Stellantis: produzione in Italia nel primo semestre in calo del 26,9%. Le auto giù del 33,6%. Ecco i numeri per stabilimento
Nel primo semestre 2025 il gruppo Stellantis ha prodotto in Italia complessivamente 221.885 unità tra autovetture e veicoli commerciali, in calo del -26,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le autovetture registrano una flessione del -33,6% (123.905 unità), mentre i veicoli commerciali sono scesi del -16,3% (97.980 unità). È quanto indica Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl. Per l'intero 2025, il sindacato stima una produzione di circa 440.000 unità totali, con circa 250.000 autovetture prodotte. Nell'intero 2024, sempre secondo i dati Fim-Cisl, Stellantis ha prodotto in Italia 475.090 unità (-36,8% sul 2023), con le autovetture a 283.090 unità (-45,7%).
La produzione attuale di Cassino è così suddivisa: 26% Alfa Romeo Giulia, 49% Stelvio e 25% Maserati Grecale, anche in versione full electric. Nel 2017 si produceva sette volte tanto, con circa 2.000 lavoratori in più rispetto agli attuali 2.400. Nei primi sei mesi del 2025, si sono registrate oltre 50 giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 700 lavoratori sono stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà. Per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano, pur rappresentando il 64% della produzione nazionale di auto — a causa del calo generalizzato negli altri siti — chiude il primo semestre 2025 con 78.975 vetture prodotte, in calo del 24% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato negativo, in controtendenza rispetto al trend positivo dell’anno scorso. La Fiat Panda, con 67.500 unità, resta il modello trainante, coprendo da sola il 54% della produzione auto in Italia. Ma anche su questo modello si registra una flessione del 15% rispetto al primo semestre 2024, che era stato il migliore degli ultimi quattro anni. Preoccupa per il sindacato il calo produttivo su Alfa Romeo Tonale, con solo 10.115 unità (-20%), e il crollo della Dodge Hornet, ferma a 1.360 unità (-90%), ormai praticamente ferma la produzione al trimestre precedente. è stato sottoscritto, in sostituzione della Cigo, il Contratto di Solidarietà fino al 7 settembre 2025 con possibilità di proroga fino a fine anno.
Nel primo semestre 2025 lo stabilimento di Melfi ha registrato un crollo produttivo del -59,4% rispetto all’anno precedente, con solo 19.070 unità prodotte. Rispetto al pre-Covid, la perdita è ancora più pesante: -88% (133.697 auto in meno). È, insieme a Pomigliano, il sito che perde più volumi in assoluto (-27.950 unità sul semestre). Dopo lo stop la 500X tornerà in produzione da questo mese fino a settembre 2025: saranno realizzate 5.000 unità destinate a un mercato specifico, quello Algerino. Continua la produzione Compass e Renegade con 18.153 unità (-37%) e sono iniziate le prime produzioni della DS8 (circa 700 unità) e di altri modelli (200 unità in avvio). Nel semestre si sono registrati 25 giorni di fermo collettivo gestiti con Contratto di Solidarietà (124 turni). Negli altri giorni l’utilizzo medio del CDS è stato del 65%, coinvolgendo ogni giorno circa 3.160 lavoratori. La perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali: dal 2021, circa 2.200 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a 4.860.
Infine, ad Atessa, la produzione di veicoli commerciali è attestata a 97.980 unità, con un calo del -16,3% rispetto al 2024. Dalla seconda metà dello scorso anno, la situazione è progressivamente peggiorata: dalle iniziali previsioni su 15 turni si è passati al ricorso stabile alla cassa integrazione, che ha coinvolto tra i 700 e i 1.000 lavoratori. La causa principale è la contrazione degli ordini, prima sui cabinati e poi anche sui Van. Nel primo semestre 2025 la media giornaliera dei lavoratori in CIG è stata di circa 700 unità.




