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Tesla, ancora guai per Elon Musk. Usa aprono indagine per frode: titolo crolla in Borsa

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WASHINGTON - Non c’è pace per Elon Musk, genio e sregolatezza della Silicon Valley. Stavolta i guai arrivano dal Dipartimento di giustizia americano, che ha deciso di aprire un’inchiesta penale sull’ipotesi di privatizzazione di Tesla, il gruppo che produce auto elettriche sempre più in balia delle bizze del suo fondatore. E che anche in queste ore è arrivato a perdere oltre il 7% alla Borsa di New York. Nel mirino degli ispettori del ministro della giustizia è finito un tweet dello scorso 7 agosto in cui Musk parlava appunto di privatizzare Tesla a 420 dollari per azione, dunque per un valore complessivo di 71,3 miliardi di dollari. Una mossa ideata probabilmente per mettere fine alla relazione sempre più burrascosa tra il colosso delle auto di nuova generazione e Wall Street. Peccato che l’uscita shock su Twitter, che mise le ali al titolo di Tesla in Borsa, non è piaciuta alla Sec, che a suo tempo ha già aperto un’inchiesta civile.

E ora l’amministrazione Trump ha avviato un azione penale ipotizzando il reato di frode e di turbativa dei mercati, con gli investitori che quel giorno furono gettati nel caos in attesa di un chiarimento arrivato tardivamente e affidato ad una email di Musk ai dipendenti: la privatizzazione è la strada migliore ma ancora nulla è deciso. Musk, che proprio nelle scorse ore aveva presentato il miliardario giapponese che per primo volerà da turista intorno alla luna sul razzo della sua SpaceX, per ora non commenta direttamente, mentre un portavoce di Tesla spiega che l’azienda è pronta ad una piena collaborazione con gli inquirenti. Il leader più eccentrico della Silicon Valley non è nuovo a clamorose uscite su Twitter e sui media in genere, con messaggi spesso stravaganti e considerati inaffidabili anche da molti azionisti, alcuni dei quali hanno deciso di mollare.

Col valore di Tesla diminuito di un terzo in seguito alle ultime bizzarre dichiarazioni. Il primo aprile Musk twittò un clamoroso pesce d’aprile che costò al titolo il 7%: «Tesla in bancarotta. Nonostante gli sforzi per raccogliere fondi, inclusa una vendita di uova di Pasqua, siamo tristi nell’annunciare che Tesla è andata completamente in bancarotta». Ultimamente a fare scalpore una sua intervista televisiva in cui ha fumato in diretta uno spinello, senza contare le polemiche per il tweet in cui diede del «pedofilo» al soccorritore dei ragazzi thailandesi rimasti intrappolati in una grotta, reo di aver criticato le prestazioni del piccolo sottomarino messo a disposizione da Musk. Tornando all’ipotesi privatizzazione, Musk a suo tempo ha precisato che c’è consenso ma che serve il voto degli azionisti. L’operazione, aggiunse, non prevede nessuna fusione con SpaceX. Il delisting di Tesla sarebbe una delle maggiori operazioni di leverage boyout della storia e non è chiaro come Musk, che ne controlla il 20%, riesca a raccogliere i 66 miliardi di dollari per realizzarla.

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Martedì 18 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 19-09-2018 15:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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