella dei restomod e di auto che, non essendo state realizzate a suo tempo, oggi diventano realtà. Monterey e Pebble Beach non rimangono immuni da queste mode che coinvolgono anche i marchi più prestigiosi. Il primo caso è quello della Eccentrica V12, che fa rivivere la Lamborghini Diablo (19 esemplari a 1,2 milioni l’uno), il secondo è quello della Porsche 993 Speedster LT, ovvero la versione che la casa di Zuffenhausen non realizzò più a partire dal 1988 e che il designer Luca Trazzi si è fatto realizzare con tre anni di lavoro attraverso il programma di personalizzazione Sonderwunsch.

Una via di mezzo è la Touring Superleggera Veloce12: voi date all’atelier milanese una Ferrari 550 Maranello e 690mila euro e loro te la ridanno con carrozzeria in carbonio, motore più potente e autotelaio rivisto.
La Casa di Maranello, da par suo, ha portato a Monterey una 812 Competizione tutta in giallo opaco e schizzi in nero che metterà all’asta il 17 ottobre prossimo a New York in occasione del Ferrari Gala. Tutta gialla, dentro e fuori, è anche la Rolls-Royce Spectre Semaphore che sul cofano ha un’opera d’arte denominata Marble Paint Still che ha richiesto 160 ore per la sua realizzazione. Per 10 danarosi clienti è pronta invece la Phantom Scintilla Private Collection: quasi 900mila punti di cucitura, cielo stellato con 1.500 fibre ottiche e 4.350 fori e la statuetta della Spirit of Ecstasy in materiale ceramico per riprodurre l’effetto del marmo della Nike di Samotracia sono solo alcuni dei particolari di questo monumento inglese al lusso.

Anche Pininfarina punta tutto sulla Battista realizzata in pezzi unici come la Targamerica e la B85 Gotham che fa parte di un trittico ispirato alla saga di Batman, personaggio dei fumetti nato 85 anni fa. Il fascino è poter veder tornare dal passato automobili che si credevano perdute, come la Bugatti EB110 Sport Competizione emblema del periodo in cui il marchio era di proprietà di Romano Artioli e aveva sede a Campogalliano (MO): fece nel 1995 e 1996 il campionato IMSA, fu guidata da piloti come Derek Bell e Patrick Tambay e non fece la 24 Ore di Le Mans per un incidente nelle prove.

Il fascino è anche ammirare, perfettamente restaurati, concept che hanno fatto la storia del design. Una è la Ferrari Rainbow, presentata originariamente al Salone di Torino del 1976, realizzata sulla base della 308 GT4 e disegnata da Marcello Gandini, designer leggendario che ci ha lasciato lo scorso marzo. L’altra è la Honda HP-X che debuttò sempre a Torino nel 1984: aveva un V6 2 litri derivato dalla Formula 2, era firmata da Pininfarina e servì come base concettuale per la prima NSX che sarebbe arrivata nel 1990 avendo come padrino Ayrton Senna.

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Domenica 1 Settembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA