
Tra incertezze e ambizione: la strategia Bosch per i prossimi cinque anni
Nel 2024 Bosch ha navigato acque agitate, ma senza perdere la rotta. “Siamo in un mondo turbolento, ma continuiamo a guardare lontano”, spiega Camillo Mazza, general manager Robert Bosch Italia, durante la presentazione dei risultati. Tra guerre, dazi e una crescita globale rallentata, il colosso tedesco dell’innovazione chiude l’anno con un fatturato di 90,3 miliardi di euro, registrando una leggera flessione compresa tra lo 0,5% e l’1,5%. Tuttavia, l’aspirazione resta intatta: “Nei prossimi cinque anni abbiamo l’ambizione di crescere del 6% e puntare a un Ebitda del 7% su base annua – dice Renato Lastaria, general manager Gruppo Bosch Italia - con l’obiettivo dichiarato di salire sul podio in tutti i mercati in cui operiamo”.
Camillo Mazza, general manager Robert Bosch Italia
Una dichiarazione coraggiosa, ma supportata da numeri concreti. Il Gruppo Bosch ha investito nel 2024 ben 7,8 miliardi in ricerca e sviluppo e 5 miliardi in infrastrutture, mantenendo saldo il timone su quattro direttrici fondamentali: software, personalizzazione, efficienza e neutralità climatica.
Innovare con rispetto. Il bilancio non è solo una questione di numeri. “Vogliamo crescere rispettando ambiente, persone, fornitori e clienti”, sottolinea Lastaria. La sostenibilità, infatti, è parte integrante del modello Bosch: dopo aver pareggiato nel 2021 le emissioni dirette di CO₂, ora l’impegno si sposta sulle emissioni indirette — quelle prodotte dai propri prodotti — con l’obiettivo di ridurle dal 15% al 30% entro il 2030.
Tra le innovazioni già in fase avanzata figurano i freni elettrici testati su ghiaccio in Svezia, e ben 59 progetti dedicati all’elettrificazione. Bosch vanta oltre 6.700 brevetti e una presenza fissa tra le 100 aziende più innovative al mondo, anche grazie al suo braccio di investimento Bosch Venture Capital, che scommette su startup, anche in Italia, ad alto potenziale.
Italia: meno ricavi, più rilancio. Sul fronte italiano, il 2024 si è chiuso con un calo del 9% rispetto al 2023, un anno record grazie alla ricomparsa copiosa dei microprocessori. Un dato che riflette il generale rallentamento dei mercati europei, ma che non intacca la strategia a medio termine. Già dal 2025 si attende una crescita “moderata”, tra l’1% e il 3%, sospinta dal lancio di nuovi prodotti e da una maggiore automazione, soprattutto nelle divisioni Hvac (termotecnica) e tecnologia per le costruzioni.
Bosch Italia ha confermato il proprio impegno nei confronti del territorio, puntando su una cultura aziendale fondata su sensibilità e inclusività. “Il rispetto è un valore competitivo”, ricorda Lastaria, a conferma di quanto la sostenibilità sociale conti quanto quella ambientale.
Renato Lastaria, general manager Gruppo Bosch Italia
Tra guida autonoma e idrogeno. Tra le sfide del futuro, Bosch guarda con attenzione all’evoluzione della guida autonoma, dove la Cina sta guadagnando terreno: “I cinesi nell’elettrico ci stanno bagnando la punta del naso?”, si chiede perplesso Mazza. In effetti, le prove su strada condotte in Asia — in un contesto normativo più favorevole — hanno prodotto dati che in Europa ancora mancano. “Ma l’obiettivo per Bosch resta chiaro: siamo vicinissimi anche sulla guida autonoma avanzata. Tuttavia, il livello 5, quello della totale automazione, dovrà essere stabilito dal mercato, non da una legge”, specifica Mazza.
Anche l’idrogeno resta un fronte aperto. La curva di diffusione è difficile da tracciare, ma la tecnologia avanza, mentre il mercato cerca ancora una cornice legislativa stabile.
Riccardo Campagna, responsabile Bosch Sensortec Italia
Un pezzo di Bosch in ogni tasca. “La diffusione della tecnologia firmata Bosch Sensortec, che festeggia i 10 anni in Italia, è impressionante – dice Riccardo Campagna, responsabile Italia -: uno smartphone su due al mondo contiene almeno un componente Bosch”. E se i 30 anni di Esp (il sistema elettronico di stabilità) con 350 milioni di unità vendute testimoniano l’impatto passato, i nuovi orizzonti — dalla certificazione automatica dello stato della batteria alla personalizzazione dei software — proiettano l’azienda nel futuro.
Bosch, insomma, non si limita a resistere alle onde, ma prova a governarle. Mette a sistema la sua capacità industriale, il capitale umano e un solido impianto valoriale. Investe, innova, ascolta. E nel farlo continua a costruire quel ponte tra il presente incerto, con guerre e dazi difficilmente leggibili, e un futuro che — proprio come i suoi sistemi — vuole essere sicuro, efficiente e un po’ più umano.