La Rivian R1T

Tesla (-3,34%) e Rivian (+3,77%), le regine dell’auto elettrica agli opposti a Wall Street

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NEW YORK - Andamenti opposti per i titoli delle due case costruttrici di vetture elettriche al centro delle attenzioni degli investitori negli ultimi giorni: Rivian Automotive continua a salire e oggi lo fa del 3,77%; Tesla, al contrario, prosegue nella sua corsa al ribasso (-3,34%). Ad aggiungere interesse alla corsa dei due titoli ci sono le parole dell’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, che ha scritto su Twitter che «ci sono state centinaia di startup automobilistiche, sia elettriche che a combustione, ma Tesla è l’unica casa automobilistica americana ad aver raggiunto un alto volume di produzione e un flusso di cassa positivo negli ultimi 100 anni. Spero che (Rivian) sia in grado di raggiungere un’elevata produzione e un flusso di cassa in pareggio. Questa è la vera prova». Il titolo di Rivian vale ora 127,63 dollari (+3,77%), a due giorni da un’Ipo a 78 dollari. La società di veicoli elettrici finanziata da Amazon e Ford ha già un valore oltre i 100 miliardi di dollari (in questo momento, 108,8 miliardi), superiore a quello della stessa Ford e di General Motors. Rivian ha comunicato di avere 55.400 preordini per i suoi veicoli elettrici R1T e R1S: il primo è un pick-up con un prezzo di base di 67.500 dollari, il secondo è un Suv che può essere acquistato a partire da 70.000 dollari.

La società ha detto di avere l’obiettivo di consegnare questi veicoli entro la fine del 2023. Inoltre, ha un accordo con Amazon che prevede la produzione di 100.000 furgoni elettrici, che saranno consegnati entro il 2030, con i primi diecimila pronti per il prossimo anno. Tesla perde il 3,34% a 1.028,01 dollari; nelle ultime cinque sedute, ha perso quasi il 16%, ma dall’inizio dell’anno guadagna oltre il 45% e nell’ultimo anno il rialzo è stato del 151%. I recenti cali sono dovuti al sondaggio lanciato su Twitter da Musk e alla vendita delle sue azioni. Secondo i documenti consegnati alle autorità, Musk ha venduto in settimana azioni per circa 5,6 miliardi di dollari, dopo aver promesso di seguire il risultato del sondaggio e di vendere il 10% delle sue azioni; Musk ha ancora circa 165 milioni di azioni di Tesla. Il sondaggio rientrava nel dibattito sulla tassazione degli americani più ricchi. Musk ha infatti sottolineato, in un post su Twitter, che non riceve un salario in contanti e nemmeno bonus, quindi «l’unico modo per pagare tasse in modo individuale è vendere azioni».

La plusvalenza virtuale di cui gode per il forte rialzo del valore del titolo di Tesla dovrebbe, per una parte del partito democratico statunitense, essere tassata. Altrimenti, l’unico modo per tassare questa ricchezza è attraverso la tassa sul capital gain, imposta in caso di vendita delle azioni. Nonostante i recenti cali, il titolo resta vicino ai massimi, con la società che vale oltre 1.000 miliardi di dollari, soglia superata recentemente e, in precedenza, solo da altre cinque società (Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e Alphabet). Tesla vale inoltre più di General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen, Bmw, Honda e molte altre case automobilistiche messe insieme. Quando Tesla si è quotata a Wall Street, nel giugno 2010, valeva solo 2 miliardi; ci sono voluti circa 3.500 giorni, all’inizio del 2020, per raggiungere i 100 miliardi di dollari, soglia subito superata, invece, da Rivian, che ha appena iniziato a consegnare le sue prime vetture. Prima di arrivare ai 100 miliardi di capitalizzazione, Tesla ha prodotto centinaia di migliaia di veicoli e ha registrato un flusso di cassa positivo e profitti. Questa la differenza tra il 2021 e il 2010 in fatto di fiducia nei confronti del mercato delle vetture elettriche. 

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Venerdì 12 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2021 21:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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