Volvo, Uber, Ayvens e altre 47 aziende: “Target 2035 emissioni auto non va rinegoziato”
Volvo, Uber, Ayvens e altre 47 aziende: “Target 2035 emissioni auto non va rinegoziato”
XC90 e EX90 svelate al Volvo Studio di Milano. Qualità costruttiva, elegante spaziosità e ricchezza tecnologica i tratti comuni
Gli amministratori delegati e i dirigenti di 50 aziende europee hanno chiesto all'UE di non ridiscutere l'obiettivo di vendita di sole auto e furgoni a emissioni zero per il 2035. In un appello pubblico rilasciato oggi, i manager della filiera automotive, del settore delle tecnologie pulite, dei trasporti e dell'energia - tra cui Volvo Cars, Uber e la societa di leasing Ayvens - affermano che l'obiettivo e «praticabile e necessario». Aderiscono all'iniziativa anche i produttori di veicoli elettrici Polestar e Rivian insieme alla societa di logistica Maersk, ai rivenditori Metro e Tesco e al piu grande franchisee di IKEA, Ingka. Le emissioni di auto e furgoni rappresentano piu di un ottavo (13%) delle emissioni totali di gas serra nell'Ue, mentre le emissioni di CO2 delle automobili sono aumentate del 6% tra il 2000 e il 2019. «L'obiettivo del 2035 fornisce una direzione chiara che consentira a noi imprese, insieme a tutte le altre parti interessate, di concentrarci sul cambiamento necessario», affermano i dirigenti in una dichiarazione su Industryfor2035.org, la piattaforma nata con la collaborazione di Transport & Environment e Climate Group. E aggiungono: «Proseguire in questa direzione fornisce la necessaria certezza sugli investimenti per il futuro dell'industria automobilistica in Europa».
Tutti i firmatari affermano di essere fortemente impegnati nell'obiettivo di neutralita climatica dell'Ue per il 2050 e sottolineano che molti di loro hanno investito ingenti risorse per conseguirlo. «Chiediamo pertanto ai decision maker di non ridiscutere nel 2026 gli standard emissivi di CO2 per auto e furgoni recentemente adottati, e di mantenere cosi l'obiettivo del 100% di veicoli a zero emissioni nel 2035», si legge nella dichiarazione. Andrea Boraschi, direttore di Transport & Environment Italia, ha dichiarato: «Questo appello e un monito a considerare le ragioni e l'impegno di una parte ampia dell'industria europea, che crede nella transizione, ha investito e sta investendo per renderla possibile. La sua voce non dovrebbe essere ignorata, a partire dal governo italiano che vuole anticipare la revisione del regolamento al 2025 solamente per indebolirlo».
Dominic Phinn, responsabile dei trasporti di Climate Group, ha dichiarato: «Per continuare a realizzare le trasformazioni necessarie a ridurre radicalmente le emissioni, i ceo e i dirigenti dell'industria europea hanno bisogno di stabilita normativa. Il loro messaggio ai nuovi responsabili politici dell'Unione e: 'Non deludeteci'. Mostrare incertezza sull'accordo per il phase out dei veicoli endotermici al 2035 metterebbe a repentaglio i loro investimenti, gli obiettivi di decarbonizzazione delle loro flotte e, in ultima analisi, l'obiettivo di neutralita climatica dell'Ue». Le aziende sottolineano che l'obiettivo di emissioni zero per il 2035 ha ricevuto un mandato democratico dai governi e dagli eurodeputati dell'Ue nel marzo 2023. Piuttosto che ridiscutere una legislazione gia approvata, le aziende ritengono che gli sforzi dovrebbero concentrarsi sull'attuazione di quanto gia concordato: politica industriale mirata e sostegno agli investimenti per una supply chain europea sostenibile delle batterie, diffusione delle infrastrutture di ricarica e crescita dell'energia rinnovabile, decarbonizzazione delle flotte aziendali e riqualificazione dei lavoratori per la transizione elettrica.